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Pets – Vita da Animali: un film da cani

Pets

Con un lancio in grande stile ed una campagna mediatica condita da numerosissimi trailer nelle sale cinematografiche, Pets – Vita da animali si presenta come il film d’animazione dell’anno.

Se, infatti, lo stile utilizzato nella grafica del prodotto risulta immediatamente accattivante, anche la grande simpatia che facilmente suscitano gli animali da compagnia nei confronti di noi tutti contribuisce a destare non poche curiosità. La Illumination, casa di produzione di lungometraggi quali “Cattivissimo Me” e “Minions” ha abituato il grande pubblico a prodotti sempre ben riusciti, con una grande attenzione per quanto concerne il reparto umoristico dei propri cartoon e una spiccata brillantezza nelle sceneggiature che, nonostante la semplicità, risultano ugualmente spassose.

Ma, essenzialmente, di cosa parla Pets?

La trama è la seguente:

Max, un giovane Jack Russell, vive una vita idilliaca assieme a Katie, la sua amata padroncina.
Coccolato ed al centro dell’attenzione, il giovane terrier è sempre molto espansivo, felice ed è sempre pronto ad attendere il rientro a casa della propria padrona con mille feste. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando Katie non riporta a casa un nuovo coinquilino: Duke, un enorme cane peloso preso dal canile. Il nuovo arrivato si dimostra presto, per Max, un grosso problema e tra i due animali nascerà subito una forte rivalità per la conquista dell’affetto di Katie. Una serie di vicissitudini renderà Duke e Max compagni di avventure ed i due saranno costretti a collaborare…

Diciamocelo chiaramente, la trama non è poi così esaltante.

Oltre a ricordare molti altri cartoni della storia del cinema (mi è venuto immediatamente alla memoria Oliver & Company… Qualcuno se lo ricorda?) e a presentare una sceneggiatura che troppo spesso presenta cliché o, nel tentativo di enfatizzare le gag riuscite… le ripete (come se non avessimo capito la prima volta), il comparto della storia è il punto più negativo di tutto il film. Svolgimento degli eventi, colpi di scena e perfino alcune battute possono essere facilmente fiutati con almeno 5 minuti di anticipo ed un pochino la cosa dispiace.

Altro punto fortemente negativo mi sento di assegnarlo al doppiaggio del protagonista. Max è orredamente doppiato da Cattelan (mi domando se gli studios riflettano davvero a fondo sulla scelta di assegnare il doppiaggio a personaggi amati dal grande pubblico ma completamente impreparati). Il povero cagnolino, che dovrebbe risultare simpatico (e magari nella versione originale ci riesce anche) risulta molto spesso fastidioso proprio grazie alla voce del suo poco esperto doppiatore. Il punto forte della pellicola, quindi, è tutto sull’effetto tenerezza destato dagli animali su schermo. Io stesso, nel mezzo della visione, mi sono ritrovato a pensare che i miei animali domestici si comportano effettivamente come mostrato nella pellicola. I comportamenti di cani, gatti, criceti e altri ancora è riprodotto perfettamente in base a come noi bipedi li immaginiamo. I protagonisti, da Max, Duke e a Chloe sono perfettamente caratterizzati anche nel modo di pensare e di affrontare le situazioni in cui sono coinvolti e le animazioni complessive risultano molto ben realizzate. Altra lode è da dedicare, infatti, al comparto grafico ed al design complessivo del prodotto. I personaggi sono leggermente antropomorfizzati, ma, nonostante questo, non perdono nulla del loro “essere animali”, con una resa realistica ma adeguatamente cartoonesca.

La questione è: i punti forti riescono ad averla vinta sui punti negativi?

Nì.

Nonostante il prodotto risulti simpatico e ben confezionato, la fatica dell’Illumination nel realizzare una pellicola che fosse facilmente vendibile al grande pubblico verrà premiata solo in parte, secondo il mio modesto parere. Non basta mettere in scena eventi banali, pur fatti da animali pucciosi, per realizzare un buon cartone. Non ci siamo, quindi… Speriamo che il botteghino faccia immediatamente modificare la rotta allo studio che tanto ha divertito con le sue precedenti pellicole.

Ps. Non posso non dirlo, il cortometraggio dedicato ai Minions prima della proiezione in sala ha sfiorato l’orripilante. Ma dai, ma veramente non ci si vergogna nemmeno un po’?


Nerdando in breve

Un lungometraggio che consiglio soltanto a chi non si è accontentato di farsi due risate con il trailer mostrato in ogni sala nei mesi precedenti, perché in quel trailer, siete avvisati, risiedeva tutto il potenziale comico e “coccoloso” di questa pellicola.

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