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Energya – Un urban fantasy per salvarci dall’aridità

Recensione

Andando avanti con gli anni, posso dire di aver capito che il fantasy classico, quello proprio base che tutti immaginate quando si utilizza la parola fantasy, non mi esalta più di tanto. Questa cosa me l’hanno fatta capire Le Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin, Quelle oscure materie di Pullman e anche, in certa misura, The Witcher.

Secondo me non si tratta tanto di una avversione, quanto di un desiderio di dover sfuggire dallo stereotipo, dal dover trovare una declinazione particolare, bizzarra o meritevole per invogliarmi ad un’opera appartenente a questo genere sterminato (e che a volte risulta puramente derivativo e un po’ scialbo).

Ecco, per esempio, prima di oggi non avevo mai letto nulla che fosse descrivibile come urban fantasy: in pratica, l’ambientazione, anziché la classica terra immaginaria ricolma di draghi e castelli, diventa lo scenario urbano. Peraltro, piccolo appunto: ero convinto che urban fantasy connotasse anche una ben precisa collocazione temporale, ma mi sbagliavo. Un fantasy ambientato ai nostri giorni si definisce, semplicemente, fantasy contemporaneo.

Per questo è per altri motivi ho deciso di raccontarvi cosa ne penso di questo Energya, urban fantasy contemporaneo scritto da due giovani autrici che vivono a Pescara (e dintorni) e il cui primo libro è uscito l’anno scorso nelle librerie.

Il secondo lo stiamo ancora aspettando: per fortuna, dico io, che sono lentissimo e per decidermi a scriverne ci ho messo un po’.

Sostanzialmente, è la prima volta che scrivo di un libro, qui su Nerdando.com.

Info & Autrici

Le autrici di Energya si chiamano Rosa Anna Buonomo e Anna Di Donato, sono amiche, fanno le giornaliste e una di loro ha già pubblicato un libro; questo pero è il loro romanzo di esordio.

Il romanzo si incasellerebbe in quella fascia di lettori definita “young adult“, ma a me è sembrato perfetto anche per i più grandi: non è che bisogna leggere sempre e solo cose turpi da adulti.

Trama, tematiche e stile

Energya parla di una giovane giornalista, Blake, che un giorno come un altro, sulla spiaggia, rischia la vita quasi per caso e quasi per caso viene salvata da un tipo misterioso; basteranno un bigliettino ed il ricordo del volto di questo sconosciuto per tirarla dentro ad una vicenda decisamente più grande di quanto immaginasse.

Tra società segrete, rapimenti, assassini, forze misteriose e sì, anche pozioni, Blake sarà costretta ad utilizzare tutta la sua caparbietà e la sua tenacia per capire cosa stia accedendo intorno a lei e per non rimetterci la vita facendolo.

Questo è tutto ciò che ho voglia di dirvi sulla trama, perché come sempre adotterò la nostra politica dello spoiler-free.

Energya si basa su un tema di fondo molto più profondo di quanto un banale riassunto della trama in due righe possa far trasparire, perché tutti noi sappiamo molto bene (spero) che la maggior parte delle opere di fantascienza o fantasy parla esattamente di tematiche del mondo reale, trasfigurandole in altri scenari e in altri mondi: una realtà specchiata, deformata e in qualche modo estremizzata, nella quale, in fondo, è possibile ritrovare scampi della nostra.

Energya ci parla di qualcosa di profondamente semplice, ma al contempo spaventoso e gigantesco: la minaccia rappresentata dall’inaridimento dei sentimenti e dall’azzeramento dell’empatia tra le persone, immaginando per giunta come ciò possa essere un veicolo comodo per sfruttare e manipolare le persone.

Non so a voi, ma a me qualche molla la fa scattare e i pensieri si innescano. Pensieri perlopiù orrendi.

Ecco, in Energya questo tema è affrontato come una lotta ancestrale tra il bene ed il male e come un conflitto tra poteri occulti che vogliono plagiare il mondo o salvarlo.

Il fantasy ci parla nei termini che connotano il genere, ma il conflitto cui sottende è quantomai attuale e riscontrabile nel mondo reale, seppur senza società segrete e filtri magici (credo. Perché se esistessero, sarebbero segrete e quindi comunque non le conoscerei). Qui nel mondo reale forse questi artifizi non servono: le persone diventano cattive perché lo fa il gregge, perché si sentono giustificate e protette da qualcuno più potente che lo fa come loro, perché odiare, in definitiva, è più semplice che amare.

Devo dire che ho trovato la trama e lo svolgimento della vicenda molto meglio di quanto mi aspettassi all’inizio, dato che l’incipit forse non rispecchia il tipo di racconto che fa scattare in me una scintilla immediata: invece la vicenda mi ha incuriosito sin dall’inizio, portandomi una buona voglia di proseguire.

Il libro, per dirvi, l’ho terminato in pochi giorni (sì, e l’ho recensito un anno dopo, mea orrida culpa) una volta che mi ci sono potuto dedicare, proprio perché la vicenda scorre in modo interessante ed avvince, oltre a mostrare una buona gestione del ritmo e dell’intercalare delle vicende dei protagonisti. Questo è fondamentale perché nei capitoli dedicati ad un personaggio desideravo anche conoscere il destino degli altri, e accadeva con tutti.

Lo stile di scrittura è semplice, asciutto e scorrevole: effettivamente una scrittura troppo ampollosa sarebbe risultata abbastanza fuori contesto.

Vi ricordo che questo è il primo libro di due e la trama si interrompe, ovviamente, sul cliffhanger: ci siamo goduti la preparazione alla tempesta che è bella gonfia e sul punto di esplodere, manca la deflagrazione. Rimangono ovviamente appesi e non spiegati alcuni misteri ed alcuni accadimenti, ma confido nella perizia delle autrici che non lasceranno nulla di irrisolto.

I personaggi sono abbastanza ben delineati, in primo luogo la protagonista Blake. Ho apprezzato il fatto che fosse molto umana, più dei tipici personaggi da fantasy stereotipati come perfetti o che diventano tali nel giro del libro; Blake a tratti è proprio un disastro, combina casini (a volte proprio da urlarle in faccia ‘ma che stai a fa!!!!’) ed è irascibile e forse è proprio questo che ci spinge ad empatizzare con lei.

Tutti i personaggi hanno tratti che derivano da conoscenze personali delle autrici e ciò evita l’eccessiva canonizzazione di ciascuno di essi in ruoli tipici, per quanto a tratti ci sia la possibilità di prevederne il comportamento in un paio di occasioni.

Non credo di averne trovato di memorabili, ma tutti facevano il loro mestiere.

In conclusione

Energya è un libro molto gradevole che, attraverso le avventure della protagonista, ci parla di un tema quantomai attuale: quanto sono importanti i sentimenti e l’empatia nella società? La risposta è “molto”, e per farcelo capire ci mette nei panni di una protagonista molto umana, una di noi, e la piazza nel mezzo di una guerra occulta tra poteri incredibili per decidere il destino dell’umanità ignara, che rischia la soggiogazione perché non si accorge di quanto stiamo sottovalutando la parte buona della nostra anima.

Un bel messaggio senza dubbio, che coadiuvato da una trama intrigante ed uno svolgimento serrato, risulta in un buon urban fantasy contemporaneo, che mi ha lasciato soddisfatto e con la voglia del secondo capitolo.

Energya potete trovarlo in tutte le maggiori librerie online.

Nerdando in breve

Energya è un urban fantasy che ci parla dell’importanza dei sentimenti e dell’empatia, sullo sfondo di una guerra oscura per il controllo dell’umanità. Attendiamo il secondo e conclusivo volume.

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