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Nerd Show 2019 – Bologna torna a nerdare

Spesso, le fiere del nostro settore sono grandi contenitori di stand e bancarelle più o meno assortite. Poco più di mercatini con qualche ospite o attività comune a molti di questi eventi.

Il Nerd Show di Bologna è una fiera che non definirei vasta ma che, proprio per questo, si presenta vivibile e divertente, complice ovviamente una scelta di ospiti di tutto rispetto e di un allestimento veramente fatto come si deve.

Al suo interno, trovano spazio fumetti e giochi da tavolo, ma la maggior parte dello spazio è riservata ai videogiochi. Non solo postazioni per provare i nuovi titoli, ma anche tornei e nuove tecnologie. Credo di non aver mai avvistato così tante postazioni con visori VR, segno che questo modo di giocare si sta sempre più diffondendo.

Una cosa che ho apprezzato moltissimo è stata quella di vedere gli stand dei vari sviluppatori indipendenti, fra cui i nostri amici di FootPrints Games, autori di Detective Gallo, all’ingresso della manifestazione. Invece che essere relegati in angolini dei padiglioni, le piccole realtà hanno avuto sempre (non solo in ambito videoludico) un’importanza centrale. Tutto questo è stato permesso dalla collaborazione con Svilupparty e Associazione IPID – Italian Party of Indie Developers, che hanno curato la Indie Area.

Fantastica, poi, la collezione dedicata a retrogaming e cabinati arcade. Una collezione enorme di console dagli anni ’70 ad oggi, per la maggior parte giocabile liberamente! Ho visto tantissimi gruppi di giovani (e meno giovani) appassionarsi dietro ai grandi titoli del passato, ma quello che più mi ha fatto piacere è stato vedere così tanti bambini, anche insieme ai genitori, divertirsi tantissimo davanti a titoli come Crash Team Racing, i primi Super Mario Bros, Street Fighter, Castlevania e molti altri, così come anche a titoli più sconosciuti, ma comunque cari a molti.

Trovarsi poi di fronte a tutti quei cabinati, assediati da sciami di persone concentratissime è stato quasi surreale. Sembrava di trovarsi in una enorme sala giochi. Considerate che, fra console e cabinati si potevano trovare quasi 200 postazioni di gioco! Aggiungetele alle altrettante postazioni di ultima generazione e il quadro è quello di un bellissimo evento a cavallo di più generazioni e stili di gioco.

Una vera chicca, che mai avevo visto finora, è stata su uno dei palchi dedicati al gaming dove si sono tenute sessioni, commentate da esperti, di speedrun vere e proprie. Qui i cosiddetti “speedrunner” hanno mostrato a un vasto pubblico quanto sia affascinante studiare e sfruttare i limiti e i bug dei videogiochi per completarli in tempi assurdamente bassi. Il tutto unito ad una padronanza e conoscenza estrema dei comandi e dei giochi stessi.

Parlando di spettacoli, gli ospiti che si sono alternati sui due palchi della fiera hanno spaziato da personaggi famosi del mondo nerd a idoli della giovinezza. Fra i molti: Sabaku no Maiku, Giorgio Vanni, Dario Moccia, i Nanowar of Steel e il grandissimo Giovanni Muciaccia. Il suo è stato senza dubbio lo spettacolo più divertente. A tutti i presenti è stato infatti consegnato un kit composto di tempere, vari strumenti e un foglio ed è stata messa in scena una puntata di Art Attack, in diretta, con il presentatore che ha insegnato a tutti come dipingere un vaso di fiori con degli attrezzi inusuali. Dopo lo spettacolo, Muciaccia ha autografato le opere dei felicissimi aspiranti artisti.

Come per i videogiochi, anche l’area fumetto lasciava un grande spazio alle autoproduzioni e agli indipendenti, posizionandoli in una zona centrale della fiera, vicino al frequentatissimo ring del wrestling in cosplay. Sul lato giochi da tavolo, invece, era la zona tornei di Keyforge ad essere il centro dell’attenzione, con i primi tornei Discovery Pod, organizzati da Asmodee e Asmoplay Italia.

Alla fine della fiera (scusate il gioco di parole) il Nerd Show si è rivelato una bella manifestazione, piccola ma entusiasmante e soprattutto molto bella da vivere con gli amici, soprattutto per le zone dedicate a videogiochi e giochi da tavolo. Lo definirei un evento intimo e sorprendente da visitare assolutamente.

Non vedo l’ora di scoprire le proposte per il prossimo anno!

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