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È un aereo o è un uccello? No, è Airboy

Airboy

Recensione

Come diceva Stan Lee, di supereroi ce ne sono un soldo alla dozzina, ed è vero. Non solo Marvel e DC, ovviamente. Ce ne sono tantissimi altri, forse troppi; da Superman in poi è un continuo di eroi dalle calzamaglie colorate e le mutande sopra i pantaloni. Ce ne sono talmente tanti che quelli vecchi, ma veramente vecchi, li abbiamo dimenticati e non hanno più manco il copyright.

Scoperto questo, gli editori minori si sono buttati a capofitto nel recuperare questi personaggi dai nomi improbabili e dimenticati. La Dynamite ci ha praticamente basato tutta la sua linea supereroistica con il Project Superheroes di Alex Ross e Alex Krueger (che è molto bello). Dev’essere tanto redditizia come cosa che anche Image ha deciso di recuperare uno di questi eroi dimenticati, Airboy, creato in piena Seconda Guerra Mondiale nel 1942.

Solo che poi in Image hanno affidato questo rifacimento a James Robinson. Sulla carta l’idea poteva essere interessante. Robinson, per chi non lo conoscesse, ha scritto parecchi fumetti di supereroi ambientati o basati sulla Golden Age degli anni ’40 (uno appunto si chiama The Golden Age, ma anche Starman è pieno di citazioni e rimandi a quelle cose lì). Però anche Robinson si era rotto le palle (posso dire palle?) (sì. N.d.Tencar) di vedersi affidare sempre queste cose. Senza contare che stava affrontando una crisi matrimoniale e il blocco dello scrittore. Figurati che interesse aveva in Airboy.

Trama

Quindi, colpo di scena: invece di una nuova versione del personaggio (o reboot che fa più giovane), Robinson realizza un fumetto che parla del suo blocco dello scrittore e dello scarso interesse che ha nello scrivere un fumetto su Airboy.

Quindi i personaggi principali diventano lui e Greg Hinkle, il disegnatore affibbiato a Robinson da Image. Robinson è scazzato e svogliato, ma soprattutto non ha interesse a sviluppare un fumetto su un supereroe aviatore con un aereo che sbatte le ali e combatte i Nazisti. Quindi trascina Hinkle in una serata a base di alcool, cocaina, pasticche e prostitute. Questo dubito che ve lo aspettavate. Quando stavano per ripetere l’esperienza, incontrano Airboy.

In sostanza è un gigantesco meta-fumetto, in cui Robinson si mette a nudo per il cinico bastardo che è e cerca di risolvere i suoi problemi personali. Sembra noioso e deprimente, ma non lo è. Potrebbe esserlo, ma praticamente il fumetto è pieno di situazioni al limite, sfruttando un luogo comune sempreverde: quello del pesce fuori dall’acqua. Prima Airboy, poi Robinson e Hinkle si ritrovano nei rispettivi mondi e devono adattarsi alle differenze, con ovvie discrepanze tra il cinismo moderno e l’integrità di ieri.

È uno schema vecchio, ma sempre funzionante (come dimostra il primo Thor): qui è chiaramente evidenziato quello che oggi si può mostrare ma che non si poteva ieri (inclusa la cacca e il sesso). Le gag si basano molto su questi due elementi e funzionano, perché dai, chi non ha mai pensato alcune di queste cose? Non vi dico quali per non rovinarvi la lettura, magari poi passate a commentare.

Volendo si può affermare che usando la volgarità e l’eccesso Robinson evita veramente di approfondire i suoi problemi e forse è vero. Però il fumetto, più che una seduta di psicanalisi, vuole essere un ritratto a nudo (ma nudo per davvero) dell’artista e dei suoi problemi personali, problemi che nelle prefazione l’autore dice in via di risoluzione.

I disegni

Ai disegni Hinkle ha uno stile assolutamente non supereroistico, ma non è quello che serve a questa storia. In certi tratti mi ha ricordato Fabio Moon e Gabriel Bà, due artisti che adoro, quindi tutto perfetto. Molto bello l’uso dei colori, con Airboy colorato e sgargiante com’è giusto che sia, mentre il mondo reale (e quindi Robinson e Hinkle) sono su colori freddi tipo il blu o il grigio.

Insomma, ultimamente ci sono state molte, forse troppe rivisitazioni moderne di personaggi anni ’40, di solito o basate su un realismo posticcio o sull’idealizzazione del tempo fu. Airboy invece prova a parlare di altro, utilizzando il vecchio supereroe come filtro e come catalizzatore, mentre il centro della storia è un altro. E per questo, il recente volume edito in Italia da saldaPress (che include i primi 4 numeri americani e che è in uscita il 24 febbraio 2017) merita una lettura, anche per veder come i supereroi possono essere usati in modo intelligente e non solo per combattere il crimine.

Nerdando in breve

Meta-fumetto dissacrante e volgare, per trattare argomenti diversi dal solito utilizzando un personaggio che forse non aveva chissà che da dire come supereroi classico, mentre come voce della coscienza funziona alla grande.

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