Recensione
Il mondo dell’animazione giapponese è qualcosa di meraviglioso, capace di regalare un variegato ventaglio di emozioni allo spettatore, dal divertimento alla commozione, dall’orrore alla meraviglia.
Abbiamo tutti imparato ad amare ed apprezzare i lavori del genio Hayao Miyazaki quali La Città Incantata, Il Castello Errante di Howl, Il Mio Vicino Totoro e tanti altri film, ma adesso siamo “pronti” ad accogliere il nuovo lavoro di Makoto Shinkai, giovane regista che sta inanellando una serie di grandi successi, ultimo dei quali Your Name (Kimi no Na wa – 君の名は), uscito in Giappone nell’agosto 2016 ed eccezionalmente arrivato nelle sale italiane nei giorni 23-24-25 gennaio 2017 grazie agli sforzi congiunti di Nexo Digital, Dynit e persino l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese.
Your Name è diventato il film d’animazione dai maggiori incassi della storia del cinema d’animazione giapponese, superando persino La Città Incantata e sfondando ampiamente il tetto dei 20 miliardi di Yen (più di un milione e mezzo di Euro). E, spoiler, sono tutti più che meritati.
Trama
Siamo in Giappone, divisi tra la rurale cittadina di Inomori e la megalopoli Tokyo.
Mitsuha è una ragazza di Itomori, stufa dell’ambiente limitato e ripetitivo della campagna, desiderosa di vivere nella capitale. Taki, invece, è un ragazzo di Tokyo, non troppo “innamorato” della grande metropoli, che si divide tra scuola e lavoro, in una vita dai ritmi elevati.
Sin dalle prime battute, ci accorgiamo di come i due ragazzi all’improvviso inizino a “scambiarsi” di corpo nel corso delle notti, risvegliandosi l’uno nei panni dell’altro, con tutte le implicazioni del caso: Taki non potrà fare a meno di palpeggiarsi il petto ogni mattina e di risolvere alcune questioni con un piglio prettamente maschile, mentre Mitsuha donerà al ragazzo un tocco di femminilità che lo aiuterà non poco a far colpo sulla capocameriera del ristorante dove lavora (tra l’altro il nome del ristorante è un riferimento ad una precedente opera di Shinkai, Il Giardino delle Parole, in italiano sulle insegne), stupendo gli amici di sempre per la sua “strana” educazione.
I ragazzi iniziano sempre più a rendersi conto di quel che sta succedendo, e iniziano anche a scambiarsi messaggi sui rispettivi cellulari o, nei momenti in cui scoprono che l’altro ha fatto qualcosa di “strano”, anche con un pennarello indelebile sul corpo! Il “caso” vuole che in quei giorni la cometa Tiamat (i fan di Final Fantasy riconosceranno questo nome) sta passando molto vicino alla terra, proprio in corrispondenza del Giappone; i due ragazzi, ormai sempre più uniti, cercano di mettersi in contatto proprio nel giorno in cui la cometa è al suo apogeo; tuttavia, una inaspettata verità li attende… NdR: mi fermo qui per evitare di raccontarvi il vero nucleo della trama, altrimenti vi rovinerei la visione!
Regia
Your Name è un film d’animazione che rasenta la perfezione. Al di là della trama, che “inizia davvero” dove mi sono fermato nel paragrafo precedente, la pellicola è un gioiello dai punti di vista della realizzazione e della tecnica.
La storia viene raccontata magistralmente, con un susseguirsi di emozioni e di situazioni che non possono lasciarvi indifferenti, e la tematica delle relazioni, sempre presente nei lavori di Makoto Shinkai, assume un valore che va oltre i confini dello spazio e del tempo delle vite dei due protagonisti.
Spassosi i momenti di scambio corpi iniziali, dove i ragazzi si devono loro malgrado abituare a delle differenze sostanziali che però danno luogo a simpatiche gag – chi non si tasterebbe il seno risvegliandosi donna?
Come in Beyond the Clouds, 5cm/secondo e Il Giardino delle Parole (tutte opere di Shinkai, e se non le avete mai viste/lette, sapete cosa fare), i protagonisti sono ragazzi alle prese con la vita quotidiana e con le relazioni interpersonali, elemento caro al regista nipponico, che in passato ha raccontato situazioni drammatiche ed emozionanti, e che in Your Name racconta in maniera ancora differente.
Ci sono elementi facilmente riconducibili alla mano del regista, cosa che apprezzo poiché dona quel tocco personale che, ad esempio, ha fatto la fortuna di Miyazaki, Satoshi Kon e degli artisti più famosi, tuttavia senza risultare ridondante o privo di freschezza.
Tecnicamente parlando
Your Name è a livelli altissimi, testimonianza della cura nella realizzazione che ci aspettiamo da una produzione simile.
Animazioni morbide e fluide, colori ricchi e brillanti ed espedienti tecnici di regia della migliore tradizione d’animazione giapponese la fanno da padrone, e ho particolarmente apprezzato la sequenza nella grotta del sake, fantastica e onirica, e la realizzazione della cometa Tiamat con la sua cangiante scia luminescente.
Scenografia e fotografie perfette, e mi fa piacere sottolineare che quasi tutte le inquadrature, soprattutto quelle ambientate a Tokyo, possono essere ritrovate nel mondo reale, pertanto palazzi, strade, stazioni sono tutte rintracciabili nel corso di un vostro viaggio in Giappone – e non vi nego che ora che ci andrò cercherò di ritrovare qualche scorcio!
Itomori invece è una cittadina fittizia, tuttavia è anch’essa “reale” nella sua rurale semplicità, segno che anche gli ambienti nei quali si muovono i protagonisti sono parte integrante della vicenda narrata.
Infine, ho apprezzato tantissimo il doppiaggio italiano – segno che, come credo fortemente, i nostri doppiatori sono tra i migliori al mondo quando ci impegniamo davvero! – e la scelta di inserire delle canzoni all’interno del film, cosa che ho già apprezzato nelle precedenti opere di Shinkai – come non citare “One More Time, One More Chance” nell’ultima parte di 5cm/secondo – e che accompagnano i momenti salienti in maniera più efficace di una semplice colonna sonora. Ovviamente, i brani sono cantati in giapponese.
Concludendo
Your Name è un capolavoro dell’animazione giapponese, punto. Non tanto per tutto il successo, non solo per la realizzazione tecnica, ma proprio per la sua essenza, per l’assurda ed emozionante storia che racconta, dove nonostante la presenza di un elemento “sovrannaturale” come lo scambio dei corpi tra Mitsuha e Taki, la realtà delle relazioni è il cardine della narrazione, contornata dalla presenza delle due città, Itomori e Tokyo, che vivono secondo i loro ritmi attorno ai due protagonisti e regalano momenti emozionanti a noi spettatori.
Your Name rimarrà di certo nella storia, e Makoto Shinkai ha guadagnato un posto nel cuore degli appassionati di tutto il mondo e non solo, anche perché già con i precedenti lavori aveva convinto gli spettatori, me compreso. Non posso che consigliarvi con tutto il cuore di correre al cinema per vederlo e, non appena disponibile, inserirlo nella vostra collezione, proprio lì affianco ai film dello Studio Ghibli. E adesso, dove vi porterà il filo del vostro destino?
Nerdando in breve
Un ragazzo ed una ragazza si scambiano i corpi, ma questo non è che l’inizio di una storia che trascende i fili intrecciati del destino: Your Name, il capolavoro di Makoto Shinkai.
Menzione d’onore: Makoto Shinkai, ad inizio proiezione, ha ringraziato i fan italiani tramite un breve videomessaggio. Cose che ti fanno piacere e che ti fanno capire la passione e l’amore di un regista per la sua creazione. Grazie!
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