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Ant-Man and The Wasp – Due piccoli, grandi eroi

Recensione

E dai, lo so, potevo scegliere un titolo più audace, ma sono appena uscito dal cinema con il sorriso sulle labbra e il tenore del mio umorismo, stasera, è questo.

Si, questo Ant-Man and The Wasp mi ha divertito, come d’altronde aveva fatto il primo capitolo, Ant-Man, tre anni fa, sempre d’estate. La formula che, secondo me, lo rese una piccola sorpresa cinematografica, era quella basata sul non prendersi troppo sul serio: a fare da contraltare alle vicende cupe e ad alta tensione che avrebbero portato alla guerra civile tra i supereroi, le disavventure di Scott Lang aiutavano a rendere il quadro scanzonato e solare, come se stessimo leggendo un fumettone di tempi più ingenui.

Ebbene, nel decimo anno del Marvel Cinematic Universe, l’anno dell’apocalisse Infinity War, Scott Lang torna a farci divertire con una vicenda decisamente più leggera e frizzante, adatta a distrarci dalla calura che ci attende fuori dalla sala, ma che al contempo ben si incastra nell’enorme mosaico cinematografico di mamma Marvel.

Trama e personaggi

Come sempre, rimaniamo nel territorio dello spoiler-free e accenniamo solamente alle vicende cardine. Quindi, non abbiate paura, non vi svelo nulla, neanche la fantastica scena post-credits.

Scott Lang è agli arresti domiciliari dopo gli eventi di Civil War, perché il governo americano non gli ha perdonato il fatto di essersi schierato contro la legge di registrazione dei supereroi (leggasi: Accordi di Sokovia) e di essere andato in Germania a combattere al fianco del fuorilegge Capitan America.

Ma non è solo il governo ad avercela col nostro Scott: anche il geniale scienziato Hank Pym e sua figlia Hope Van Dyne sono infuriati con lui per non avergli chiesto il permesso di utilizzare la tuta di Ant-Man per quello scopo. Di conseguenza, sono ricercati e fuggiaschi come spalleggiatori di criminali.

In più assistiamo, nel flasback iniziale, al destino toccato alla Wasp originale, quella Janet Van Dyne che nell’universo a fumetti fu membro fondatore dei Vendicatori.

Scott sta per terminare di scontare la sua pena e Pym potrebbe aver trovato un modo per riabbracciare la moglie scomparsa da trent’anni: in quale modo pensate che queste due vicende possano non intrecciarsi in un marasma di guai?

Ant-Man and The Wasp ci mette di fronte ad una storia piuttosto canonica, con alcune sottotrame che non brillano certo per novità: l’opera di Peyton Reed non è il film più complicato del MCU, al contrario è abbastanza lineare nello svolgimento ma sono convinto che sia una scelta deliberata.

È una commedia divertente con i supereroi, e in questo intento riesce alla grande, perché si ride e non ci si annoia per tutte le due ore di durata, grazie al ritmo vivace, alle scene d’azione ben realizzate e alle divertenti scene legate ai superpoteri del dinamico duo di eroi.

Per farvi capire l’andazzo, qui ci sono gli scienziati che parlano tra di loro in modo incomprensibile come nei vecchi fumetti, e noi siamo come Scott, che li guarda, non capisce niente, si fida e chiede se davvero abbiano l’obbligo di infilare la parola “quantistico” in ogni frase.

I personaggi mi sono sembrati quasi tutti ben realizzati, a partire dal trio principale, con la riconferma di Paul Rudd nel ruolo del protagonista che sembra che gliel’abbiano cucito addosso, un eroe sfigato e buono che non puoi non affezionartici, della bella Evangeline Lilly nel ruolo di una tostissima Wasp e del veterano Michael Douglas, che tira fuori un Hank Pym brontolone, arrogante e fantastico come nella prima pellicola.

Di cattivi veri e propri non ce ne sono: il personaggio di Fantasma diventa donna rispetto al canone fumettistico ed è convincente anche grazie allo splendido effetto di sfocatura che lo accompagna, mentre l’altro antagonista è piuttosto macchiettistico, in perfetta sintonia col tono della pellicola.

Divertente anche Michael Peña nel ruolo di spalla comica del protagonista.

Io comunque ho il tuffo al cuore quando vedo Cassie, la figlia di Scott, destinata a diventare il mio personaggio preferito degli Young Avengers, Stature.

Connessioni con il Marvel Cinematic Universe

Diciamo che Ant-Man and The Wasp è un film piuttosto a sé, che non racconta una vicenda che vi cambierà la vita in quanto alla visione generale del MCU.

Se escludiamo le connessioni con Civil War, che sono il pretesto che dà avvio alla vicenda, i piccoli richiami (progetto Golia vi dice niente?) e il cameo di Stan Lee, la scena più importante come aggancio al MCU è, paradossalmente, la fantastica scena post-credit, che vi strapperà di certo un “WOW”.

Quindi, se andate a vedere Ant-Man and the Wasp solo perché legato al MCU, diciamo che il non guardarlo non vi cambia la vita.

Guardatelo, invece, perché è un film divertente!

In conclusione

Ant-Man and The Wasp è il film perfetto per l’estate, frizzante, leggero, divertente e che spezza la tensione delle drammatiche vicende raccontate nell’ultimo Avengers: Infinity War.

Non abbiamo di fronte a noi il film dell’anno, ma di certo un film divertente da guardare per ridere e svagarsi, in perfetta assonanza con il predecessore.

Per me, che sono partito con aspettative sostanzialmente basse (come accadde per il primo capitolo), è promosso; non vi cambierà la vita, ma chi lo dice che la missione di ogni pellicola sia quella?

Guardate questo Ant-Man and The Wasp a cuor leggero e vedrete che vi donerà un sorriso.

Ant-Man and The Wasp vi aspetta al cinema a partire dal 14 agosto!

Nerdando in breve

Ant-Man and The Wasp è un film leggero e divertente, perfetto per l’estate e per spezzare la tensione degli eventi di Avengers: Infinity War.

Nerdandometro: [usr 3.6]

Trailer

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