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Green Book: rotolando verso Sud tra pregiudizi e musica

Green Book

Recensione

Nonostante il titolo più chiacchierato per quanto riguarda gli Oscar 2019 sia Black Panther, ci sono altre pellicole tra i candidati a “miglior film” che meriterebbero attenzione.
Green Book, per esempio, è uno di quei film da non sottovalutare.

Dopo essersi fatto notare ai Golden Globe, dove ha portato a casa la vittoria nelle categorie “miglior film commedia o musical”, “miglior attore non protagonista” e “miglior sceneggiatura”, il film di Peter Farrelly si è fatto notare anche agli Oscar, conquistando 5 nomination. Dopo averlo visto, devo ammettere che c’è la possibilità che si riveli la sorpresa della serata.

Splendidamente interpretato da Viggo Mortensen e Mahershala Ali, Green Book è un viaggio on the road che racconta in chiave ironica e disincantata un’improbabile amicizia sullo sfondo degli Stati Uniti degli anni Sessanta, ancora colmi di pregiudizi razziali e regole arcaiche.
Il libricino verde che dà il titolo al film, infatti, altro non è che la guida che veniva fornita ai viaggiatori di colore, che illustrava tutti gli hotel e i ristoranti in cui potevano essere ammessi.

Trama

Tony Lip, buttafuori italo americano dalla parlantina sciolta e forti pregiudizi, si ritrova senza lavoro per due mesi quando il club in cui è assunto chiude per ristrutturazione.
Costretto a cercare qualcosa che gli permetta di sbarcare il lunario nel frattempo, risponde all’annuncio del Dr. Donald Shirley, pianista nero di fama internazionale che è in cerca di un autista per l’imminente tour che lo porterà nel profondo Sud degli Stati Uniti.

Ha così inizio per i due uomini, opposti per personalità e vissuto, un viaggio on the road attraverso l’ipocrisia, il pregiudizio, le contraddizioni e le problematiche di un paese che è ancora nel pieno della propria maturazione. Sarà l’occasione per conoscersi e migliorarsi a vicenda.

Cast

Green Book è un film che conquista soprattutto per i suoi interpreti, che regalano entrambi una performance di grandissimo livello e sono giustamente candidati agli Oscar, nelle categorie “miglior attore protagonista” e “miglior attore non protagonista”.

Mahershala Ali, che ha già conquistato l’Oscar per Moonlight e, quest’anno, il Golden Globe proprio per Green Book, è uno dei volti emergenti del panorama cinematografico attuale e ha già dimostrato in più di un’occasione di essere un attore versatile e capace. In questo film regala una interpretazione misurata, dando vita ad un personaggio complesso e sfaccettato.

Anche Viggo Mortensen si è dimostrato in passato un attore dalle enormi capacità e potenzialità. In Green Book è semplicemente perfetto: il suo Tony Lip non è un personaggio facile e Mortensen riesce a renderlo vivo e simpatico ai nostri occhi pur non risparmiandoci i suoi lati negativi. Una performance che sicuramente ha un impatto maggiore nella versione in lingua originale, dove l’attore ha recitato anche in italiano.
Pur essendo stato nominato più volte dall’Academy per grandi interpretazioni (La promessa dell’assassino, Captain Fantastic), Mortensen finora non ha mai conquistato una statuetta: mi auguro che questa sia la volta buona, perché la meriterebbe davvero.

Stile

Green Book è un film che scorre sulle note della musica e dell’ironia mai ostentata, raggiungendo un equilibro che conquista. Nessuna sbavatura nella sceneggiatura, che non eccede mai né in un senso né nell’altro e che giustamente è stata premiata con il Golden Globe e quasi sicuramente lo sarà anche con l’Oscar. Ammetto che da Peter Farrelly, che finora ci ha abituati ad un umorismo più grossolano, non mi sarei aspettata un risultato del genere. L’aver lavorato a stretto contatto con Nick Vallelonga, figlio del vero Tony Lip e co autore della sceneggiatura, ha portato i suoi frutti.

Nonostante l’ironia sia sempre presente e il film non indugi sul facile pietismo, Green Book riesce a toccare e approfondire temi delicati e attuali come il razzismo sotterraneo e l’intolleranza. Lo fa con grande classe, risultando elegante, divertente e profondo allo stesso tempo.

Pollice su, inoltre, per le musiche, colpevolmente ignorate nelle nomination agli Oscar ma davvero coinvolgenti e d’impatto. Sono tutte composte da Kris Bowers, che si presta anche come controfigura di Mahershala Ali quando il suo personaggio suona il piano.

Concludendo

Green Book è un film divertente, delicato e ironico quanto basta. Scritto divinamente, ottimamente realizzato e interpretato anche meglio è un prodotto diverso rispetto a quanto ultimamente il panorama cinematografico ci offre.
Sa far riflettere, sorridere e, perché no, battere il ritmo. Mi aspetto che conquisti almeno le statuette per l’attore non protagonista e per la sceneggiatura originale, anche se confesso di sognare Viggo (finalmente) con l’Oscar in mano.
Andate a vederlo, mettetevi comodi e godetevi il viaggio.

Nerdando in breve

Green Book affronta tematiche difficili e attuali puntando sulla musica e sull’ironia discreta. Grande prova d’attore per Viggo Mortensen e Mahershala Ali.

Nerdandometro: [usr 3.8]

Trailer

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