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GWENT: The Witcher Card Game – A tu per tu con la closed beta

gwent the witcher card game

Se avete giocato a The Witcher 3 è molto probabile, anzi, diciamo scontato, che abbiate imparato a conoscere e ad amare Gwent, il geniale card game che CD Projekt ha letteralmente “mascherato” da mini-gioco conquistando poi migliaia di giocatori in tutto il mondo. Eh sì, perché Gwent si è rivelato un successo così evidente da costringere i suoi stessi creatori a estrapolarlo dal contesto di The Witcher 3 per trasformarlo in un prodotto stand-alone, sulla falsariga di Hearthstone e del più recente The Elder Scrolls Legends.

Ma com’è questo Gwent: The Witcher Card Game? Dopo aver trascorso giorni e giorni immerso nella closed beta del gioco, posso dire che il lavoro svolto dal team di sviluppo fino a oggi sembrerebbe degno di grande attenzione. Mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo, ma la sensazione è che CD Projekt sia riuscita a dare maggior sostanza al gioco vero e proprio, senza snaturarne troppo quella splendida essenza che ne ha sancito il successo all’interno di The Witcher 3.

Certo, alcuni aspetti dell’esperienza sono ovviamente cambiati e ci sono svariate novità volte a garantire maggior coinvolgimento a lungo termine, ma le emozioni che si provano sul tavolo di gioco sono sempre le stesse. E per fortuna, direi.

Le regole di Gwent: The Witcher Card Game, per fortuna di tutti, sono rimaste pressoché invariate rispetto a quelle viste nel Gwent di The Witcher 3, con un’unica, piccola differenza: al termine del primo round entrambi i giocatori ricevono 2 carte aggiuntive mentre prima di un eventuale terzo round finale, entrambi ne pescano un’altra. L’ultima. Per il resto nulla è davvero cambiato, il che implica che a vincere sarà sempre il giocatore in grado di raggiungere il punteggio più alto sfruttando le carte a propria disposizione.

Come nella versione presente in The Witcher 3, anche in Gwent: The Witcher Card Game l’imprevedibilità regna sovrana e questo implica che la costruzione dei mazzi sarà ancor più determinante di quanto già non fosse in passato. Tante sono infatti le carte disponibili per ciascuna delle fazioni proposte – le stesse di sempre, ovvero Regni Settentrionali, Skellige, Scoia’tael, Mostri e Nilfgaard sebbene quest’ultima sia l’unica a non essere stata ancora inserita nella closed beta – aprendo dunque le porte di un’esperienza ricca di variabili e possibilità.

L’unica cosa che, almeno per ora, non mi ha convinto del tutto è il bilanciamento delle varie fazioni, ma considerando che il gioco è ancora ben lontano dalla sua release definitiva, non c’è alcun motivo di temere che CD Projekt possa in qualche modo lasciare al caso un aspetto così delicato dell’esperienza. Per il resto aspettatevi immancabili microtransazioni – quale card game F2P potrebbe farne a meno, in fondo? – e un sistema di progressione che vi premierà con frequente regolarità in base al vostro rendimento.

Nerdando in breve

Gwent: The Witcher Card Game si prospetta un gioco solido e stuzzicante ma è ovviamente ancora presto per esprimere un giudizio in merito ma… ne riparleremo, su questo potete scommetterci!

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