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The Punisher – Finalmente una buona serie Marvel

Recensione

Frank Castle è, a mio avviso, uno dei personaggi più carismatici dell’universo Marvel. Sarà per il fatto che si tratta di una persona comune immersa in un contesto pieno di super esseri, sarà per il carattere adulto che assumono le sue storie, oppure, ancora, sarà per il particolare background che caratterizza il personaggio, fatto sta che al caro Frank sono state dedicate già prima dell’avvento dell’era Disney/Marvel varie trasposizioni cinematografiche. Un indiscusso fascino, quindi, che si viene a identificare in un nuovo e più ampio contesto, perchè dall’introduzione del MCU ne è passata di acqua sotto i ponti ed un personaggio come The Punisher rischia di perdere il treno nei confronti dei vari Daredevil, Luke Cage e Iron Fist.

Ma andiamo con ordine.

In molti, probabilmente appassionati della serie Daredevil, ricorderanno come il personaggio di Castle sia stato inserito nella continuity. Introdotto prima come villain e poi come comparsa nella serie dedicata al diavolo di Hell’s Kitchen, l’antieroe ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre più ampio nel cuore dei fan. Proprio per questo motivo i cervelloni di casa Marvel pare abbiano pensato fose giunto il momento di affidargli una serie propria.

Trama

Dato che gli eventi della serie sono strettamente connessi a quanto avviene nelle seconda stagione di Daredevil, avviso i lettori che gli argomenti trattati potrebbero essere motivo di spoiler per chiunque non abbia ancora avuto modo di seguire le avventure legate al mondo di Matt Murdock.

La storia riprende esattamente dopo la conclusione dell’ultimo scontro della serie di cui sopra, con Castle dichiarato morto e nascosto agli occhi di tutti. L’ex Punitore ha compiuto la propria vendetta, ma non ha trovato la pace e continua a punirsi per i propri errori senza sosta. È in questa situazione che ritroviamo il nostro antieroe, con i capelli lunghi e una “barba da hipster”, ma le cose sono destinate a cambiare rapidamente, con l’arrivo di nuove minacce e di ombre pronte a saltare fuori direttamente dal passato di Frank.

Analisi

Se la trama sembra più che altro un pretesto per far riemergere un personaggio che, in definitiva, sembrava aver già risolto tutto il proprio possibile arco narrativo, questo non deve stupire.
Tuttavia, non lasciatevi ingannare: Castle ha ancora qualcosa da dire…e non soltanto con coltelli e pallottole.

Uscito dal contesto più propriamente supereroistico, The Punisher mostra un lato umano che, all’interno delle serie Marvel, difficilmente era stato mostrato con efficacia. Se le prime cose che vi vengono alla mente a tale proposito sono le litigate alla teen drama tra Matt e Foggy, o ancora i discorsi al limite della banalità presenti nella serie Agents of S.H.I.E.L.D, sappiate che qui siamo lontani anni luce. Frank è un reduce e, come tale, porta con sé mille cicatrici, di quelle che non si possono vedere.

Se nelle prime puntate la narrazione stenta un po’ a decollare a causa della necessità (non è poi così facile riallacciare per bene i fili), la narrazione comincia a sciogliersi con il progredire delle puntate, che cominciano a susseguirsi con un’ottima soluzione di continuità. Se, quindi, dall’inizio si assiste ad uno svolgimento lento, questo serve soltanto a preparare un grande e crescente climax, pronto ad esplodere sul finire della stagione.

Concludendo

Certo, alcuni colpi di scena si dimostrano scontati e abbastanza prevedibili, ma il personaggio principale è sempre caratterizzato alla perfezione, così come i comprimari risultano molto più credibili di quelli incontrati nelle diverse serie simili. Particolare non indifferente, poi, è la sfera legata all’antagonista: in una serie come The Punisher non può esistere un personaggio completamente positivo, così come non può esistere un personaggio completamente negativo. Il vero nemico di Frank sembra essere in realtà il sistema, corrotto e dimostratosi incapace di condannare chi si dimostra crudele e spietato pur di raggiungere i propri scopi.

In definitiva, quindi, penso si tratti della migliore serie Marvel fino ad ora prodotta. L’interpretazione di Castle ad opera di Jon Bernthal (Già apprezzato in The Walking Dead, per chi se lo ricordasse) contribuisce a rendere palpabile la sofferenza e le emozioni che vengono mostrate a schermo e riesce ad impattare nella mente dello spettatore con una vividezza fino ad ora inedita per un prodotto simile.

Nerdando in breve

Se siete rimasti delusi dalle molte produzioni Marvel (The Defenders l’ultima in ordine di tempo), non lasciatevi scoraggiare. The Punisher ha qualcosa da dire e, pur non essendo una serie degna di entrare nell’immortalità, sa comunque divertire.

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