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Moon Hunters – Alla ricerca della luna scomparsa

Moon Hunters

Immaginate di fondere la meccanica dei librigame, quei libri in cui la storia cambiava a seconda delle scelte prese dal lettore, e quella dei giochi di ruolo “hack & slash” alla Diablo, per intendersi.

Moon Hunters è figlio proprio di questa unione ed utilizza come collante una struttura ciclica ambientata in un mondo fantasy davvero originale. Pronti a partire alla ricerca della luna?

Recensione

Sviluppato da Kitfox Games, Moon Hunters ci mette nei panni di un manipolo di eroi, da 1 a 4, che possiamo condurre insieme ai nostri amici in un’avventura della durata di cinque giorni.

Ogni partita, infatti, è cadenzata da un lasso di tempo preciso, alla fine del quale ci troveremo a combattere contro il “boss finale”. Altra particolarità, è che ogni scelta fatta dai giocatori si ripercuote sui personaggi e sul mondo di gioco e le conseguenze si manterranno anche di partita in partita. Non è raro infatti incontrare mercanti o viandanti che ricordano le gesta degli eroi utilizzati in salvataggi precedenti, che ne ricorderanno le caratteristiche. A seconda della classe scelta (ce ne sono diverse, da sbloccare di partita in partita) ci verranno menzionati i nostri predecessori che vestivano il ruolo di strega, cacciatore, negromante, guerriero, eccetera eccetera.

A proposito delle abilità, le statistiche e i tratti di reputazione (necessari per poter compiere certe azioni) non si sbloccano con combattimento e punti esperienza, ma in base agli eventi e alle esperienze che sceglieremo di vivere sia nella fase di accampamento notturno, sia durante il gioco vero e proprio. Cacciare, ad esempio, ci permetterà di aumentare Forza e Spirito, mentre aiutare una persona in difficoltà potrebbe conferirci il tratto “Compassionevole” insieme a un bonus all’attributo di Fede. Rispondere a tono a un seguace del Sole potrebbe farci assegnare 10 punti al Carisma o… farci attaccare!

Ogni impresa degna di nota, infine, viene registrata negli annali che potremo consultare in quello che funge da menu principale e da compendio. Un luogo al di là del sogno, in cui la sacerdotessa della Luna ci fa reincarnare ogni volta in nuovi eroi e in cui possiamo consultare numerose informazioni sugli elementi del mondo di gioco che abbiamo sbloccato. Ogni partita, quindi, sarà sempre più ricca di contenuti della precedente, instaurando un circolo che invoglia a rigiocare numerose volte, complice anche la velocità con cui si svolge una partita completa, circa un’oretta.

Trama

Non vi svelerò molto della storia di Moon Hunters, lo scopo del gioco è proprio quello di ricostruirla e di rimuoverne le ambiguità. La premessa che posso farvi è questa: la luna è scomparsa. I suoi adoratori, che la conoscono con molti nomi diversi, sono disperati e temono di aver commesso dei gravi peccati o che la colpa sia dei facinorosi e diabolici seguaci del Sole, il temibile Ashur, nemico della sua controparte notturna, Issar.

Il popolo del villaggio da cui sceglieremo di cominciare l’avventura ci invierà alla ricerca della dea scomparsa, cercando di capire i motivi della sua mancanza. Questo viaggio durerà cinque giorni e ci porterà inevitabilmente a scontrarci contro il leader della setta del Sole, il fanatico Re Mardokh. Non necessariamente riusciremo a sconfiggerlo e in ogni caso la nostra avventura finirà, dando vita ad un nuovo ciclo narrativo che potremo giocare successivamente.

L’ambientazione è spesso riconducibile a popoli e civiltà giovanissimi, composte da piccoli villaggi e tribù quasi del tutto isolati fra loro. La cultura ispirata dalla Luna è di moderazione e rispetto della natura, al punto di aver limitato la crescita degli insediamenti e della popolazione.

La setta del Sole invece ha progetti ben diversi e vuole portare un’era di tecnologia e razionalità nel mondo, con ogni mezzo necessario, cosa che il culto di Issar, però, osteggia fortemente. Non ci sono “buoni” o “cattivi”, nonostante il popolo da cui i personaggi provengono sostengano il contrario. Lo spirito stesso di Moon Hunters è incentrato sul valore dei punti di vista.

Il modo in cui viene proposta la trama e i concetti originali rendono questo universo fantasy uno dei più freschi degli ultimi anni. Realizzare qualcosa di nuovo sembra essere sempre più difficile di questi tempi.

Certo, le influenze ci sono sicuramente, ma sembrano essere ben mascherate. Personalmente ci ho visto un po’ della saga della Torre Nera di Stephen King. Eroi solitari che vagano per le lande di un mondo desolato alle prese con una missione ereditata dai propri antenati? Diamine, più ci penso e più mi rendo conto che questa è la struttura perfetta per un gioco sulle avventure di Roland Deschain! Per non parlare del concetto della storia ciclica…

Al di là dei possibili riferimenti artistici, non c’è dubbio: il mondo che è stato creato è solidissimo e interessante.

Gameplay

Ho già parlato di come le scelte morali che siamo portati a fare condizionino le nostre caratteristiche, non serve soffermarsi tanto di più. La cosa che mostra come Moon Hunters sia stato progettato molto bene sotto questo aspetto viene fuori facendo un test: prendete un personaggio e decidete a priori una linea d’azione.

Decidete di essere arroganti, sciocchi, compassionevoli o incoerenti. Ecco, mantenendo una certa linea i vari tratti di reputazione che riceverete alla fine della partita rispecchieranno esattamente il personaggio che avevate in mente. È un gioco di ruolo vero e proprio!

Forse giocando in più giocatori questo riesce peggio, dal momento che alcune scelte potrebbero essere compiute dai vostri compagni, rendendo meno raffinato il vostro profilo caratteriale, ma la meccanica persiste e si fa comunque sentire.

A proposito del multiplayer, Moon Hunters può essere giocato fino a 4 giocatori, online e in locale, ma credo che la migliore esperienza si abbia con quest’ultima modalità, in compagnia di amici. Ogni party di personaggi ha un leader, che può cambiare nel corso dell’avventura, in base ad eventi o ad aumento del Carisma. Il leader ha un’importanza nel gestire alcuni incontri e nel dirimere i pareggi sulla scelta della risposta da dare.

Le statistiche possono essere aumentate anche grazie alla cucina. Durante ogni notte passata all’accampamento potremo utilizzare gli ingredienti per creare nuove ricette, ognuna con diversi effetti. Ricette e ingredienti resteranno poi disponibili per tutte le avventure successive, approfondendo ancor di più la varietà dei componenti da sbloccare.

I combattimenti invece sono molto semplici, ogni eroe ha il suo set di attacchi: un colpo normale, un colpo potente e uno scatto. Ognuno di essi è potenziabile in più modi pagando opali, che sono la valuta del gioco. Dovremo stare attenti agli indicatori di salute ed energia, necessaria per gli attacchi più forti e per gli scatti e gestire le statistiche tenendo conto dei punti di forza del singolo e del party. Un sistema semplice quanto basta per non annoiare e per non rendere troppo complesso questo aspetto delle brevi partite.

In giro si trovano mostri più o meno potenti da picchiare e ogni tanto ci troveremo in “mini-arene” in cui sconfiggere tutte le ondate di mostri per poter proseguire. Quasi tutti sono bestie strane e ispirate ad animali realmente esistenti, ma nessuna di esse ricorda qualcosa di vagamente terrestre!

Il gameplay è anche però il punto più debole di questo titolo. Il combattimento in sé non è entusiasmante, ma sufficiente per divertirsi a menare un po’ le mani. Il principale problema sta nella generazione casuale delle mappe e nelle tempistiche assolutamente sballate del gioco. I cinque giorni non ci permettono di potenziare a pieno i nostri personaggi, e le varie zone sono un po’ dispersive in quanto non lineari e per esplorarle tutte dovremo fare avanti e indietro un bel po’ di volte. Questo ci fa arrivare al quinto giorno con un po’ di insoddisfazione da “potevo fare di più”.

L’altro problema dato dalla generazione procedurale dei vari livelli è che spesso non sarà possibile ottenere i tratti necessari ad accedere ad alcuni eventi che troveremo in giro. La struttura, alla fine, è quella dei mitici Yoda Stories e Indiana Jones and His Desktop Adventures (ah, che ricordi!) i cui livelli però erano perfettamente e casualmente costruiti in modo da utilizzare ogni elemento disseminato sulla mappa.

Una pecca, questa, che se riparata poteva completamente far dimenticare lo sbilanciamento dei tempi delle partite, più per le lungaggini passate girovagando nelle varie zone che per la brevità di ogni run, cosa che comunque non disdegno, in quanto permettono di farsi una partita completa in un’oretta e di rivederne le conseguenze in quella dopo, un po’ come nel gioco da tavolo Pandemic: Legacy.

Grafica e sonoro

In Moon Hunters si hanno due rese artistiche: le immagini dei vari personaggi che interagiscono e le scene di intermezzo sono disegnate con uno stile ad acquerello e matita ispirato ed evocativo, mentre l’ambiente di gioco vero e proprio è realizzato con una altrettanto soddisfacente pixel-art, condita con shader moderni che creano dei giochi di luce molto ben fatti nelle sezioni notturne.

Il vero fiore all’occhiello sul lato estetico è però la musica. La colonna sonora è davvero, davvero bella. Musiche d’atmosfera si alternano ad eteree sequenze cantate che aggiungono altri punti a questo gioco già vincente sul piano dell’originalità.

In conclusione

È vero, Moon Hunters qualche difetto ce l’ha, inutile negarlo. Però nonostante tutto la voglia di sbloccare nuovi elementi, la possibilità di creare storie con gli amici, la dinamicità e immediatezza dei combattimenti e anche la storia sono stati elementi abbastanza forti per farmi giocare parecchie partite, da solo e in compagnia.

Sarà perché mi ha ricordato il succitato Yoda Stories, con elementi narrativi in stile “test della personalità”, ma Moon Hunters mi ha divertito davvero e l’ho trovato anche più di un semplice “giochino”.

Sono molto sensibile al problema dei gameplay ripetitivi, specie se parliamo dei giochi di ruolo. Se un titolo che basa la sua meccanica di fondo sulla ripetizione di una struttura di gioco non mi ha annoiato, ma anzi mi ha invogliato a ripetere ancora e ancora questi cicli, beh… forse qualche asso nella manica ce l’ha!

Prezzo

Moon Hunters è disponibile su Steam per PC, Mac OS X e Linux e su PlayStation 4 al prezzo di 14,99€ ed è compreso nel Cozy Couch Co-Op Bundle di Steam, ghiotta occasione durante i saldi.

Nerdando in breve

Un gioco veramente di ruolo ambientato in un mondo misterioso ed evocativo, questo è Moon Hunters. Un bel gioco, con qualche piccola pecca che non mi impedisce di consigliarlo a chiunque.

Nerdandometro: [usr 4]

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