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Due chiacchiere con: Aurelio D’Amico (Heroclix)

Non ho mai amato alla follia i giochi di schermaglie, ma adoro i supereroi: per questo motivo Heroclix è stato, per lungo tempo, una delle mie passioni. Dopo averlo abbandonato per mancanza di tempo e di stimoli, ne avevo perso le tracce fino a poco tempo fa, quando si è svolto l’ultimo campionato nazionale. Oggi approfitterò della pazienza di Aurelio D’Amico, campione italiano in carica e giocatore di lungo corso, una vera enciclopedia vivente di Heroclix, per sapere qualcosa di più su questo gioco e le sue recenti evoluzioni.

Marco: Ciao Aurelio! Partiamo dal principio, presentati ai lettori di Nerdando.com.
Aurelio: Ciao a tutti! Sono un 31enne abruzzese appassionato di musica, fumetti e collezionismo di ogni genere. Nel restante tempo libero sono un medico, quasi specialista in neurologia, amo viaggiare tra itinerari d’arte e percorsi culinari.

M: Spiegaci cos’è Heroclix.
A: Un gioco targato Wizkidz di miniature collezionabili, assimilabile alla droga per la dipendenza che mi ha dato! Heroclix parte dai supereroi: ne caratterizza ogni aspetto peculiare e lo sviluppa sul tavolo da gioco. Sono presenti varie espansioni tematiche prevalentemente Marvel e DC, ad uscita periodica, che prendono spunto dalle migliori saghe a fumetti ma anche dai cinecomics. Ogni espansione contiene personaggi a tema che hanno un valore in punti di gioco, poteri differenti e diversa rarità, i quali devono combattersi a vicenda a suon di poteri e tiri di dadi. Detto in breve: Hulk è grosso e mena, Iron Man vola e spara e Batman fa cose ‘intelligenti’ per bloccare i nemici. Credo che qualunque appassionato di fumetti che si avvicini a questo gioco possa perdersi nella perfetta realizzazione dei singoli personaggi, con poteri peculiari che li rispecchiano in ogni aspetto, anche in riferimento alla saga fumettistica dalla quale sono estrapolati, ad esempio Wolverine di ‘Arma X’ è diverso nell’aspetto da quello di ‘Giorni di un Futuro passato’ e inoltre ha poteri diversi e abilità differenti. Il tutto viene giocato su dei field (mappe) che rispecchiano ambientazioni anche loro a tema, come la scuola Xavier per giovani mutanti, la base della JLA o un quartiere di Gotham City.

M: Quando hai iniziato a giocare ad Heroclix? Cosa ti ha avvicinato al gioco?
A: Ho iniziato quattro anni fa, quando entrando nel Games Academy di Pescara vidi dei ragazzi che giocavano con questi meravigliosi pupazzetti tutti con diversi poteri e diverse versioni collezionabili… fu colpo di fulmine! Mi ricordo che quando aprii la prima confezione dell’espansione di Spider-Man avevo già capito che avrei speso tanto in questo gioco! Poi i ragazzi che già giocavano da anni nella comunità pescarese mi hanno accolto e insegnato il regolamento con molta pazienza. Non è un gioco facilissimo se giocato a livelli competitivi e io non ero all’epoca molto ‘avvezzo’ ai boardgames, ma devo dire che col tempo, l’impegno e grazie alla loro perseveranza qualcosina l’ho imparata. Questi ragazzi splendidi sono diventati veri amici oltre che compagni di gioco e abbiamo formato un team davvero affiatato e competitivo, fino alla bellissima vittoria di qualche mese fa dell’Italian Heroclix Championship 2016, dopo aver sfiorato già quello del 2014.

M: Dovessi scegliere, qual è l’elemento che ti fa amare Heroclix e quello che te lo fa odiare?
A: Amo collezionarli! Non credo esista nient’altro che caratterizzi così bene gli eroi dei fumetti, nelle loro fattezze e con i loro poteri! Possiamo annoverare una trentina di Superman o una ventina di Capitan America: ognuno di questi è una miniatura diversa, l’uno tratto dalla saga a fumetti DC appena uscita e l’altro invece dal seminale crossover degli anni ‘80, ne esistono di bellissime e di fortissime e non vi dico che goduria assemblare i team! Di rimando, è inevitabile odiare questo gioco per i soldi che mi fa spendere…

M: Esistono vari formati di gioco? Se sì, quali sono?
A: Di formati ne esistono molti, che possiamo riassumere in due ‘modalità’ principali di gioco che li descrivono un po tutti. La prima è quella piu tecnica e difficile, il ‘gioco competitivo’: di solito si gioca costruendo squadre da 300 punti assemblate con le miniature uscite dalle espansioni degli ultimi 2-3 anni, con l’unico scopo di creare squadre forti e difficili da battere. Di solit,o in questi formati si giocano miniature di ‘universi’ diversi perché hanno abilità che messe insieme le rendono ancora più forti, così avremo ad esempio Nick Fury che combatte fianco a fianco con Flash, con il supporto di Scarlet Witch, che possono utilizzare il potere della Lanterna Verde! La seconda modalità è indubbiamente la più divertente a mio giudizio, non a caso la definiamo ‘gioco for fun’. L’unico scopo, in questo caso, della costruzione della propria squadra è quello di costruire team realistici in rapporto al mondo dei comics, e si possono realizzare bellissime battaglie a tema fumettistico! X-Men contro Avengers, Justice League contro Darkseid e i suoi scagnozzi… E non vi dico che goduria giocare in questo modo le miniature colossali!

M: Heroclix è un gioco collezionabile. Con quale ritmo escono le espansioni? È difficile reperire tutte le miniature di cui si ha bisogno?
A: Qui in Italia il gioco non ha ancora il seguito che ha negli Stati Uniti, di conseguenza, seppur migliorata di molto negli ultimi anni, la distribuzione del prodotto risulta a volte non uniforme e poco affidabile. Spesso, l’arrivo delle nuove espansioni presenta un ritardo di alcune settimane in Europa e in Italia rispetto all’uscita negli USA. Come in ogni gioco collezionabile si è sviluppato un mercato secondario internazionale di ridistribuzione dei singoli pezzi tra i giocatori, che permette di arrivare con più facilità alle miniature più agognate. Se da un lato questo aiuta a ridurre i costi di questo gioco, c’è da dire che dall’altro non è il massimo per gli store che vendono Heroclix, tirando le somme purtroppo non è un gioco propriamente a low budget. Stesso discorso per la meccanica intrinseca dell’avvicendarsi delle espansioni che vengono pubblicate: rimangono nel panorama del gioco competitivo per 2-3 anni e poi vengono escluse, in modo che si è costretti a rinnovare periodicamente il proprio pool di eroi da combattimento per essere in grado di proporre sempre squadre competitive.

M: Quali consigli daresti ad un neofita che si avvicina al gioco per la prima volta? Quali sono i passi migliori da intraprendere per iniziare a giocare?
A: Comprare le miniature dei set che piacciono di più, scegliendo in base ai fumetti preferiti o ai cinecomics più belli secondo il proprio gusto. Poi iniziare a giocare imparando passo dopo passo il regolamento, il resto viene con la pratica e l’approfondimento delle tecniche di gioco. Per me è stato così: prima ho scoperto il valore stilistico delle miniature, poi quello delle meccaniche di gioco, e infine il piacere di costruire team forti e performanti.

M: So che sei un grandissimo appassionato di fumetti. È questa passione a spingere a giocare o si può fare il salto inverso e passare dal gioco ai fumetti?
A: È difficile risponderti. Io ho scoperto questo gioco proprio grazie alla passione per i fumetti come tanti miei amici, e prima di riuscire a giocare decentemente l’unica cosa che mi spingeva a comprare le miniature era la loro bellezza! Inoltre ne ero letteralmente affascinato in quanto queste incarnavano personaggi finora solo letti sulla carta e immaginati, che grazie a questo gioco potevano scontrarsi diventando eroi di battaglie sul tavolo da gioco. Però posso dirti che in tanti, che a stento distinguono un supereroe dall’altro o addirittura non hanno letto mai uno spillato Marvel o DC, si dedicano a questo gioco con passione. Molti giocatori di Heroclix hanno acquistato fumetti o aumentato il proprio bagaglio di conoscenza sui supereroi proprio perché incuriositi dalle miniature giocate. Credo che amare i fumetti e amare il gioco possano andare di pari passo e spalleggiarsi a vicenda, e anche se l’una può in parte prevalere sull’altra, nella maggior parte delle volte sono finemente intrecciate. Conosco solo qualche individuo che continua a leggere unicamente Rat-Man nonostante giochi benino…

M: Come si diventa campione nazionale di Heroclix? Cosa si prova a potersi fregiare di un titolo del genere?
A: Giocando tanto, allenandosi, provando il proprio team contro più avversari possibili. Questa vittoria è frutto di tanto lavoro del nostro team Games Academy Pescara, uno tra i migliori in Italia. Ci siamo scornati nelle tre edizioni dell’Italian Heroclix Championship finora organizzate con ragazzi di tutta Italia, ormai diventati amici che rivediamo ogni anno con grande piacere. Nel 2014 a Bologna abbiamo portato a casa il secondo posto con Davide Sulcanese che ha ceduto solo in finale, ma quest’anno non abbiamo avuto rivali! Io ho avuto l’onore di salire sul gradino più alto del podio e il nostro Manuel Passeri si è piazzato terzo. Questa vittoria è stata un’esperienza davvero unica, non avrei mai immaginato una tale gioia! Inoltre ho vinto una montagna di miniature esclusive, aspetto non proprio secondario di questa impresa. Un ringraziamento particolare va anche all’organizzatore Stefano Cestari e ai ragazzi di Torino, comunità che rappresenta il fulcro storico di Heroclix in Italia che si è fatta valere anche a livello internazionale: CIAO TORINO!

M: Ringrazio Aurelio per la sua disponibilità e chiudo con un classico: quali sono i tuoi progetti futuri?
A: Reperire tutte le miniature dell’Era di Apocalisse, le più belle del nuovo set dedicato agli X-Men! Spero davvero che la comunità italiana di Heroclix, che ormai è una bellissima e solida realtà, cresca sempre più e si consolidi nel tempo. Non posso far altro che consigliare ai ragazzini e ai vecchi nerd di iniziare a giocare ed appassionarsi a questo gioco fantastico.

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