Quando decidiamo se un boardgame ci piace o meno, raramente la componentistica entra in campo come fattore, se non quando ci si ritrova a fare discorsi che riguardano il rapporto tra il prezzo e la quantità e la qualità dei materiali che si trovano nella scatola. Ovviamente esistono e sono anche discretamente numerose le eccezioni, basti pensare ad alcune edizioni speciali ed anniversario oppure a giochi in cui è preponderante la presenza di miniature.
Quadropolis, edito in Italia da Asterion, rientra decisamente tra le eccezioni. Sin dalla prima volta in cui ho aperto la scatola per preparare l’unboxing (di cui potete trovare le foto in questo album), ho avuto immediatamente l’impressione di essere di fronte ad un qualcosa fatto a regola d’arte. La prima cosa che si trova all’interno è un foglietto che invita a non gettare le fustelle usate, si possono infatti riciclare come spessore sul fondo scatola per permettere di riporla in piedi senza che le parti all’interno si muovano. Dopo aver defustellato il tutto, per la prima volta nella mia vita senza che nemmeno un pezzo si rovinasse, si raggiunge un praticissimo porta componenti in plastica che permette di tenere in perfetto ordine tutti i vari tasselli, segnalini, pedine e pedoni.
Se i materiali sono di ottima fattura, il gameplay non è certamente da meno. Quadropolis è una sfida tra Sindaci intenti a pianificare e costruire la migliore delle metropoli moderne, che si sfidano in due diverse modalità di gioco: Classic, adatta al primo approccio ed a familiarizzare con il regolamento, ed Expert, dedicata a giocatori più navigati e già avvezzi alle dinamiche di base. Entrambe le modalità condividono le stesse regole, una partita è composta da quattro o cinque round, in cui si giocano quattro turni. Durante ogni turno, i giocatori utilizzano uno dei propri architetti per indicare una riga o una colonna del tabellone principale, detto Cantiere, senza sovrapporsi a quelli già piazzati, e prendere una tessera edificio. Ogni architetto ha un numero che indica in quale zona della scheda del giocatore è possibile costruire oppure, in caso di costruzioni che si sviluppano in verticale, quale piano si può realizzare. Gli edifici possono fornire risorse, sotto forma di cittadini o energia, necessarie a fine partita per attivare e popolare tutto ciò che è stato costruito in città facendo ben attenzione a non generare sprechi, dato che ogni risorsa non utilizzata causa un malus in punti. Finiti tutti i round ed attivate tutte le tessere delle città vengono assegnati punti vittoria non solo in base a quali e quanti edifici sono stati costruiti, ma anche e soprattutto in base alla loro disposizione sulle schede dei giocatori. È impressionante come un titolo con poche e semplici regole sia comunque in grado di offrire una tale quantità di scelte, di varietà e di profondità strategica. Ogni decisione deve essere presa tenendo a mente la gestione delle risorse, la pianificazione e lo sviluppo della propria metropoli per massimizzare il punteggio, e analizzando le strategie avversarie per poter sfruttare la propria scelta come ostacolo per le loro mosse: anche il minimo errore o una piccola deviazione dalla strategia che si è deciso di tenere possono essere deleterie a lungo termine e portare alla sconfitta.
Quadropolis è un gioco dalle mille sfaccettature, in grado di conciliare elementi di pianificazione e piazzamento tessere, accumulo e gestione risorse, interazione e disturbo dell’avversario con un regolamento estremamente snello ed essenziale. Probabilmente non è l’ideale come entry level, ma può essere ugualmente giocato, gustato ed apprezzato nella sua modalità Classic anche da chi ha davvero poca esperienza, mentre la modalità Expert renderà felici parecchi giocatori hardcore.
Avete già giocato Quadropolis ed avete sviluppato il vostro modello ideale di metropoli? Avete domande, dubbi o curiosità? Vi aspetto sulla nostra pagina Facebook!
Si ringrazia Asterion per il materiale.