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Persepolis: emozione e attualità in bianco e nero

Recensione

Racchiudere la propria esistenza in tavole a fumetti, con semplicità e profondità allo stesso tempo, non è un’impresa facile, eppure ci sono autori che ci riescono meravigliosamente: Marjane Satrapi, con il suo Persepolis, è una di questi.
Nata in Iran (che allora si chiamava ancora Persia) nel 1969, la fumettista ormai naturalizzata francese è balzata all’attenzione del grande pubblico nel 2008, quando è stato distribuito nei cinema il lungometraggio tratto dalla sua graphic novel autobiografica Persepolis. Anche io l’ho conosciuta proprio in quell’occasione e il film mi ha talmente colpita da spingermi a recuperare l’originale a fumetti. Ci sono riuscita solo adesso, a causa dei mille impegni, e fortunatamente l’enorme aspettativa che avevo sull’opera è stata pienamente ripagata.

Trama

Persepolis è uscito tra il 2000 e il 2003 in quattro volumi, racchiusi poi da Rizzoli Lizard in un’unica edizione integrale, che è quella che mi è stata regalata e che ho potuto leggere. L’opera racchiuda la vita dell’autrice, a partire dall’infanzia fino all’età adulta ma è molto più di una semplice autobiografia. Le vicende private, infatti, si intrecciano agli eventi storici che hanno modellato un paese ed una popolazione fino a farne ciò che conosciamo adesso. Il risultato è un affresco storico che restituisce un’immagine realistica dell’Iran, visto attraverso gli occhi di una sua abitante, che ama il proprio paese e la propria cultura ma è atterrita da ciò in cui la propaganda e l’integralismo li stanno trasformando. La stessa Satrapi, d’altra parte, ha dichiarato: “Scrivere Persepolis è stato molto importante per me. Credo che non si possa giudicare una nazione intera per gli errori di pochi estremisti. E non voglio che vengano dimenticati tutti quegli iraniani che hanno perso la vita in prigione per difendere la libertà […] Si può perdonare ma non si deve dimenticare“.

Lo stile

Ciò che mi ha colpita di più, leggendo Persepolis, è la delicatezza: è questa, infatti, la sensazione che traspare dal modo di Marjane Satrapi di raccontare la sua storia e quella del suo paese, attraverso le sfumature e l’ironia. Gli eventi, anche i più tragici, non sono mai restituiti con crudezza, ma sempre velati dall’emozione autentica di chi racconta, che viene trasmessa anche al lettore. Senza svelare troppo della trama, l’autrice racconta il passaggio dell’Iran dalla monarchia dello Scià alla repressione della Repubblica Islamica, attraverso una rivoluzione inizialmente appoggiata dai progressisti ma rivelatasi poi solo come drammatico peggioramento della situazione. Ci sono poi gli anni della guerra e quelli dell’esodo in Europa, dove la repressione lascia spazio alla libertà ma anche al senso di smarrimento. Marjane Satrapi è bravissima a raccontare con leggerezza e a creare un senso di empatia con i lettori: la lettura mi ha completamente catturata, commuovendomi di tanto in tanto.

I disegni

A supporto della storia, ho apprezzato molto anche lo stile del disegno, semplice eppure mai banale. Il tratto è dettagliato, ma mai complesso e gli ambienti sono elaborati quando serve, evocativi in altri momenti. La scelta del bianco e nero monocromatico, privo di sfumature, si adatta benissimo al tema, restituendo ancora una volta al lettore le sensazioni autentiche.
Insomma, Persepolis mi ha conquistata! Io ve ne consiglio molto la lettura, sia per la storia intima ed emozionale che racconta, sia perché, nel momento storico che viviamo, può permettervi di conoscere meglio ed allargare le vostre vedute su una realtà lontana e poco esplorata.

Nerdando in breve

Persepolis è una graphic novel intensa e delicata, ben scritta e ben disegnata. Recuperatela per scoprire un’autrice interessante e una parte di storia indispensabile per il nostro presente.

Nerdandometro: [usr 5.0]

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