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Kill the Minotaur – Nel labirinto nessuno può sentirti urlare


Che bello, un’altra storia ispirata alla mitologia greca. Dopo Oudeis, SaldaPress mi ha dato l’occasione di parlare di una miniserie americana pubblicata da Skybound, Kill the Minotaur, scritta da Chris Pasetto e Christian Cantamessa e disegnata da Lukas KetnerJean-François Beaulieu (responsibile anche dei colori).

Recensione

Il mito dovreste conoscerlo tutti, credo. Il re di Creta, Minosse, ha un figlio/figliastro (le versioni del mito sono un tantino discordanti) metà uomo-metà toro, imprigionato nel labirinto costruito per lui da Dedalo. Sconfitta in guerra, Atene è costretta a dare in sacrificio a Minosse dei giovani, finché non arriva il principe Teseo che anche grazie alla figlia di Minosse Arianna uccide il mostro e diventa un eroe.

Fondamentalmente questa è anche la storia di Kill the Minotaur. Per una volta spoileriamo tutto, confortati dal fatto che è una storia vecchia almeno 3000 anni, quindi se non sapete di che parlo è un po’ colpa vostra.

Ci sono sempre problemi quando gli americani si approcciano al mito greco, per il semplice fatto che non lo capiscono e lo riducono a mostri contro eroi, aggiungendo omosessualità un tanto al chilo giusto per far vedere che sono moderni. In realtà, il mito greco è molto di più ed è un peccato non vederlo ben valorizzato in opere moderne.

Mi sono dunque approcciato a questo fumetto con interesse dato il tema ma anche con disillusione date precedenti delusioni e devo dire che mi ha sorpreso molto.

Trama

La storia, come detto, è quella nota. Ci sono dei cambiamenti in alcuni elementi, ad esempio Arianna è molto più una guerriera che una principessa classica, ma tutto sommato è poca roba. Minosse è un re sadico e violento, come è rappresentato di solito, Teseo è uno scavezzacollo alla ricerca della gloria immortale degli eroi (un topos narrativo di tutta la mitologia greca).

Dove i cambiamenti iniziano a farsi sentire sono nella rappresentazione del labirinto. Scordatevi la rappresentazione classica, qui il labirinto è un posto misterioso e cangiante, immenso e senza via d’uscita. Una specie di incubo a metà tra il body horror e l’architettura. In questo, i disegni aiutano tantissimo a creare la giusta atmosfera, mantenendo il realismo quando serve e rendendo il labirinto una presenza opprimente. Molte tavole sono splash page a doppia pagina proprio per elevare ancora di più l’ambientazione.

Dunque è nella parte cruciale della storia che Pasetto e Cantamessa decidono di puntare forte per cambiare le carte in tavola e modernizzare la storia. Da quando Teseo & co. si ritrovano nel labirinto, la storia prende una piega horror sci-fi più simile ad Alien che all’epica classica, in cui il Minotauro sarà solo uno dei pericoli da affrontare.

Una contaminazione che francamente non mi aspettavo ma che viene gestita bene e dona al mito una nuova dimensione, più ancorata a narrazioni moderne, ma senza snaturare il mondo classico. Una variazione sul classico che mi è piaciuta molto e che mi rende curioso di vedere come verrà trasportata sul grande schermo, visto che Skybound Entertainment e Universal Pictures vogliono adattare Kill the Minotaur in un film live action per il cinema, scritto e diretto dagli stessi Pasetto e Cantamessa.

Conclusioni

Kill the Minotaur è una riproposizione di una storia senza tempo, adattata al mondo moderno ma senza snaturare gli elementi più classici e iconici del mito. Supportato da buoni disegni che rendono la storia fluida e appassionante, può essere un interessante punto di contatto tra gli amanti della fantascienza e quelli dell’epica.

Nerdando in Breve

Una bella dimostrazione di come il mito greco possa ancora oggi venire usato bene e per raccontare storie intriganti.

Nerdandometro: [usr 3.9]

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