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Black Eyed Kids #1 – Vedo nero

Ah, le leggende metropolitane. In un tempo non lontano, prima di internet e delle fake news spuntavano fuori storie assurde, tramandate oralmente tra amici e/o cuggini. Io sapevo quella dei coccodrilli nelle fogne di New York, ma pare che un’altra leggenda metropolitana – molto nota in America – sia quella dei cosiddetti black-eyed kids (no, non è una band di hip-hop, quelli sono i Black Eyed Peas). Talmente nota da farci un fumetto, Black Eyed Kids, scritto da Joe Pruett e disegnato da Szymon Kudranski.

Trama

Black Eyed Kids, per gli amici B.E.K. (no, non è un cantante indie, quello è Beck), è una serie AfterSchock, portata in Italia con la solita cura editoriale da SaldaPress. Di cosa parla B.E.K. e più in generale, cos’è la leggenda dei bambini dagli occhi neri?

La leggenda vuole che esistano dei bambini di età compresa tra i sei e i sedici anni, dalle pupille nere che possiedono grandi poteri mentali. Su questa base, Pruett ci racconta la storia di una tranquilla cittadina Americana in cui è notte, nevica e insomma da qui in poi la cosa non può prendere una svolta positiva. Strani ragazzini compaiono in parti diverse della città, commettendo crimini e in generale mettendo le persone a disagio.

Uno di questi ragazzi è Michael, che a un certo punto si ritrova con i famigerati occhi neri e da lì in poi la sua famiglia rimarrà inevitabilmente nella vicenda, così come la scrittrice Meredith e il poliziotto Jones.

Recensione

Non posso andare avanti perchè noi di Nerdando vogliamo bene ai nostri lettori, soprattutto quelli che amano l’horror, e siamo per natura contrari agli spoiler. Posso però aggiungere altri elementi. Ad esempio che questo volume non è altro che il primo di una serie (in America è appena uscito il terzo), quindi questi primi numeri servono a gettare le basi. Non aspettatevi una conclusione chiara. Anzi, la storia è praticamente appena cominciata.

Non disperate. Nonostante la mancanza di conclusione, il volume è interessante e vale la pena leggerlo. Ad esempio, per l’atmosfera. Ora, io non sono fan del genere, però qualche film horror l’ho visto e Pruett riesce a catturare quell’atmosfera opprimente e sul punto di diventare angosciante tipica di altri prodotti di genere. Mi ha ricordato The Fog di John Carpenter, ma giusto perché il più banale (e simile) Il villaggio dei dannati non l’ho mai visto.

Quindi, tutto il fumetto è ambientato di notte, manco fossimo in Transilvania o dove vivono i vampiri sbrillociccanti di Twilight. Ovviamente, se Pruett scrive e cerca di rendere la situazione angosciante, poi quelli che realizzano il tutto sono Kudranski ai disegni e Guy Major ai colori. Kudranski ha uno stile non particolarmente accattivante, vira sul legnoso in alcuni frangenti, ma è reso efficace dai colori di Major che rendono veramente oppressiva la storia e aiutano a trasmette le giuste sensazioni che una storia horror deve avere.

Non è che mi sia spaventato, non credo miri a quello la storia, ma di certo si rimane con un po’ d’inquietudine in alcuni frangenti, soprattutto nella prima parte, quando ancora si è completamente all’oscuro (ah-ah) di tutto. Sperando che l’inevitabile spiegone non sia una supercazzola fatta male, resto in attesa dei prossimi volumi.

Menzione d’onore per le copertine di Francesco Francavilla, decisamente sul pezzo e azzeccate con la storia.

Nerdando in Breve

Il primo atto di una serie horror che cerca di rispondere ad una delle più note leggende metropolitane d’America. Per i fan dell’horror ma anche per chi crede alle teorie cospirazionistiche.

Nerdandometro: [usr 2.8]

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