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Gli 80 anni della Seconda Guerra Mondiale – Il fumetto va alla guerra

Un evento epocale. Solo così si può descrivere la Seconda Guerra Mondiale che iniziò nel settembre del 1939, proprio 80 anni fa. Talmente epocale che fin da subito e poi nei decenni a seguire, è stata usata in innumerevoli opere di finzione, dal cinema ai videogiochi. E ovviamente anche i fumetti non sono stati immuni.

Un personaggio come Capitan America nacque proprio grazie alla guerra, per spronare l’interventismo in America. Durante e dopo, la Seconda Guerra Mondiale è stata raccontata dai fumetti in tutti i modi e in tutte le latitudini, anche in versione bizzarra (sto parlando con te Hetalia). Garth Ennis, ma non solo lui, ci ha costruito una fetta importante della sua carriera.

Questa lista è solo una parziale lista di fumetti che mi sono piaciuti e che spero possano piacere anche a voi. Ho dovuto fare tanti tagli e scelte dolorose. Ho cercato di privilegiare fumetti ambientati durante la guerra al posto di opere che parlano tanto del prima o del dopo, come La Storia dei Tre Adolf o Gen di Hiroshima e cercando anche di dare consigli di lettura per tutti, tagliando quindi tutto l’immenso ma datato catalogo bellico della Golden Age Marvel e DC.

Le daily strips di Paperino

La Seconda Guerra Mondiale non è stata solo battaglie campali e bombardamenti a tappeto. Negli USA, ma non solo, è stata anche titoli di guerra, coprifuoco e aiuto allo sforzo bellico. La vita quotidiana andava avanti e pochi fumetti la hanno descritta così bene come le strisce quotidiane di Paperino scritta da Bob Karp e disegnate da Al Taliferro.

Striscia dopo striscia, Paperino e i nipotini attraversano la guerra senza nominarla mai davvero, ma è impossibile non vedere come la vita normale ne era comunque influenzata. Ne escono fuori delle strisce sempre divertenti (a differenza delle coeve strisce di Topolino, quelle di Paperino sono quasi sempre autoconclusive) e che fotografano perfettamente il cosiddetto fronte interno.

Se vi è piaciuto

Parlando di strisce umoristiche e guerra, non si possono non citare le Sturmtruppen di Bonvi. Non propriamente ambientate nella Seconda Guerra Mondiale, ma tra tedeschi dalla lingua improbabile, il fiero alleato Galeazzo Musolesi e altri riferimenti il pensiero non può che andare lì.

Simile alle strisce di Paperino, ma più revisionista, il recente La speranza, nonostante tutto di Émile Bravo, una specie di reboot di Spirou ambientato nel Belgio occupato.

Sulla vita quotidiana negli USA, consigliatissimo è Verso la Tempesta di Will Eisner, storia semi autobiografica di soldati in viaggio verso il fronte che ricordano la vita precedente.

 

Gli Scorpioni del Deserto

Tra i fumetti italiani a tema, non si può non citare Gli Scorpioni del Deserto di Hugo Pratt. Ambientato tra il 1940 e il 1942 in Africa Orientale, la storia segue il capitano polacco Koinsky e il suo Long Range Desert Group (LRDG). Da sempre appassionato e affascinato dalla guerra, Pratt non poteva non toccare il più recente conflitto mondiale. Inoltre lui crebbe proprio in Africa tra Somalia ed Etiopia e conosceva benissimo quella parte di mondo.

Gli Scorpioni del Deserto sono composti da cinque storie uscite tra 1969 e 1992 e sono storie slegate tra loro su varie missioni di guerra, raccontate nel più tipico stile prattiano. Essendo storie appartenenti ad epoche diverse, cambiano anche molto nello stile e nei toni, con l’avventura pura delle prime storie a quella più malinconica e caustica delle ultime. Non manca mai la poetica e l’etica prattiana fatta di uomini prima che di bandiere.

Le prime due storie sono perfette per chi ama La Ballata del Mare Salato e il primo Pratt, più “tradizionale” e complesso nello stile, mentre le ultime tre sono più simili al Corto di Tango e Mu, più onirico, malinconico ed essenziale. Nel complesso sono storie tutte belle (una in particolare, Dry Martini Parlor è bellissima) e sono da leggere per chiunque abbia amato Corto Maltese.

Se vi è piaciuto

Le altre storie di guerra disegnate da Pratt. Sopratutto Ernie Pike, sui testi di Hector Oesterheld, storia di un reporter di guerra e Morgana, una delle sue ultime opere, malinconica storia di un capitano britannico di stanza nel Mar Adriatico.

Sempre italiane sono alcune storie di Mister No ambientate nella Seconda Guerra Mondiale. In particolare, Mister No va alla guerra e Le Tigri Volanti sono due delle storie più belle del personaggio.

Maus

Parlando di fumetti e parlando di Seconda Guerra Mondiale non si può non parlare di Maus, il capolavoro di Art Spiegelman e unico fumetto a vincere il Premio Pulitzer.

Maus (scrivo per le poche persone che non lo sanno) racconta la vita del padre di Spiegelman Vladek, ebreo polacco che riuscì a sopravvivere all’Olocausto e al campo di concentramento di Auschwitz. La particolarità sta principalmente nella scelta grafica di rappresentare gli ebrei come topi e i tedeschi come gatti.

Un fumetto che parla non solo di Olocausto ma anche del rapporto padre-figlio e delle difficoltà di comunicare. Una delle opere a fumetti più devastanti e potenti che abbia mai letto e che andrebbe letto a tutti.

Se vi è piaciuto

Non è sull’Olocausto ma sui campi di prigionia tedeschi, Io René Tardi, prigioniero di guerra allo Stalag II B, biografia del padre di Jacques Tardi, scritta e disegnata dal leggendario autore francese. Un’altra storia vera di sofferenze, prigionia e racconti paterni. Sull’Olocausto un altro fumetto consigliatissimo è il recente Auschwitz scritto e disegnato da Pascal Croci.

Airborne ’44

La collana Historica di Mondadori è stata fondamentale per me per recuperare numerosi classici franco-belgi e scoprire nuove storie ambientate nel passato. Tra le scoperte più gradite c’è sicuramente Airborne ’44, scritto e disegnato da Philippe Jarbinet.

Airborne ’44 è una storia allo stesso tempo di guerra e umana, adatta a chi ama le storie di guerra pura ma anche a chi non le sopporta. Riesce ad avere un delicato equilibrio tra cronaca e umanità. Il fumetto racconta l’avanzata alleata dallo sbarco in Normandia all’offensiva delle Ardenne e parla di soldati certo, ma anche delle persone comuni loro malgrado buttate nel calderone della guerra.

Se vi è piaciuto

La collana Historica ha una decina di fumetti di guerra e sono praticamente tutti consigliati. Dal mazzo prendo i volumi scritti da Yann e disegnati da Romain Hugualt, Il Gufo Reale, Pin-Up Wings e La Squadriglia Burma-Banshees. Tutti fumetti prettamente di guerra, di aviazione nello specifico. Magari non sono capolavori ma sono validi lavori di genere disegnati splendidamente soprattutto nelle scene di battaglia.

L’uomo di Iwo Jima

Se dovessi indicare un fumetto che rappresenti il caos di una battaglia non avrei dubbi su quale scegliere: L’uomo di Iwo Jima di Gino D’Antonio.

La storia, uscita all’interno della collana Bonelli Un uomo un’avventura, si può descrivere semplicemente come 48 pagine buttati nella battaglie di Iwo Jima, una delle più cruente della guerra. Una storia senza tregua né pace che incalza il lettore e lo porta sullo stesso piano dei soldati semplici in guerra contro i giapponesi. Non c’è bisogno di sapere niente dei personaggi, per quelle 48 pagine noi siamo lì e tanto basta.

D’Antonio era un maestro nel rappresentare l’azione e anche qui non si smentisce, sfruttando anni di esperienze tra cui quella per la casa editrice britannica Fleetway.

Se Un uomo, un’avventura è una delle vette del fumetto italiano degli ultimi decenni, lo è anche per storie come questa.

Se vi è piaciuto

Molte storie e serie americane hanno impostazioni simili. Se alcune sono più datate, una è moderna e perfetta da citare: Sgt. Rock –  Tra l’incudine e l’inferno, scritto da Brian Azzerello e disegnato dalla leggenda del fumetto Joe Kubert. Altra revisione moderna di una serie storica del fumetto bellico è Enemy Ace scritta da Garth Ennis.

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