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BONDiNG – Breve Dissertazione Sulle Mistress

Bonding

Recensione

Cos’hanno in comune una frusta, dei tacchi alti, un ragazzo coi capelli rossi e un pinguino? No, non sono impazzita, ho solo visto il trailer di BONDiNG, la nuova serie targata Netflix. Con queste premesse, dopo aver visto il trailer non ho potuto che iniziare il primo episodio.

E sapete cosa? Non mi sono minimamente fermata al primo episodio. Anzi, l’ho finita tutta in una volata. Questo perché BONDiNG si compone (per ora?) di soli 7 episodi della durata media di 15 minuti, cosa che mi ha lasciato sorpresa. A dirla tutta, ci sono molti aspetti di questa serie che mi hanno lasciato piacevolmente sorpresa. Ma andiamo con ordine.

New York, giorni nostri. Il pel di carota Pete è un aspirante stand up comedian con la paura del palcoscenico e l’affitto da pagare. Fortuna che l’amica storica Tiff gli offre un impiego come suo assistente! Ma… aspetta un attimo. A cosa servirebbe quella frusta? E cosa vorrebbe dire “assistente di una dominatrix”?

BONDiNG parla di BDSM e lo fa senza prendersi troppo sul serio: questa è la prima piacevole sorpresa che mi ha riservato questa serie. Quando l’ho iniziata non mi aspettavo che facesse ridere, ma… fa ridere. Parecchio, anche. Ogni episodio è una pillola di buonumore, dove situazioni che lascerebbero buona parte delle persone perplesse vengono presentate con naturalezza, e spesso hanno risvolti esilaranti: vorrei ricordare che nel trailer c’è un uomo vestito da pinguino. Questo approccio è sicuramente una ventata di freschezza. La tematica era già stata resa più popolare (mi tocca davvero citarlo, sigh) dal fenomeno 50 Shades, che però presentava il BDSM in modo completamente diverso.

E qui veniamo all’altra sorpresa positiva: nonostante ci siano parecchi stereotipi (ma in effetti sarebbe difficile fare altrimenti), i personaggi che incontriamo sono, alla fine di tutto, persone normali. Non abbiamo un miliardario dal dubbio equilibrio mentale, ma una ragazza che studia psicologia. Anche i clienti sono persone come tante, non bestie strane immediatamente riconoscibili. Hanno solo qualche bisogno… specifico. E che grandi scene ne vengono fuori!

Insomma, tra una risata e l’altra, BONDiNG ci dà una lezione importante: non bisogna giudicare le persone da ciò che loro piace finché, ovviamente, c’è pieno consenso. E anche: ahimè, le mele marce esistono a prescindere dal gruppo culturale a cui appartengono.

Nerdando in breve

BONDiNG è una serie che tratta di BDSM con leggerezza e una buona dose di risate, ma senza risultare eccessivamente stereotipata e superficiale. Vi terrà legati alla sedia.

Nerdandometro: [usr 4.0]

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