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Due chiacchiere con Mirka Andolfo (Mercy)

Durante Lucca Comics&Games ho avuto il grandissimo piacere di incontrare Mirka Andolfo, la fumettista e illustratrice italiana di Sacro e Profano e Contro Natura. A Novembre è uscito Mercy, il nuovo albo edito da Panini che l’ottimo Zeno2k ha già provveduto a recensire. Di seguito invece potrete leggere quanto l’ottima autrice ha avuto la pazienza di raccontarmi.

L’incontro

Penny: Ciao Mirka e benvenuta su Nerdando.com! Abbiamo letto Sacro e Profano e abbiamo visto l’amore, anche un po’ sensuale, raccontato con leggerezza, simpatia e freschezza. In Contro Natura  ci troviamo in un futuro distopico in cui le tematiche di genere vengono affrontate da un punto di vista molto toccante. Adesso arriva Mercy: cosa ci possiamo aspettare da questa nuova opera?
Mirka: Mercy è un progetto molto diverso da quelli precedenti. Ogni volta che inizio un progetto nuovo voglio sfidarmi e provare qualcosa di diverso, per questo anche Contro Natura era molto diverso da Sacro e Profano. Di conseguenza anche Mercy è molto diversa da entrambi. Volevo fare una cosa molto più dark, perché nel periodo in cui lo stavo scrivendo avevo il morale a terra. Stavo seguendo moltissime produzioni di quel genere, l’horror: film, telefilm, anche videogiochi. Diciamo che Mercy è stato un po’ il mio sfogo da quel punto di vista.

P: Quindi film, telefilm e videogiochi dark: da cosa esattamente hai tratto ispirazione per questo nuovo volume?
M: Guarda, c’è un mix di cose che mi piacciono: Lady Hellaine, è un personaggio molto vecchio in realtà. Mi ricordo di averlo creato al liceo, ma nel periodo è cambiata tantissimo. In una prima versione aveva delle stelline che le ruotavano attorno e le orecchie a punta: negli anni è proprio cambiata completamente. Pure la sua storia! Questa è la sua versione più moderna, magari ispirata a Crimson Peak, che per altro è dello stesso periodo, fine ‘800. C’è una scena nel fumetto, che ritrae un party, che è molto ispirata a una scena di Crimson Peak (quello di Guillermo del Toro). C’è anche un po’ di Penny Dreadful, soprattutto la figura del maggiordomo che si affianca a questa donna; anche lì, non c’è proprio un maggiordomo, ma la figura del signore anziano che affianca la figura femminile sì. Come videogioco direi The Witcher e Bloodborne (che ho platinato, finito al 100%). Sono una super appassionata di videogiochi, infatti molti, soprattutto chi conosce bene il gioco, ci hanno già rivisto qualcosa.

P: Dicevi che l’hai scritto in un momento della tua vita in cui ti sentivi particolarmente abbattuta. Quanto di tuo c’è all’interno dell’opera?
M: Solitamente dico che non ci metto niente, ma devo ammettere che in realtà in tutti i miei fumetti c’è qualcosa di mio, anche inconsciamente. Parlando anche con persone che mi conoscono bene me ne accorgo. Per esempio il mio ragazzo, che è la persona che mi conosce più al mondo, sa che Lady Hellaine è il lato più freddo del mio carattere. Io sono molto solare ma ho dei periodi in cui sono molto fredda e glaciale, anche se non capita sempre. Però succede, ed Hellaine è questo lato del mio carattere. Leslie di Contro Natura è il lato del mio carattere più timido, in Sacro/Profano c’è Angelina che è quello stupido e ingenuo, così come Damiano. C’è sempre un po’ di me nei miei personaggi, anche se all’inizio, quando mi facevano questa domanda, smentivo sempre. Forse solo per non ammetterlo, non che mentissi eh, ma non mi andava di ammetterlo a me stessa. Adesso invece mi rendo conto che è così e penso che lo facciano tutti, anche inconsciamente.

P: Quindi utilizzi il fumetto come terapia per conoscerti meglio e affrontare, magari in modo migliore, fasi della tua vita un po’ complicate o particolarmente belle?
M: Sai, penso di sì. Non ci ho mai riflettuto ad alta voce ma penso di sì, perché alla fine, tutti i miei progetti MIEI, nascono tutti da un bisogno che ho dentro di me di raccontare. Anche quando non avevo un editore, ho sempre creato storie e personaggi. Molti di questi non hanno ancora una loro storia, ce ne sono alcuni che ho inventato da piccola o quando ero alle superiori ma che disegno ancora oggi. Quindi sì, secondo me questa cosa c’è nei miei fumetti.

Mercy Mirka Andolfo

P: Secondo te anche i tuoi lettori usano il frutto della tua introspezione per elaborare delle situazioni che stanno vivendo? Penso a Leslie in Contro Natura: c’è magari qualcuno che a un certo punto della propria vita attraversa una fase di interrogativi o di realizzazione di nuove consapevolezze. Secondo te, anche i tuoi lettori utilizzano, come te, i tuoi fumetti per capirsi meglio e quindi sentirsi meglio?
M: Guarda, diciamo che io quando lavoro a qualcosa spero che sia così, però non ne posso avere la certezza. Spero però di aver comunicato quello che volevo comunicare.

P: E cosa volevi comunicare, esattamente, con Mercy?
M: Con Mercy abbiamo a che fare con una storia particolare. È una storia legata sia alla figura femminile che diventa forte, perché lei lo sembra già molto ma in realtà ha lati tanto deboli, poi crescerà. Volevo però anche parlare dell’empatia che le persone provano per gli altri. Non voglio spoilerare, ma la protagonista ha difficoltà a provare delle sensazioni e man mano che la storia va avanti, grazie ad alcuni personaggi e situazioni, imparerà a provare qualcosa, o comunque questo è quello che spero di poter comunicare. Non lo so, io ci provo.

P: Ti è mai capitato che un lettore arrivasse e ti dicesse “Mirka, ho letto questa cosa. Grazie perché mi ha aiutato!” Hai un aneddoto di qualche lettore particolarmente entusiasta o arrabbiato, anche, che vorresti condividere con noi?
M: [dopo averci pensato un po’] Sì, con Sacro Profano: tantissime coppie si rivedono in loro, anche se magari la loro vita non è quella, però si rivedono nella relazione fra ragazzo/ragazza, fidanzati in generale. Mi ricordo che in Sacro Profano 2 c’è una situazione che Angelina vive con la madre, che non accetta il fidanzato. Una persona che conosco personalmente mi ha raccontato che aveva vissuto un’esperienza simile. Praticamente c’era la madre del partner che non accettava la loro relazione esattamente come in Sacro Profano la mamma di Angelina rifiuta completamente il loro matrimonio, a stento si presenta. Questa coppia mi aveva raccontato che era successa loro la stessa identica cosa (beh sì, più o meno, ovviamente togliendo angeli e diavoli). Quindi leggere come Damiano l’ha rincuorata e di come lei si è ripresa li ha fatti stare meglio.

P: Quindi insomma, un fumetto terapeutico l’hai sempre fatto inconsciamente e questa volta avremo a che fare con lati più dark. Legati in qualche modo alla depressione o non c’entra niente?
M: Non lo so, lo lascio scoprire. Mercy è più così, ma io non volevo farlo troppo pesante, quindi c’è un personaggio, quello della bambina, che è il mio personaggio preferito perché è pazza in svariati sensi. Sia negativi che buffi, penso sia il personaggio più divertente del fumetto e nella sua particolarità bilancia la protagonista.

P: Ultima domanda: Questo è il numero uno. Quanti volumi ci possiamo aspettare?
M: È una trilogia perché io lavoro solo a trilogie, perché sono quello che sento di riuscire a gestire. Sento che una storia deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine. Sembra banale, un sacco di volte mi è capitato di poter fare libri più lunghi ma io mi son sempre voluta fermare al terzo, anche perché io, dopo un po’, ho bisogno di sfogarmi in un’altra maniera. Non voglio dire nulla prima che sia proprio certo, però diciamo che nel 2020 potrebbero uscire due seguiti direttamente, vediamo, ci sto lavorando ma non lo sto dicendo ufficialmente. Però con la pubblicazione in America non posso sgarrare perché là viene pubblicato mensilmente ogni capitolo, e il primo volume sono due capitoli. In America uscirà a marzo (mi pare), quindi da quando inizierà a uscire non potrò stare indietro. Mi darò un bel po’ da fare, infatti da quando ho iniziato a fare questo lavoro non mi sono mai fermata, ho sempre fatto un sacco di progetti contemporaneamente.

Mi sono guardata allo specchio e ho detto “No. Adesso basta.”: con l’anno prossimo penso che mi concentrerò particolarmente. Non lascio gli altri lavori, però voglio concentrarmi tantissimo, molto più di quanto già non abbia fatto e io do il massimo nei miei progetti, ma a partire dall’anno prossimo voglio farlo ancora di più. Voglio lavorare al 100% sui miei fumetti, devono avere la priorità.

Conclusione

Ringraziamo l’autrice per la pazienza e la gentilezza avuta, è stato davvero un incontro piacevole. In quanto a voi che leggete, se vi piacciono i fumetti dai toni dark e misteriosi, sapete cosa aspettarvi dalla storia di Lady Hellaine raccontata da Mirka nella sua ultima fatica: Mercy.

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