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Croce sul cuore – Walter Petrone incontra il pubblico

Venerdì 17 sono andata sui Navigli a Milano alla presentazione di Croce sul cuore, il nuovo fumetto di Wallie, per l’occasione accompagnato da Fumettibrutti. Se non sapete di chi parlo, è venuta l’ora di aprire i vostri cuoricini da lettori curiosi e di entrare in contatto con una coppia di fumettisti davvero sensazionali.

Non è un caso che li definisca così, perché qualunque vignetta o striscia partorita dal duo è frutto delle loro sensazioni ed emozioni più profonde e sincere. Se già ci vuole coraggio a raccontare sé stessi, ancora di più ne serve per scegliere di aprirsi davanti al grande pubblico, sfruttando l’aspetto un po’ warmhole dei social. Per i due giovani però, fare questo specifico genere di fumetto è più una necessità che un atto d’intraprendenza, così eccoli approfondire attimi e aspetti della propria esistenza, passata o presente, entrando immancabilmente in contatto con persone che in qualche modo si rispecchiano in ciò che leggono.

Dopo il successo di Romanzo Esplicito e di P. La mia adolescenza trans, entrambi editi da Feltrinelli Comics, Josephine Jole Signorelli (@fumettibrutti) fa da spalla e supporter all’amico e collega Walter Petrone (@wallie_illustrator), al suo primo fumetto per la medesima testata. Il fumettista casertano infatti, dopo il successo di Alga Wakame (ed. Shockdom 2019) e di Solo un altro giorno (ed. ManFont 2018), si è ufficialmente aggiunto alla squadra degli artisti capitanati da Tito Faraci.

L’incontro

Sulle note di “Vorrei prendere un cane” di Mattia Labadessa, Walter ha iniziato a raccontarsi, rispondendo alle domande dell’ottima Yole o a quelle dei numerosi ammiratori presenti.

Ne esce che Croce sul cuore è la dedica a una persona cara, alla quale l’autore avrebbe voluto dire ancora parecchie cose ma sfortunatamente non ne ha avuto il tempo. “Le cose non dette… quelle! Sono le più rumorose.” dice Mercedes, la despotica signora dalla folta chioma rossa creata da Daniel Cuello, ed evidentemente pare abbia ragione. Per fortuna però Wallie ha trovato nel fumetto un canale espressivo efficace, così da dare a quelle parole trattenute un posticino tutto per loro.

Nel libro ci sono episodi avvenuti realmente, fra cui un festino dato a Bologna, oltre ad alcuni riferimenti alla città. Dai graffiti a qualche incrocio, dalla casetta ad alcuni personaggi, ciò che troviamo in Croce sul cuore è una crasi perfetta fra una riflessione sull’esistenza e attimi concreti della vita del giovane Wallie.

Dai social alla carta e viceversa

Viene però da chiedersi quale sia il senso di uscire in libreria, con un libro stampato, inchiostrato e rilegato, vista la grossa fanbase che lo accompagna sui social network. Il motivo è duplice: lì Wallie racconta sé stesso omettendo ciò che lo imbarazza, come la casa un po’ disordinata (che farebbe diventare isterici i maniaci del pulito alla Sheldon Cooper) e le giornate particolarmente difficili in cui preferisce staccare un po’ la spina. Invece nel fumetto compaiono anche questi aspetti, descritti, disegnati e messi lì alla mercé di chi legge.

Inoltre sulla carta ha molta più libertà espressiva. Il grosso difetto del formato social è proprio lo stile, perché la vignetta deve essere necessariamente quadrata, la striscia deve per forza non superare le 10 vignette, e altri simili vincoli imposti dalla piattaforma. La carta invece lascia spazio a un’impaginazione vera e propria, con vignette più o meno larghe, pagine piene di colori o completamente nere e molte alternative utili ai fini della narrazione.

Non sa dire se fra i lettori di un mezzo e quelli dell’altro ci siano differenze. La sola certezza è che con tutti ha un contatto. Legge tutti i messaggi che arrivano su Instagram e se sono particolarmente lunghi o elaborati, si impegna a rispondere. Ci dice infatti: “Mi spiace che qualcuno sia stato lì a impegnarsi per scrivermi e poi mi limito a un cuoricino. Non si può fare, non è giusto.” Ciò detto, afferma di apprezzare particolarmente i firmacopie perché gli permettono di scambiare due chiacchiere con i lettori durante il tempo dello sketch.

Amici di Wallie

“Fuoricorso all’università, attacchi di ansia e panico. Wallie è uno di noi!” dice Fumettibrutti, prima di dare l’amico in pasto alle domande del pubblico. Anticipando un lettore particolarmente curioso, Walter esclama ridendo: “No, non stiamo insieme!”, troncando sul nascere la domanda.

Lui e Yole non sono una coppia e non si influenzano a vicenda sul piano fumettistico. Ciascuno infatti conserva il proprio stile (e vi basta scorrere velocemente i feed dei due account Instagram per rendervene conto da soli). Sul lato umano, invece, la contaminazione è tantissima. L’aspetto femminista che caratterizza l’autrice ha influenzato Walter, che ultimamente ha iniziato a notare gli aspetti sessisti del quotidiano, prima apparentemente normali. L’amicizia reciproca ha migliorato anche la vita di lei, che da quando ci ha a che fare fatica di meno a interagire con le altre persone.

Fun fact: prima di conoscerlo dal vivo, Yole pensava che Wallie fosse “un trentenne con problemi sociali”. Questo perché nelle sue vignette, il giovane Walter soleva disegnarsi simile al padre, ma con la barba da vecchio. Da qualche anno quest’ultimo ha iniziato a farsela crescere sul serio, risultando identico a come il fumettista si è sempre rappresentato.

Poi ci sono gli amici che compaiono nei fumetti. Lupo è la coscienza, nel senso che è quel migliore amico di infanzia che gli fa da Grillo Parlante nella vita vera. Come Lupo anche Amica Paperella, lo psicologo, il gufo e tutti gli altri esistono sul serio, ma per celarne l’identità ha rubato a Zerocalcare l’espediente degli alter ego animali.

Conclusione

Prima di dare il via al firmacopie vero e proprio, dal pubblico è stato chiesto un consiglio per i giovani che vogliono inseguire i loro sogni. “Vengo da San Felice a Cancello”, risponde Wallie, “un paesino di Caserta in cui vivono 15mila anime mal pensanti. Papà voleva che facessi l’avvocato, sono cresciuto con la convinzione di diventarlo, finché quando ho dovuto scegliere ho deciso di fare l’unica cosa che ho sempre amato fare, anziché quello che tutti si aspettavano da me. Se sai già quali sono i tuoi sogni, la cosa più stupida che puoi fare è non inseguirli perché te lo dice boh, tuo padre o un amico invidioso.” Come dargli torto.

Certo è che per andare contro ad amici, famiglia, compaesani e quant’altro, tutti insieme, ci vuole una gigantesca dose di coraggio. Forse la stessa che serve per raccontarsi ogni giorno per quello che si è, ma questo ha già dimostrato a più riprese di saperlo fare e non manca di proseguire ogni giorno.

Comunque mentre ero in coda ho letto il fumetto ed effettivamente è proprio una bella storia. Mi ha sorpresa sul finale, ma niente spoiler. C’è un po’ di tutto: amore, affetti, amici, riflessioni sulla vita e la morte, festini, un lupo, un procione, una storia parallela su una famiglia di broccoli, un ospedale, una croce sul cuore.

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