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Doctor Who – Jodie Whittaker sarà il Tredicesimo Dottore

Jodie Whittaker

Il rumor aleggiava nell’aria da tempo, fin da quando si seppe che Peter Capaldi avrebbe detto addio a Doctor Who. BBC aveva chiesto una rivoluzione copernicana, per fronteggiare il calo di ascolti e di vendite del merchandising, e così è stato.
Via Capaldi e via lo storico Moffat. Fine di un’era, inizio di una nuova.
L’era di Chris Chibnall, nuovo showrunner della serie, sta per iniziare e il toto-nome sul successore stava facendo impazzire il web da mesi.
Poi, finalmente, non più tardi di ieri ha fatto capolino la notizia di un annuncio imminente, introdotto da un suggestivo video di 60 secondi accompagnato dalla promessa del nome a termine del torneo di Wimbledon.

Così è stato, ed ecco giungere il tempo del Tredicesimo: una donna, la prima donna ad interpretare l’iconico ruolo del Doctor. Sorpresa per tutti? Probabilmente sì, però c’è un amico che abbiamo intervistato qualche mese fa che l’amo l’aveva già buttato. Provate a rileggere l’ultima domanda a Dan Starkey.

Ma chi è Jodie Whittaker?
Recentemente l’abbiamo vista in uno dei ruoli principali di Broadchurch, celebre drama investigativo scritto e ideato proprio da Chris Chibnall. Sarà un caso? In effetti Broadchurch vede impiegati ben quattro attori di Doctor Who (David Bradley, Olivia Coleman, Arthur Darvill e, naturalmente, David Tennant); per un po’ anche il nome di Olivia Coleman era stato ipotizzato per la prima Time Lady e invece è l’attrice che interpretò Beth Latimer ad aggiudicarsi quello che è probabilmente il ruolo più ambito da qualsiasi attore britannico.
Abbiamo avuto modo di apprezzare Jodie Whittaker anche in Black Mirror (terza stagione) e in Attack the Block, risultando sempre molto convincente. Ma la sua formazione è quella teatrale, non a caso il suo debutto è con la Tempesta, di Shakespeare, proprio nel mitico Globe Theatre di Londra.

Nel frattempo i social si sono scatenati: un Dottore donna è una rivoluzione per cui nessuno era davvero pronto. Alcuni l’aspettavano con ansia, altri con timore; la presenza di Missy ci aveva già fatto capire che i Time Lord possono rigenerarsi in un altro sesso e il bel discorso di Capaldi sulla fluidità di genere aveva forse ulteriormente spianato la strada.
Fatto sta che avremo una doctah bionda, di 35 anni, e con alle spalle quasi vent’anni di carriera teatrale. Insomma: per Chibnall e Whittaker sono in arrivo mesi intensi, con il compito durissimo di far breccia nel cuore del pubblico inglese, tendenzialmente conservatore. Il tutto accompagnato dall’idea di rivoluzionare anche la struttura dello show, dando alla stagione una trama strettamente orizzontale (come Broadchurch, per intenderci).
Una cosa è certa: siamo whovian, ognuno di noi ha il proprio Dottore preferito, il proprio showrunner preferito, il companion del cuore.
Nonostante questo, il processo è sempre il medesimo: odiamo il nuovo Dottore, non appena rigenerato; poi iniziamo ad apprezzarlo, infine lo amiamo e soffriamo nel vederlo andar via. È successo con tutti i dottori; abbiamo amato ogni Doctor Who, unico a modo suo, ameremo anche questo.
Anzi, personalmente, non vedo l’ora di vederla all’opera.

Ma la vera domanda è: come ha fatto per tutto questo tempo Jodie Whittaker a mantenere il segreto? Ebbene: Clooney è la risposta. Questo infatti è il nome in codice utilizzato dall’attrice e dallo sceneggiatore per tutte le discussioni inerenti il personaggio, evitando così fughe di notizie. L’unico a saperlo? Il marito, ma solo perché aveva ricevuto il permesso ufficiale.
L’attrice si è detta onorata di questa occasione e ansiosa di ricevere qualche consiglio dai predecessori (tutti ugualmente all’oscuro). Nel frattempo stanno giungendo complimenti da tutte le parti: dallo stesso Capaldi, che ha appena dichiarato che sarà un grande dottore, al collega Arthur Darvill, a Freema Agyeman, Billie Piper, Pearl Mackie.

Ora non ci resta che aspettare l’appuntamento con lo speciale natalizio 2017, in cui daremo davvero addio a Capaldi in un’episodio che sarà certamente memorabile, anche per la presenza di David Bradley nei panni del Primo Dottore.

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