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#IDARB: il mio ritorno su console

#IDARB, una pallamano pixellosa

#IDARB, una pallamano pixellosa

Da ragazzina, come tutti probabilmente, sono stata una videogiocatrice: ho scoperto la Playstation (la prima, la scatoletta grigia che è entrata nella Storia, per intenderci) alle medie e me ne sono innamorata. Da allora, crescendo ed aumentando gli impegni, gradualmente ho abbandonato il mondo dei videogiochi ma, ogni tanto, venivo sempre colta dalla nostalgia e mi riproponevo, invano, di riprendere il pad in mano di tanto in tanto, almeno per una partita veloce.

#IDARB, finalmente, mi ha riavvicinata al mondo delle console. Ma cos’è #IDARB? Dietro l’insolito acronimo si nasconde un divertente gioco sportivo che più vintage non si potrebbe, tutto in 8 bit ed ispirato agli arcade dei vecchi cabinati. Un tuffo nel passato, insomma, caratterizzato da velocità d’azione e semplicità di gioco. Il progetto si dimostra interessante fin dall’inizio: il gioco, infatti, è stato sviluppato dalla Other Ocean ma il contributo degli utenti è stato da subito determinante. Grazie ai suggerimenti raccolti tramite i social media, infatti, il progetto si è evoluto dalla semplice casella rossa dell’inizio (sì, IDARB sta per “It Draws A Red Box”, cioè “Disegna Una Casella Rossa”) ad un insieme di pixel, personaggi e mosse speciali. Queste ultime, poi, sono in continuo aggiornamento: è sufficiente inviare un comando segreto (hashbomb) tramite Twitter o Twitch perché questo diventi subito presente nel gioco che viene, così, modificato in tempo reale grazie agli utenti. Qualunque aspetto che non sia presente nel gioco, quindi, può essere aggiunto da chiunque, basta dare spazio alla fantasia! Questo aspetto, sicuramente, rende molto più interessante il videogame.

Pur essendo presente una modalità storia in single player, l’aspetto più divertente è decisamente la sfida contro altri giocatori, in particolare nella modalità online. Noi abbiamo provato le partite 2 contro 2, ma il gioco supporta fino a 4 giocatori per squadra, il che aumenta di molto il divertimento. Come si potrà intuire, il livello di personalizzazione è altissimo: oltre agli aspetti di cui parlavamo prima, è possibile creare la propria squadra a piacimento, creando personaggi ex novo o personalizzandone di esistenti (la gamma dei personaggi già presenti, comunque, è vastissima e pazza: si passa dal team “colazione”, in cui potrete interpretare uova o pancetta, ad esempio, ai vecchi cabinati, strumenti musicali, animali e chi più ne ha più ne metta!), e corredando il proprio team della sua personale bandiera e musica introduttiva.

Passando alla dinamica di gioco, è delle più semplici: obiettivo di ciascuna sqaudra è quello di fare goal nella porta della squadra avversaria, muovendosi all’interno di un’arena di gioco minimal, che ricorda un labirinto. Le azioni sono ridotte al minimo: ogni giocatore deve solamente saltare, sparare ai nemici e tirare in porta o passare la palla. Di fatto, si utilizzano solo tre tasti, il che rende il gioco fruibile veramente da chiunque, anche da chi non è un appassionato ed esperto videogiocatore. A seconda del tipo e della difficoltà del tiro, il goal varrà un numero di punti differente. In totale, ogni partita dura quattro frazioni, al termine delle quali la squadra che ha totalizzato più punti sarà la vincitrice. A metà partita, inoltre, i giocatori vengono coinvolti in un minigioco, che varia ogni volta ed è totalmente ininfluente ai fini del punteggio, ma posso affermare che è molto divertente.

Personalmente, mi sono divertita molto: un gioco scacciapensieri, ideale per passare una serata in compagnia senza troppo impegno. Semplicità e velocità di gioco sono gli aspetti che mi hanno convinta di più e che rendono il titolo un party game adatto a tutti e dal sapore un po’ vintage, che farà felici i nostalgici degli arcade e dei cabinati di una volta. Io ve lo consiglio e, per darvi un’idea più precisa del gioco, vi lascio il video della prova che abbiamo effettuato Tencar e io:

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