Nella splendida cornice del MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma), LudoManiacs ha presentato, nel corso dello scorso weekend, gli Asmodays 2016: due giorni per provare tutti i giochi prodotti e distribuiti da Asterion/Asmodee Italia e per partecipare ai tornei di Pandemia, Ashes ed Assalto Imperiale.
Potete dare un’occhiata alla galleria fotografica pubblicata sulla nostra pagina Facebook: ringraziamo tantissimo Asterion per l’invito e per la splendida disponibilità ed i ragazzi di LudoManiacs per l’ospitalità e l’organizzazione.
Abbiamo provato con gusto i tre giochi proposti in anteprima.
Pandemic Iberia – Come risaputo, adoro quasi qualsiasi titolo con il nome “Pandemic” all’interno. La prova con Pandemic Iberia mi ha colpito molto positivamente.
Vi elenco le principali modifiche con il titolo originale:
- il gioco è ambientato nella penisola iberica;
- le malattie hanno un vero e proprio nome (tifo, colera, febbre gialla e malaria);
- sono state eliminate alcune professioni anacronistiche, sostituite con altre equivalenti;
- non è possibile debellare le malattie, ma scoprire la cura porterà dei benefici;
- per il trasporto è possibile muoversi via carro tra città adiacenti, via nave tra città costiere e tramite treno per le cittadine unite dalle ferrovie (si può costruire un tratto di binari utilizzando un’azione);
- tra le azioni a disposizione, potremo purificare acqua, prevenendo il posizionamento di un cubetto malattia in una determinata regione;
- gli ospedali, edifici fondamentali del gioco, sono colorati ed è possibile curare al loro interno la malattia del colore corrispondente: questo è uno degli elementi più caratterizzanti del titolo che rende Pandemic Iberia molto difficile.
Inutile negarlo: non vedo l’ora di poterlo testare con maggiore intensità!
I prossimi due titoli sono stati provati da Falloppa: ecco il suo report.
Twins – Non potevano mancare novità anche per gli amanti dei party game. Twins è un gioco di associazione di immagini in cui è possibile, con un minimo di logica o fantasia, connettere le illustrazioni di qualsiasi carta per colore, forma, quantità, destinazione d’uso o solo perché evocano ricordi o aneddoti, ogni scusa è buona per unire due carte tra loro. In ogni turno vengono piazzate su una plancia numerata undici carte, che rappresentano i soggetti più disparati, per permettere a tutti i giocatori di formare segretamente i propri accoppiamenti utilizzando undici carte numerate. Quando tutte le connessioni sono state formate vengono rivelate per assegnare i punteggi, utilizzando un sistema che ricorda da vicino quello di Dixit: se coppia è stata scelta da tutti o da nessun altro giocatore non assegna punti, altrimenti ogni giocatore riceve punti pari al numero di giocatori che ha pensato lo stesso accoppiamento. In questo modo vengono disincentivate sia le associazioni troppo banali, sia quelle troppo ardite e difficili da giudicare valide o meno, inoltre diventa importante cercare di capire come gli avversari ragionano per formare le coppie di carte in grado di portare il maggior numero di punti. Questo rende Twins un party game spassoso e caciarone in tutte le occasioni, ma in grado di dare il proprio meglio quando giocato da molte persone che si conoscono abbastanza bene da poter creare le associazioni più strane e divertenti.
T.I.M.E. Stories – In un futuro a noi molto lontano l’agenzia T.I.M.E. ingaggia reclute per viaggiare nel tempo ed impedire la creazione di fratture temporali. T.I.M.E. Stories è un gioco di investigazione che mi ha colpito molto per le sue meccaniche intriganti ed originali: gli investigatori conoscono unicamente dove e quando il loro salto temporale li condurrà ed ognuno di loro potrà camuffarsi nell’epoca di destinazione utilizzando una persona come ricettacolo, per cui ogni personaggio avrà una propria storia, punti di forza e difetti. I viaggi temporali sono però limitati, tutte le azioni compiute per risolvere il caso vengono pagate in tempo e quando questo si esaurisce l’agenzia richiama gli investigatori a casa, costringendoli a compiere un nuovo salto ed a riprendere da zero il caso, pur mantenendo memoria dei precedenti tentativi, potendo quindi ottimizzare l’utilizzo delle unità temporali. Tutte le carte delle stanze e degli scenari hanno un dorso illustrato che riproduce fedelmente ciò che gli investigatori si trovano di fronte, le parti narrate, i dialoghi e le descrizioni dei ricettacoli sono abbastanza dettagliate da permettere anche di approcciare questo titolo con uno spirito diverso, votato maggiormente alla narrazione ed al gioco di ruolo, aspetto incentivato anche dalla durata dei casi, che hanno bisogno di più sessioni per essere risolti e richiedono quindi un gruppo di giocatori ben affiatato.