Voglio essere chiaro da subito: questo non è un gioco per tutti. Homebrew – Vehicle Sandbox non ha una trama o un obiettivo preciso (per ora), ma è esattamente quello che dice il titolo: uno spazio libero dove creare veicoli di ogni tipo, senza limiti alla fantasia. Una caratteristica, questa, che potrebbe non soddisfare tutti i palati, ma che quando lo fa, lo fa davvero bene.
Recensione
Il “cugino” più stretto di Homebrew – Vehicle Sandbox è sicuramente l’ormai affermato Kerbal Space Program, il simulatore di esplorazione spaziale, che comprende una fortissima componente di costruzione di astronavi, aerei e altri mezzi di trasporto. Chi ha giocato con i simpatici astronauti verdi e stralunati sa che il sistema utilizzato per costruire razzi e affini è parecchio complesso e modulare, ma che comunque si incentra più sull’interazione con l’ambiente (e quindi è importante costruire una struttura resistente, affidabile e bilanciata) dal momento che a gestire l’attuazione dei comandi, il flusso di energia, quello di carburante e tutti i sistemi di bordo è il gioco e non il giocatore. Questo rende semplice lanciare un razzo in orbita dopo pochi minuti di pratica, ma rende progressivamente più difficile realizzare veicoli più creativi e accattivanti dal punto di vista della struttura fisica.
Il titolo di cui vi parleremo, sviluppato da Copybugpaste, ovvero una manciata di ragazzi belgi, si concentra molto su di un livello ancora più basso della progettazione, offrendo la possibilità di utilizzare pezzi più generici per costruire macchine decisamente più complesse, totalmente configurabili, dal punto di vista degli input del giocatore, delle interazioni fra le parti del veicolo e di tutti gli effetti generati da esso.
Vediamo meglio cosa offre questo gioco, promettente ma ostico, per diversi motivi.
Meccaniche
Al contrario di Kerbal Space Program, che offre un set di pezzi vario e versatile, ma al contempo limitato al di fuori degli schemi imposti dall’editor, Homebrew – Vehicle Sandbox è pensato per essere modulare sotto ogni aspetto, e i limiti sono davvero pochi.
Questo è sia il suo più grande difetto che il suo più grande pregio. Con un sistema così complesso e ricco di variabili, la curva di apprendimento è ripida e lunga. Prima di aver padroneggiato anche solo i più basilari sistemi che portano a realizzare un telaio di automobile che accelera, sterza ed è dotato di cambio manuale, possono volerci alcune ore. Figuratevi poi se volete costruire un aereo, una nave, una moto o un sommergibile. O perché no, un veicolo che sia tutto questo! Ed è qui che la vastissima scelta che il gioco ci offre rivela tutta la sua immensità: è possibile davvero costruire un mostro di ingegneria capace di muoversi fra terra, aria e cielo senza soluzione di continuità.
I blocchi sono poco più di 150, un’infinità se consideriamo che quasi tutti sono configurabili in ogni singolo dettaglio, spesso anche per quanto riguarda forma e dimensioni. Tutti i pezzi strutturali, telai e lastre di metallo sono interamente modellabili senza nessun limite particolare: sarete voi a creare la linea della carrozzeria della vostra auto o aereo. Passando dal lato estetico a quello funzionale, si spazia dai componenti più semplici, come dei mozzi per le ruote o delle ali a superficie configurabile fino a componenti più complessi come trasmissioni di autocarro, razzi a combustibile liquido, giroscopi e moduli per l’autopilota. Al tutto si aggiungono un set di blocchi computazionali che permettono di elaborare i flussi di informazioni fra blocchi, ed è qui che risiede la forza nascosta di Homebrew – Vehicle Sandbox. Con la possibilità di interconnettere ogni parte si possono creare veicoli con funzionalità complesse, ma interamente progettate dal giocatore. Un esempio semplice: in molti cercano di costruire velivoli simili a quelli del film Avatar, con due eliche ai lati, che restano in equilibrio come un elicottero ma volano come un aereo. Questo richiede ad esempio di compensare l’inclinazione del mezzo, rilevata con appositi strumenti, e modificare in automatico la direzione della propulsione, ma solo a velocità molto bassa. Il velivolo si porterà invece in configurazione di crociera una volta raggiunta una velocità maggiore o con un comando dell’utente. In tal caso, l’arcipelago in cui potrete testare le vostre creazioni ha delle montagne simili proprio a quelle del film. Volare fra di esse senza schiantarsi sarà la prima sfida per il vostro veicolo?
Una volta costruito il mezzo, è il momento di testarlo in un ambiente insulare vario e pieno di sfide. Da soli o in multiplayer con i vostri amici, potrete ad esempio fare una sfida con le vostre moto a razzo sull’autostrada sospesa sul mare, oppure costruire un camminatore come quelli di Star Wars da pilotare in due. Se riuscite a finire le idee in modalità singola (e vi faccio i complimenti), potete cimentarvi in altri progetti per più giocatori!
Ma non sono tutte rose e fiori (beh, quasi), e al momento questo titolo ha un solo vero e proprio problema: l’editor. Purtroppo l’ambiente di costruzione dei veicoli è decisamente macchinoso, con un po’ di pratica lo si riesce a padroneggiare, ma costruire in modo efficiente resta complicato. Questo perché prima si sceglie il pezzo dal catalogo, poi si genera nell’ambiente di editing. Il collegamento delle parti si basa tutto su dei connettori cubici: prima si clicca su una faccia del connettore di un pezzo, poi su quella di una parte della costruzione a cui si vuole agganciare, e a quel punto le due facce si uniscono, collegando i componenti. Sembra complicato vero? Lo è. Questo è il difetto maggiore che si può imputare a Homebrew – Vehicle Sandbox, abbastanza grave in un gioco che si basa sulla costruzione ma su cui si convive abbastanza bene con un po’ di pratica. I tutorial non mancano, ma questa parte va migliorata il prima possibile.
Qualche dubbio va anche alla realizzazione della fisica, che a volte lascia perplessi in certe situazioni limite, ma che comunque non impedisce di realizzare mezzi in modo realistico e al contempo di sbizzarrirsi senza dover stare eccessivamente attenti alla plausibilità delle nostre creazioni.
Passando oltre questi problemucci, devo dire in tutta onestà che, nonostante abbia testato davvero a fondo il gioco, non credo di essere arrivato al limite delle sue possibilità. Ogni volta che pensavo di aver scoperto tutto mi rendevo conto di avere ancora una marea di funzioni, blocchi e tecniche da mettere in pratica.
E il bello è che si tratta ancora di un gioco in accesso anticipato e approdato solo ora alla fase alpha, nonostante una enorme stabilità. E non solo, gli sviluppatori, oltre ad avere una roadmap ben definita, sono anche fra i più presenti e comunicativi nella community. Se avete un problema, un dubbio, una domanda, basta chiedere direttamente a loro e vi risponderanno in breve tempo! E anche gli aggiornamenti escono con una buona frequenza, portando il gioco sempre più vicino alla sua forma finale.
Fra i contenuti previsti in arrivo ci sono, oltre a molte nuove parti e blocchi, un sistema di danni, armi, missioni, una storia e un’espansione generale del mondo di gioco, del multiplayer e ovviamente dell’editor, oltre che a un’interessante integrazione della programmazione LUA. Qui si rischia di vedere delle creazioni imponenti e assurde come non si vedevano dai tempi in cui i pazzi costruivano interi computer all’interno di Minecraft.
Grafica e sonoro
Sotto l’aspetto estetico, Homebrew – Vehicle Sandbox non si sforza eccessivamente. Non credo nemmeno che ce ne sia bisogno per un gioco del genere, ma almeno per il futuro auspico un piccolo sforzo in più. Forse si è (giustamente) cercato di dare un’importanza maggiore all’efficienza delle performance che all’estetica e, anche se il mondo di gioco è graficamente accattivante, i pezzi dei veicoli sono un po’ abbozzati. Ce ne faremo una ragione. Sul discorso del sonoro, invece, un qualcosina di più si poteva fare, i rumori dei motori sono di fatto dei file audio ripetuti ogni 2-3 secondi che dopo poco cominciano a snervare. Si parla sempre di piccolezze, ma non sperate di trovare un prodotto sensorialmente appagante.
Conclusioni
Giocando a Homebrew – Vehicle Sandbox si viene subito immersi nella trance ingegneristica che questa giovane promessa induce. Se ne esce con qualche dubbio a riguardo, ma tenendo a mente che solo ora è approdato alla fase alpha e già sembra un prodotto completo si può solo fantasticare su cosa diavolo possa essere aggiunto ad un gioco già così vasto. I piccoli problemi sono alla fine peccati di gioventù che possono essere tranquillamente corretti. E se questi promettenti sviluppatori continueranno con l’ottimo lavoro svolto, nessuno vieta che il loro titolo si posizioni nell’olimpo dei sandbox insieme a colossi come il già citato Kerbal Space Program o Space Engineers. Dal canto mio, credo che Homebrew ruberà non poco tempo agli altri “colleghi” con cui sono solito giocare.
Prezzo
Homebrew – Vehicle Sandbox è disponibile su Steam al prezzo di 17,99€. Al momento è disponibile solo per Windows, ma non è escluso per il futuro un porting su Mac OS X e Linux.
Nerdando in breve
Se i sandbox sono il vostro pane, Homebrew – Vehicle Sandbox vi offre un’esperienza solida, stabile ed originale, e un aggiornamento costante dei contenuti garantisce un futuro roseo per questo gioco.
Trailer
Contenuti