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Hand of the Gods beta – Un po’ Hearthstone, un po’ Faeria

Hand of the gods

Guardavo su Twitch gli amici di Gli_Storytellers giocare a Hand of the Gods, così ho contattato gli sviluppatori che, gentilmente, mi hanno fornito una key per il Venus Competitors Pack, che ho utilizzato per scrivere questa recensione.

Recensione

Dopo circa una ventina di ore passate su Hand of the Gods non ne ho avuto ancora abbastanza, segno che il titolo non è malvagio.

Lo scopo del gioco è molto semplice, impersoniamo un dio tra quelli a scelta (Nu Wa, Ra, Zeus, Odin, Bellona) e dovremo portare a zero punti vita la summoning stone avversaria, posta su una scacchiera in posizione laterale.

Partendo con alcune carte iniziali, durante ogni turno pescheremo una nuova carta che rappresenta un seguace da schierare o una magia usa e getta, giocabili al costo di un determinato numero di cristalli che, dai due del primo turno, aumenteranno di uno ad ogni round.
Ogni personaggio potrà attaccare a distanza o corpo a corpo: la fase di combattimento ricorda molto quella di Faeria e l’ho trovata convincente; a differenza di Hearthstone, dove abbiamo solo le carte, il posizionamento è fondamentale e quindi ci sarà bisogno di grande tattica sia nel costruire il mazzo (composto da 25 carte), sia nel giocare la carta giusta al momento giusto, sia nel posizionare le unità strategicamente.

Ovviamente ci saranno le abilità dei seguaci e del Dio scelto ad impreziosire un gameplay profondo ma che ha bisogno di qualche ricalibratura perché alcune carte appaiono fin troppo sgravate.

Modalità di gioco

Qui non ci sono grosse sorprese.
Ad affiancare la modalità Casual e Ranked, con 30 livelli da scalare per arrivare in vetta all’Olimpo (e non è una parola usata a caso) dei giocatori, c’è l’Arena che – come quella dei già citati Hearthstone e Faeria – ci vedrà costruire un mazzo scegliendo, di volta in volta, una carta tra le tre proposte casualmente, per affrontare avversari sempre più agguerriti: la partita finisce una volta arrivati a tre sconfitte o a dodici vittorie.

Vi faccio presente che affrontare l’Arena costa 450 monete di gioco, mentre ogni bustina è acquistabile al prezzo di 300 monete: completando gli obiettivi giornalieri, riuscirete a costruire un buon mazzo e a togliervi qualche soddisfazione in draft senza spendere un euro (che potrete comunque investire per velocizzare la crescita della vostra collezione).

Già, la collezione. Una parte di carte sono giocabili qualunque sia il Dio impersonato, mentre altre sono specifiche: con una ventina di bustine si costruisce in scioltezza un mazzo competitivo, poiché avremo la possibilità di distruggere delle carte per ottenere della polvere da utilizzare per crearne altre.

Hand of the gods

In conclusione

Hand of the Gods è un titolo che gli appassionati di card game vorranno sicuramente provare, ma anche chi ha giocato a Smite (sì, quel “Smite tactics” del sottotitolo fa riferimento proprio al prodotto di casa Hi-Rez Studios che ha realizzato entrambi i giochi) può trovarsi facilmente affascinato dalle atmosfere.

Sono pienamente soddisfatto del lato grafico e del comporto sonoro, mentre sul gameplay – a causa di alcuni errori di bilanciamento di certe carte – va rivisto qualcosina, ma d’altronde questa è una beta: c’è molto tempo per rimediare.

Purtroppo ho riscontrato un bug piuttosto grave che mi ha visto giocare con un mazzo totalmente random nonostante all’inizio della partita ne avessi selezionato un altro ma, come scritto in precedenza, spero nelle future patch.

Nerdando in breve

Visto il suo prezzo contenuto – è fruibile gratuitamente – vi consiglio di testare Hand of the Gods: se vi piacciono le carte, gli scacchi o Smite avrete di che divertirvi!

Nerdandometro: [usr 3.5]

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