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Slumber – Il Demone del sonno: svegliarsi non è sempre così facile

Slumber

Dopo la saga di Contracted, continuo con il recupero di film horror che ho perso lo scorso anno grazie a Midnight Factory: questa volta mi sono concentrato su Slumber – Il Demone del sonno.

Trama

Cercherò, come sempre, di evitare spoiler, ma qualche accenno alla storia sarà necessario.

Alice è una dottoressa che, nel corso della sua fanciullezza, ha assistito impotente alla morte del suo fratellino; da allora, anche se tormentata dai ricordi del terribile evento, è diventata una professionista nell’ambito medico, specializzandosi nello studio dei disturbi del sonno.

Come nel più classico dei cliché, durante una visita di routine, scopre che un’intera famiglia è colpita da quella che sembra una normale (quanto improbabilmente simultanea) paralisi del sonno e decide di eseguire alcuni esami per cercare di individuare la causa del problema.

Ovviamente, la questione è più complicata di quello che potrebbe sembrare inizialmente.

Recensione

Il tema della paralisi del sonno mi ha sempre inquietato particolarmente, avendone sofferto da piccolo; questo disturbo avviene poco prima di addormentarsi o più spesso (come nel mio caso) al risveglio e consiste in uno stato che rende impossibile qualsiasi movimento: sembra di essere inchiodati nel letto a causa di una qualche forza superiore e, nel corso di questa paralisi, non si riesce neanche a parlare. È davvero una sensazione sgradevole che non auguro a nessuno di provare, soprattutto in giovane età.

Tornando a bomba, Slumber – Il Demone del sonno è il primo lungometraggio diretto e scritto da Jonathan Hopkins, coadiuvato nella sceneggiatura da Richard Hobley.

Nonostante l’incipit della pellicola sia interessante, Hopkins non è riuscito nel delicato compito di creare una storia gradevole e coerente che parte subito fortissima e termina purtroppo con un classico finale aperto e tanto, tanto insoddisfacente.

E dire che il cast ha fornito una buona prova, con una Maggie Q – nel ruolo della protagonista – molto credibile e un Sylvester McCoy forse troppo eccentrico per essere inserito in maniera verosimile all’interno del film ma che si è confermato (dopo la parentesi in Doctor Who) un ottimo attore.

Per concludere con una sola parola: peccato.

Nerdando in breve

Slumber – Il Demone del sonno è una bella idea, supportata da un cast all’altezza, ma che avrebbe avuto bisogno di una maggiore ispirazione in fase di sceneggiatura.

Nerdandometro: [usr 2.5]

Trailer

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