Interviste

Due chiacchiere con: Miss Meeple (Cranio Creations)

Miss Meeple Cranio Creations

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di essere ospite nel quartier generale di Cranio Creations, a Milano, dove ho avuto modo di gettare un occhio a quello che avviene nel backstage di uno degli editori e distributori di board game più attivo e interessante del panorama italiano che, quest’anno, festeggia ben dieci anni di attività.

Dopo un giro turistico in cui mi sono lucidato ben bene gli occhi, mi sono seduto in compagnia di Sara AKA Miss Meeple, che mi ha rilasciato la lunga intervista che vado a raccontarvi qui sotto.

Zeno2k: ciao e benvenuta sulle pagine di Nerdando.com, iniziamo subito a parlare di “presente, passato e futuro”. Da Modena ormai sono passate alcune settimane, raccontaci com’è andata.
Miss Meeple: Allora, intanto eravamo molto entusiasti perché, come saprai, questo era il nostro decennale. Quindi è un momento molto importante per parlare di presente, passato e futuro. A Modena ci tenevamo ad arrivare con una presenza importante, avevamo uno stand notevole in termini di dimensioni, abbiamo portato tanti titoli che rispecchiano il nostro catalogo, perché molto eterogenei. Siamo andati dai party games, come The Potion e Trapwords, via via fino ad arrivare ad un Nemesis; per cui c’era tutta una gamma di prodotti che rappresenta tutto il catalogo Cranio e quello che vogliamo essere: una presenza importante sul mercato dei giochi da tavolo a 360°.
Modena è andata molto bene, i prodotti sono piaciuti molto e pian piano li stiamo lanciando in versione retail coi relativi day one; i prossimi sono l’espansione di Sagrada e a luglio arriva Nemesis che è uno dei più attesi.

Z: quindi, dieci anni: quali sono i paletti già messi e il prossimo da mettere?
M: adesso stiamo cercando come azienda di strutturarci all’interno, il team è cresciuto molto negli ultimi anni. Un’altra cosa che stiamo cercando di fare è avere sempre più presenza sul territorio: stiamo rafforzando il rapporto coi negozianti e coi partner retail sia tramite uno stretto rapporto diretto che tramite eventi; tutte le settimane siamo in un diverso negozio a mostrare i nostri prodotti, quindi cerchiamo la capillarità, di arrivare il più possibile a tutte le persone.

Z: la comunità degli appassionati dei GdT è molto fervente, a volte anche con faide interne come “meglio un titolo di un altro” o “meglio german piuttosto che american”, fino a quelle più agguerrite. La cosa bella però è che c’è tanta gente che ruota attorno a questo universo e che non si stanca mai di nuovi giochi. Come ti spieghi questo fenomeno?
M: è quello che viene definito hype: tutti si esaltano per le nuove uscite. Beh, il mercato si sta allargando tanto e stanno crescendo gli appassionati perché hanno tanta scelta, tante possibilità di giocare. Stanno diventando sempre di più anche molto esperti e molto esigenti, quindi l’azienda deve cercare di fornire sempre di più quello che la gente vuole.

Z: secondo te è un bene o un male, questa permeabilità del mezzo internet e della comunicazione diretta con la community?
M: la comunicazione diretta è sempre utile. La questione dell’hype, dell’esagerazione, da un lato è bene perché può aprire il mercato, nel senso che si parla di più dei giochi da tavolo e questo fa sicuramente bene; spiace per alcuni prodotti che vengono dimenticati troppo presto e, a livello commerciale, non vanno bene perché il loro tempo è finito ed è già tempo di qualcos’altro.

Z: vogliamo parlare del flagello dei clienti collezionisti che se c’è uno spigolo ammaccato sulla scatola non ci giocano più, o soprassediamo?
M: (ride) eh… lì valutiamo la richiesta volta per volta …

Z: vi sentite spesso tirare la giacchetta dal pubblico?
M: per queste cose sì, capita spesso. Fa parte del gioco e si va avanti.

Z: come mi dici di Essen?
M: Essen è un’occasione in cui Cranio vuole essere presente in prima persona, e quindi portiamo prodotti nostri. Per cui c’è un orgoglio a livello internazionale. Ora per Essen abbiamo alcuni prodotti tra cui Mystery House, che è una nuova escape room che ricorda più la trasposizione delle vecchie avventure punta e clicca a livello analogico perché c’è fisicamente una casa (la scatola) da esplorare che viene composta dalle carte dell’avventura e gli utenti dovranno girarla tra le mani, usare torce per farsi luce e scovare indizi… e quindi stiamo lavorando molto su questo prodotto.

Z: dove sarà Cranio nei prossimi tre/quattro anni?
M: Cranio si vuole definire sempre più come editore di giochi, aspetto che ci sta dando grandi soddisfazioni da Lorenzo il Magnifico in poi anche grazie alla collaborazione con Simone Luciani che è con noi da tempo ed è uno degli autori più riconosciuti in ambito internazionale. Quindi lo sviluppo dei giochi diventa importante, quindi sicuramente accrescere il prodotto italiano in Italia e nel Mondo.

Z: va bene, e adesso parliamo di te. Cominciamo da come ti sei avvicinata a questo mondo e cosa ti ha fatto accendere la lampadina per dire “sì, questo è quello che voglio fare”?
M: io nasco come appassionata di giochi di tavolo, con il canale di Miss Meeple, facendo recensioni e tutorial. Il contatto con Cranio è avvenuto in quel momento: da recensore e blogger avevo contatti con l’editore. Tra l’altro sul mio canale ne avevo moltissimi di giochi Cranio perché mi sono sempre piaciuti come giocatrice, quindi già nei video dei giochi migliori trovavi sempre Terra Mystica e Through the Ages…

Z: e tu hai avuto tempo di giocare a Through the Ages? Io ci ho provato un paio di volte ma in genere alla quinta ora crollavo…
M: beh, non è il gioco che fai tutte le settimane o tutti i mesi, ma quando si riesce è sempre una bella esperienza…
Quindi il contatto con Cranio lo avevo a livello di blogger, poi in realtà è successa una situazione lavorativa personale particolare, per cui all’inizio dell’anno sono cambiate un po’ di cose e mi sono messa in proprio e quindi si è iniziato a parlare di una eventuale collaborazione e sono stata felicissima. Praticamente un sogno: lavoro e passione che si uniscono.

Z: Qual è stato il tuo primo gioco da tavolo?
M: Carcassonne, e poi Coloni di Catan.

Z: Senti… ma è meglio Agricola o Caverna? Puoi anche non rispondere…
M: (ride) no, no ce l’ho: assolutamente Caverna.

Z: il tuo ruolo qui dentro?
M: io sono social media manager e responsabile comunicazione, quindi mi occupo sia dei canali social che dei rapporti con la stampa e coi blogger, quindi sono dall’altro lato della barricata…

Z: e com’è stare dall’altra parte?
M: molto divertente! (ride) In realtà è bello anche perché sai cosa pensano dall’altra parte, sai cosa puoi proporre e cosa no, come porti… Io mi metto molto nei panni dei recensori che contatto.

Z: il blog lo porterai avanti?
M: assolutamente: il canale c’è. L’unica cosa che ho deciso personalmente è di non parlare più di giochi Cranio, per una questione di conflitto di interessi; si può essere d’accordo o meno, ma ho deciso di fare questa scelta e quindi ci saranno tanti altri giochi sempre sul mio canale.

Z: ci racconti qual è l’origine del tuo nickname?
M: Miss Meeple: mi è venuto abbastanza di getto quando dovevo iscrivermi al forum della Tana dei Goblin e mi è piaciuto subito perché univa la passione dei giochi da tavolo con i meeple, l’approccio femminile ai giochi da tavolo con il “miss” e il tutto mi suonava come “Miss Marple” e io ho sempre avuto una passione per Agatha Christie.

Z: il ruolo dell’ambiente femminile sul gioco da tavolo
M: è tutto ancora sbilanciato sull’universo maschile. Fortunatamente, frequentando ludoteche, mi sembra che si stia ribilanciando. Nel mio piccolo sono orgogliosa di portare questa bandiera e tra l’altro probabilmente agli inizi mi ha aiutato perché era nuova, particolare, e quindi forse ha incuriosito la mia presenza e quindi sono felice di essere ambasciatrice in questo senso e di mostrare che anche il pubblico femminile può apprezzare prodotti strategici complessissimi per cui magari qualcuno ha preconcetti e pensa “no, devi giocare una certa cosa”…

Z: secondo te quindi può avere un’utilità sociale?
M: in realtà non dovrebbe esserci disparità di genere in questo mondo, perché alla fin fine è un gioco, ma sicuramente è un’occasione di socialità.

Z: ultima domanda. Il gioco da tavolo riporta una dimensione di socialità analogica, tattile, al di là dei giochi con app, che sono un po’ di moda in questo periodo, ma che rappresentano una parte del tutto. In un mondo e una società così iper-digitalizzata, virtualizzata, è una corrente nella direzione giusta nel tornare verso una dimensione umana o resta un’isoletta?
M: purtroppo resta una nicchia, questa passione. Sarebbe molto utile, proprio per quello che dici, purtroppo ci sono ancora delle problematiche, nel senso che effettivamente ritrovarsi la sera per giocare attorno al tavolo, non è come chattare: c’è una complessità nell’organizzazione, nella scelta del gioco, della compagnia; poi spesso molte compagnie si chiudono e diventa più difficile allargare il giro, eppure sarebbe un’occasione inestimabile di ritrovarsi faccia a faccia.

Dopo questa lunga intervista ho avuto modo di trattenermi ancora a lungo continuando a discorrere di questa incredibile passione che abbiamo per i giochi da tavolo. A questo punto, quindi, non mi resta che ringraziare e darci appuntamento alla prossima occasione con i giochi di Cranio Creations.

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