Durante i soliti allenamenti di X-Wing del mercoledì sera, entrando nella mia fumetteria di fiducia, ho visto la scatola aperta di Stone Age e, al primo colpo d’occhio, l’ho ritenuta interessante per via di una plancia molto grande e colorata, per merito delle mille pedine in legno che esercitano sul sottoscritto un discreto fascino ma soprattutto per il bicchiere di cuoio con cui poter lanciare i dadi.
Il regolamento, estremamente snello (consta solo di sette pagine), è facile ed il tabellone, le tessere territorio e le carte sviluppo molto intuitive e di immediata comprensione.
Lo scopo del gioco è semplice: occorre conquistare più punti di tutti gli avversari.
Come sapete, non amo gli spiegoni e mi piace discutere sulla nostra pagina Facebook di regole (anzi, vi invito a visitarla per parlarne insieme), ma occorre darvi qualche nozione.
Il turno è diviso in tre fasi:
- Piazzamento delle pedine sulla mappa da gioco. È possibile piazzare le proprie pedine in alcuni punti della mappa di gioco, ovvero dall’Artigiano, nella Capanna, nel Campo, nella Zona di Caccia, nella Foresta, nel Giacimento d’argilla, nella Cava, nel Fiume, in un Edificio o su una Carta Sviluppo.
- Azioni delle pedine piazzate. A questo punto, i nostri lavoratori dovranno intraprendere delle azioni; quelli piazzati dall’artigiano, otterranno un utensile che ci conferirà un bonus ai tiri del dado, quelli nella capanna, dopo aver giaciuto insieme, daranno alla luce un nuovo lavoratore, quelli nella zona di caccia ci daranno del cibo (tirando un dado per lavoratore, ottenendo una razione per ogni due completo ottenuto), quelli nella foresta, giacimento d’argilla, cava e fiume doneranno del legno, dei mattoni, della pietra o dell’oro sempre in base al risultato dei dadi (è richiesto un numero sempre più grande, a seconda della rarità del materiale), quelli sulle carte sviluppo, dietro un pagamento di risorse, ci daranno alcuni bonus mentre quelli degli edifici, sempre dopo aver sborsato alcuni materiali, ci daranno dei punti vittoria.
- Nutrire la tribù. Per ogni pedina, dovremo pagare un’unità di cibo, se non saremo in grado di farlo, dovremo perdere 10 Punti Vittoria.
Il gioco termina nel momento in cui avremo terminato di costruire una pila degli edifici messi sulla mappa o quando terminano le carte Sviluppo: a questo punto andranno sommati i punti (ottenuti tramite queste ultime, con i vari edifici e con le risorse rimanenti: ogni unità rimasta vale 1 punto).
Come potrete vedere nell’unboxing, all’interno di Stone Age ci sono delle ziplock e degli scompartimenti per inserire tutti gli elementi di gioco: avere una scatola in ordine è fondamentale per farmi apprezzare appieno un titolo. La componentistica è di alo livello, il regolamento facile ed il gioco è perfetto per due persone (ma si può arrivare ad essere in quattro): dopo una fase di rodaggio, posso affermare che Stone Age è approvato alla grandissima; può essere visto come una introduzione ai giochi più complicati per i neofiti ed infatti l’ho utilizzato con Clack come preparazione ad un più duro Puerto Rico; la durata di una partita varia tra i sessanta minuti e l’ora e mezza, quindi non può essere utilizzato come filler ma occorre dedicargli un pomeriggio/serata.
Ringrazio Giochi Uniti per il titolo.