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The End of the F***ing World 2 – Cosa c’è dopo la fine

The End of the F***ing World è una dramedy inglese basata sui fumetti di Charles Forsman e prodotta dall’emittente britannica E4 e distribuita in tutto il mondo da Netflix, che ne è anche co-produttore.

La prima serie, uscita a gennaio 2018, si era rivelata decisamente interessante, seguendo le vicende di James ed Alyssa, due ragazzi problematici che scappando di casa finiscono per ritrovarsi in situazioni sempre peggiori.

A novembre 2019 E4 e Netflix hanno reso disponibile l’intera seconda stagione, che riprende la storia due anni dopo il finale della prima, segnando così un distacco completo dalla storia del fumetto, che si conclude invece con la morte del protagonista maschile.

Trama

La seconda stagione di The End of the F***ing World si ambienta quindi due anni dopo le vicende della prima. Ci viene mostrato che James è sopravvissuto, sebbene quasi per miracolo, al colpo di pistola che concludeva l’ultimo episodio e che però lui ed Alyssa sono stati forzati a prendere strade del tutto differenti.

Tutto questo però ci viene mostrato nel secondo episodio. Il primo infatti si focalizza sul terzo protagonista che viene introdotto in questa seconda stagione: Bonnie, una ragazza innamorata dell’autore e stupratore ucciso da James nella prima stagione, intenzionata a vendicarsi dei due ragazzi.

Negli otto episodi che compongono la serie, seguiamo l’evolversi quindi di due trame principali: James ed Alyssa che devono capire cosa fare del loro rapporto, mentre gli avvenimenti della prima stagione rivelano le proprie conseguenze nella forma di Bonnie.

Recensione

The End of the F***ing World era stata apprezzata dalle sottosviluppate sinapsi del sottoscritto per come riuscisse a congiungere una storia estremamente cruda e tragica con elementi comici, creando situazioni paradossali che potessero far venire i brividi e ridere allo stesso tempo.

I personaggi dei due protagonisti erano intriganti con la loro evoluzione, tanto personale quanto relazionale, grazie anche alla recitazione eccellente di Alex Lawther e Jessica Barden.

La seconda stagione non ha quasi niente di tutto ciò. Sì, ci sono un paio di scene ben fatte ed ai livelli della prima, ma i personaggi sono molto più appiattiti e sembrano aver perso quella scintilla di unicità che li rendeva così interessanti.

Sembrano di fatto diventati una coppia di trentenni divorziati che devono riscoprire il proprio amore piuttosto che dei diciannovenni con un passato criminale ed abbastanza esperienze traumatiche da poterci scrivere una saga.

La principale novità, Bonnie, non aggiunge molto alla storia purtroppo e va perdendosi dopo un inizio promettente, finendo sullo sfondo dell’azione, che invece finisce per focalizzarsi sul rapporto tra James ed Alyssa.

In Conclusione

Vale dunque la pena di guardare questa seconda stagione di The End of the F***ing World? Per me sì, nonostante tutto. La motivazione è semplice: sono otto episodi da venti minuti. Meno di tre ore in totale.

Per chi come me si era appassionato alla prima e soprattutto ai personaggi è un buon modo di dare una conclusione definitiva alla vicenda, invece del finale totalmente aperto con cui si concludeva la prima serie.

Allo stesso tempo però, se questo elemento di interesse manca (o semplicemente se siete persone orribili a cui piacciono i finali aperti), la seconda stagione di The End of the F***ing World non aggiungerà niente alla vostra vita e potete benissimo usare quelle tre ore per guardare qualcosa di più valido.

Nerdando in Breve

The End of the F***ing World, dramedy Britannica frutto dell’adattamento della graphic novel di Charles Forsman, è tornata con una seconda stagione totalmente originale.

La serie riprende le vicende dei due protagonisti, James ed Alyssa, due anni dopo e con l’aggiunta di una terza protagonista, Bonnie.

La seconda stagione manca della verve della prima, ma dà una conclusione definitiva alla storia.

Nerdandometro: [usr 2.8]

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