Giochi da tavolo

Steam Park – Giostre a tutto vapore

Steam Park

Recensione

Se lo steampunk fa parte del vostro stile, se amate i robot e passereste le vostre vacanze a cavallo di giostre impazzite, Steam Park è il boardgame che fa per voi!

Distribuito da Cranio Creations, Steam Park è un gioco rapido e divertente, perfetto tanto per neofiti quanto per bambini da radunare al tavolo di gioco nelle fredde serate invernali.
Scopo del gioco è quello di creare un parco dei divertimenti in cui attrarre quanti più robot possibili, guadagnare soldoni sonanti dagli entusiasti robottini e fare attenzione a non inquinare troppo.

Semplice? Da un certo punto di vista sì, ma attenzione che le dinamiche sono un bel mix di tante componenti diverse.

Gameplay

Senza scendere eccessivamente in noiosi dettagli, Steam Park mette a disposizione un piano di gioco espandibile su cui ogni giocatore dovrà costruire il proprio parco. Le giostre si distinguono per colore e dimensione, ovvero quali e quanti (da uno a tre) robot può ospitare.
Per costruire le giostre è sufficiente rispettare poche semplici regole: colori diversi richiedono uno spazio di distanza, colori uguali devono essere collegati.
Oltre alle giostre è possibile costruire altri elementi utili a fornire bonus di diverso tipo, dalla pulizia del parco all’incremento dei visitatori.

La parte del leone, però, la fanno i dadi. Qui abbiamo la dinamica più divertente del gioco: ogni giocatore lancia il proprio set di dadi cercando di ottenere i risultati necessari alle operazioni desiderate: costruire una giostra, far salire i robot, espandere il parco, pulire il parco. In base al numero di elementi ottenuti sarà possibile costruire giostre più o meno grandi, eliminare più o meno spazzatura e così via.

Ed ecco l’intuizione vincente: ogni giocatore può tirare i dati praticamente all’infinito, finché non ottiene i risultati voluti. Tuttavia non appena uno dei giocatori è contento del risultato, si aggiudica la possibilità di giocare per primo, il che vuol dire accaparrarsi gli elementi migliori e guadagnare bonus sulla spazzatura. L’ultimo di mano avrà quindi magari tutti i dadi desiderati, ma un pesante malus.
Sta ai giocatori decidere quando e se accontentarsi del risultato ottenuto.

Per guadagnare soldi, come dicevo, occorre far salire i robot sulle giostre. Per farlo vengono estratti casualmente da un sacchetto popolato in base alla quantità di facce di dado relative, ma attenzione: i robot saliranno solo sulle giostre del loro colore, e se queste non sono presenti abbandoneranno il parco tornando a disposizione degli altri giocatori.

Ad aumentare il livello di strategia, poi, i giocatori hanno la possibilità di utilizzare delle carte speciali (estratte a caso anche queste) per ottenere bonus aggiuntivi.

E se la spazzatura sembra solo un contorno, in realtà accumularne troppa causerà ingenti spese a fine partita, che potrebbero compromettere la vittoria. Occorre quindi fare sempre molta attenzione a dosare gli equilibri del gioco. Dopo 6 turni la partita finisce e si fanno i conti: se il parco è pieno di spazzatura, saranno dolori.

Insomma: la componente aleatoria è decisamente importante, ma anche la strategia vuole la sua parte.

Steam Park

Materiali

Il primo setup del gioco può risultare un po’ noioso, in quanto necessita dell’assemblaggio di tutte le giostre. Una volta fatto, però, è da notare che gli alloggi nella scatola sono adeguati e non occorre smontarle mai più.

A primo impatto mi sono risultate un po’ fragili, soprattutto nel supporto dei piedi. Tuttavia alla prova dei fatti l’effetto è decisamente suggestivo: le illustrazioni sono affascinanti, i meeple modellati con cura e vedere il parco crescere turno dopo turno è davvero affascinante.

Insomma, per il costo contenuto del gioco la tridimensionalità del parco è davvero un punto di forza.

Conclusioni

Questo titolo giocabile da due a quattro persone mi ha davvero convinto. Personalmente non ho amato i materiali con cui sono fatte le giostre, tuttavia le illustrazioni sono incredibilmente piacevoli da guardare e alla fine non è certo quello ad incidere sulla sua riuscita.

In conclusione è un gioco senza enormi pretese, ottimo anche come filler sebbene le prime partite richiedano un po’ di tempo per impratichirsi con tutte le regole. L’alea non mi ha mai disturbato in questo genere di giochi, e tuttavia Steam Park è capace di trasformare un possibile difetto in un grande punto di forza, il tutto con semplici accortezze come il lancio ripetuto, il segnale a forma di maiale a molla su cui appoggiare i dadi da salvare e la corsa a prendere il posizionamento, cosa che può generare grande ilarità al tavolo (soprattutto quando per la fretta volano via i dadi e – da regolamento – si è obbligati a tenere quello che capita).

Una menzione d’onore va allo stile in cui è scritto il manuale: incredibilmente divertente e brillante, difficilmente mi è capitato di avere tra le mani un libretto di istruzioni così piacevole da leggere.

Nerdando in breve

Steam Park è un boardgame adatto a tutti: grandi, piccoli, neofiti ed esperti; è capace di divertire con le sue dinamiche originali.

Nerdandometro: [usr 3.1]

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