Mi piace tanto conoscere nuove realtà nell’ambito Games, lo ammetto. Mi piace ancora di più scoprire nuovi progetti italiani, perché noi sappiamo creare giochi interessanti e divertenti, e magari anche semplici in quanto a regole base. Durante il Romics 2015, quindi, non ho potuto non essere incuriosito da un nuovo gioco di carte, 100% italiano, basato sul cinema hollywoodiano, intitolato “Ciak! Il gioco di carte”. Complice la presenza dell’autore ed editore, Francesco Marcantonini della CosplaYou Edizioni, mi sono fermato ad osservare questo gioco che prendeva in giro i miti del cinema, e, dopo una chiacchierata, ho deciso che era il caso di provarlo. Ringraziando quindi la CosplaYou per il materiale, che potete visionare grazie al mio unboxing a fine articolo, vediamo un po’ di che si tratta. Ciak, si gira!
Ciak! è un gioco di carte che ha un meccanismo “basale” abbastanza semplice. Ogni giocatore (da un minimo di 2 ad un massimo di 5) a inizio partita sceglie, casualmente tra 11 possibilità, una mini-plancia che rappresenta una compagnia cinematografica, che avrà un variabile numero di punti dominio – che sono, in realtà, punti vita – e alcune proprietà particolari. I nomi delle compagnie si rifaranno, ovviamente, ai nomi delle compagnie reali, ma in maniera parodistica: avremo quindi la DreamWars, riferimento alla DreamWorks, che sarà una società di animazione a sfondo bellico, oppure la 14th Century Fox, che avrà un bel castello medievale al posto dei grattacieli della 20th Century Fox. Idea simpatica, come tra l’altro accade anche con tutti i personaggi di Ciak!, che riprendono i personaggi cinematografici e gli attori di hollywood sempre con ironia: avremo quindi Ganjalf, oppure Quentin Tarantolato, Kevin Space e così via. Scopo del gioco? Semplice: usando i nostri personaggi, dotati di caratteristiche di attacco e difesa e di abilità, dovremo puntare alla riduzione totale dei punti dominio delle compagnie avversarie, di modo da farci strada e conquistare l’ambita Lollywood! I personaggi hanno tutti un costo di gioco indicato in alto a sinistra, e si possono guadagnare i soldi sia ogni inizio turno, sia con meccanismi particolari (rubandoli all’avversario oppure ottenendoli in altri modi creativi). Ogni personaggio ha anche un numero di stelle, da 1 a 3, e si possono avere sul campo un numero massimo di stelle pari a 6: buona scelta per impedire board troppo affollati, dato che qui si andrà da un minimo di 2 personaggi (3+3 stelle) ad un massimo di 6 (tutti da 1 stella). C’è una serie di personaggi, i Miti, che potremmo definire “leggendari” (Magic docet!), che sono giocabili a costo zero e sono particolarmente potenti, ma se ne può averne solo uno in campo, pena il sacrificio del vecchio in favore del nuovo. Abbiamo poi carte Addetti, che rappresentano la crew cinematografica, che potranno, TAPpandosi – ovvero ruotando la carta di 90°, per i non Magic-addicted – darci la possibilità di piazzare un segnalino sui personaggi abilitati e usare altri poteri per aiutarci nel nostro predominio di Lollywood; anche qui, ogni addetto ha un numero di stelle da 1 a 3 e potrà usare le proprie abilità solo con i personaggi con lo stesso numero di stelle. Abbiamo infine carte Oggetto, equipaggiabili ai personaggi, e poi carte Evento e Ciak, giocabili le prime solo nel proprio turno e le seconde anche durante il turno avversario, che avranno vari effetti: milioni extra, modifiche istantanee ai valori di attacco e/o difesa, sacrificio di personaggi, e così via. Anche qui, per chi ha giocato a Magic, è come se avessimo stregonerie ed istantanei. Sì: per sua stessa ammissione, Francesco è un patito del gioco di Richard Garfield, e quindi lo ha voluto omaggiare in maniera profusa. A volte anche troppo!
Il turno quindi ha una fase di inizio, dove si guadagna un milione (ogni segnalino moneta è un milione) e si pesca, dopodiché si possono giocare personaggi, eventi, oggetti, aiutanti e ciak, poi si può decidere se attaccare o meno, e infine si passa il turno, con la rimozione di effetti e danni. Come si abbassano praticamente i punti dominio avversario? Avendo i personaggi dei valori di attacco e difesa, per fare danno, o meglio saccheggio, la somma dei valori di attacco dei nostri personaggi deve superare di almeno 1000 punti la somma dei valori di difesa dell’avversario. Preparate l’abaco però: può essere a volte un po’ complesso fare i conti, perché non saprete mai se il giocatore in difesa dispone di carte (oppure attiverà poteri) che alzeranno il valore di difesa dei propri personaggi e quindi si passerà ad un contrattacco: il linciaggio, dove potrete anche far secco un personaggio attaccante. Esempio: avete un personaggio da 800 e un altro da 500 in attacco, per un totale di 1300; il difensore ha due personaggi con solo 100 di difesa, per un totale di 200. 1300-200=1100, quindi siete sopra i 1000 punti e farete un saccheggio all’avversario. Ma attenzione! L’avversario gioca un ciak (istantaneo, ricordate?) e dà 1500 punti in più ad un suo personaggio, quindi 1300-1700=-400! L’attaccante non fa più alcun danno, mentre il difensore può scegliere un personaggio attaccante da linciare. Complicato? Ammetto che lo è un po’, soprattutto perché se farete i conti ad alta voce, potreste suggerire un po’ troppo all’avversario che fare, e a volte parte lo sclero perché pensi di fare anche più di un saccheggio (ogni 1000 se ne fa uno, quindi non è impensabile anche fare +3000!) e invece l’avversario ti annichilisce senza nemmeno troppa fatica. Diciamo che c’è un po’ di sbilanciamento a favore del giocatore in difesa, che ha due effetti potenzialmente positivi (linciaggio e assenza danno) contro l’unico effetto positivo dell’attaccante (saccheggio). Mal di testa? Chiedete una mano a Ganjalf.
Ciak! è un gioco che, dato il grande numero di carte che lo compongono, si presta ad un multiplayer corposo al di là del semplice 1 vs 1. Infatti il buon Francesco ha pensato di suggerire ai giocatori delle modalità di gioco extra: abbiamo la classica tutti contro tutti, il gioco a squadre e la modalità dominio, dove tutte le case cinematografiche si alleano per combattere la “Malvagia Compagnia Straniera”, che è dotata di un grande numero di punti dominio e un’abilità decisamente forte, ossia la possibilità di compiere un saccheggio ad una compagnia a scelta ogni inizio turno. Potremmo quasi dire che è un tentativo di mettere una “trama” di fondo, cosa che non guasta mai!
Concludendo, direi che sono soddisfatto ma c’è ancora da fare: la CosplaYou è una giovanissima casa editrice e con Ciak! si affaccia in un mondo difficile da conquistare. Si possono commettere quindi delle leggerezze, che non pregiudicano affatto il prodotto ma rendono magari l’esperienza di gioco un po’ macchinosa in alcuni momenti. Risulta importante strutturare bene il gameplay e dargli una base forte, solida e semplice, che deve fungere da impalcatura per poi tirare su il background e la personalità del gioco. Qui qualche fondamentale è stato preso forse un po’ troppo da Magic the Gathering – per carità, gli omaggi sono sempre graditi! – e si punta forse troppo sull’aspetto parodistico, che è divertente e fantasioso, senza alcun dubbio, che deve essere un punto di forza ma non l’elemento cardine. Divertente infatti capire ed apprezzare tutti i riferimenti, gli ammiccamenti, le chicche e i dettagli anche grafici, e sarà ancora più bello, con un’espansione, implementarle con delle meccaniche nuove che possono dare ancora più forza alla struttura di gameplay, che, forse, soprattutto nella fase di saccheggio/linciaggio, a volte può essere poco chiara. Ci rivediamo col prossimo titolo, quindi, dato che la CosplaYou e Francesco ci hanno fatto vedere che hanno le carte in tavola per creare giochi con grande potenziale, e non possiamo fare altro che invogliarvi a provare Ciak!
Menzione d’onore: Bomb Raider. E ho detto tutto.
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Si ringraziano Francesco e CosplaYou per averci gentilmente fornito il materiale per questo articolo.