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Perception – Il mistero più buio

Perception

L’ho detto e ripetuto infinite volte, e non mi stancherò mai di ripeterlo ancora ed ancora. Date ai creativi libertà d’azione e loro vi compenseranno regalandovi esperienze nuove, suggestive, emotivamente dirompenti.
Perception è esattamente questo, un’avventura in prima persona che si fonda su un principio cardine: la protagonista è completamente cieca.

Recensione

Sviluppato (e si vede) da ex impiegati di Irrational Games, che hanno contribuito a dar vita a capolavori come Bioshock e Dead Space, Perception è soprattutto una scommessa con i giocatori.
In un mondo (quello videoludico) che si fonda interamente sulla percezione visiva, come fare a rendere giustizia all’esplorazione eseguita da una persona non vedente?
Abbiamo già avuto modo di vedere esempi come questi, ne sono la prova il poetico e struggente Beyond Eyes di Team 17, ma qui siamo davanti ad un approccio ben diverso.
Esploriamo in prima persona e dobbiamo affidarci unicamente al senso dell’udito. La sensazione è quella di prendere i panni di Daredevil, i cui sensi acuiti, in compensazione alla vista, sfruttano le onde sonore come i pipistrelli; è come se Cassie, la nostra protagonista, possedesse un radar. Cassie deve infatti orientarsi sfruttando i suoni attorno a sé, mentre quando si trova nella totale oscurità potrà usare il proprio bastone per avere per un breve momento un’immagine mentale su quanto la circonda.
Se questo pensiero vi sembra terrorizzante già di per sé, aspettate perché il bello deve ancora venire.
Perception, infatti, è un’avventura horror, in cui ci troveremo ad esplorare una casa infestata. Non basta quindi essere immersi in una oscurità quasi totale, con l’unica bussola data dai suoni ambientali; sono proprio i rumori ad essere spesso inquietanti, spaventosi: oggetti che si spostano da soli in una casa che cambia attorno a noi; immagini spettrali tornate da un oscuro passato fanno capolino all’improvviso per lamentare una sorte cupa e tenebrosa; infine la Presenza: misteriosa, incombente, infestante. La casa è animata da qualcosa che ha corrotto le menti dei precedenti abitanti e rischia di fare lo stesso con Cassie, o peggio.

Gameplay

La sfida maggiore, per un titolo come questo, era quella di dare ai giocatori gli strumenti per orientarsi nell’oscurità. La scelta è ricaduta sull’effetto “sonar”, che potrebbe spingerci ad abusare del bastone per avere un po’ di chiarezza su dove stiamo andando e quali ostacoli si trovano sul nostro cammino. Peccato che il rumore attiri anche la Presenza e che l’unico modo di sfuggire sia quello di nascondersi.
I designer hanno disseminato la casa di possibili luoghi dove nascondersi, come letti, cassapanche e armadi; ma quando lo schermo si tinge di giallo e poi di rosso, sappiamo che la Presenza è ad un passo dal catturarci e correre al buio non è sempre banale, anzi.
L’ambientazione è resa in modo magistrale: la sensazione opprimente di oscurità permea ogni nostro passo regalando un’esplorazione ovviamente difficoltosa, con un audio che aumenta l’ansia ad ogni passo.
Per scendere a patti col giocatore, e dargli in mano un titolo giocabile, gli sviluppatori hanno introdotto un po’ di espedienti narrativi, come un sesto senso che ci guida verso il prossimo obiettivo e un cellulare con funzione text-to-speech in modo da decifrare i documenti che troveremo in giro per casa.
Sebbene all’inizio avremo una profonda sensazione di spaesamento, di non sapere bene cosa stiamo facendo e perché, perseverando con l’esplorazione faremo venire alla luce un background narrativo solido ed affascinante, ideale per un gelido racconto di fantasmi attorno al fuoco. Ed è proprio la narrazione il pilastro su cui si regge questo titolo: le minacce sono facilmente aggirabili e il senso senso aiuta forse anche più del dovuto.
La scelta di collocare la casa infestata a Gloucester, Massachusetts, è ovviamente derivata da memorie lovecraftiane ed è la ciliegina sulla torta.

Perception

Comparto tecnico

L’aspetto grafico, ovviamente, non è il punto focale su cui concentrare un titolo del genere. La scelta quindi è ricaduta su una spettrale palette di colori freddi, blu e verdi, con gli oggetti e le architetture appena accennate. L’effetto finale è quello di aggirarsi in un universo fantasma ed è assolutamente azzeccato, motivo per cui si chiude facilmente un occhio su alcune sbavature nel disegno dei poligoni tridimensionali.
A farla da padrone, ovviamente, è il comparto audio. Premesso che la voce di Cassie è davvero credibile e ottimamente recitata (in inglese), l’immersione in un gioco basato sulla eco localizzazione richiedeva un grande lavoro di fino, e così è stato.
I rumori sono credibili ed immersivi al punto giusto, più di una volta mi sono trovato a saltare sulla sedia per un particolare scricchiolio o per la voce dei fantasmi che mi coglieva di sorpresa; ma è l’intero comparto che rende l’ambientazione affascinante e ansiogena al punto giusto, fino a diventare quasi disturbante in alcuni momenti.
In modo particolare ho apprezzato il diverso rumore associato al bastone di Cassie, che emette un suono diverso in base al tipo di superficie contro cui lo sbattiamo: legno, metallo, tessuto, persino il multibolle sono capaci di restituire un feedback sonoro unico e riconoscibile. Ottimo lavoro davvero, quello fatto dai ragazzi di The Deep End Games.
Se avete mai provato a vedere un film thriller o horror senza l’audio, sicuramente sapete a cosa mi riferisco: il comparto sonoro è spesso bistrattato ed è invece una delle colonne portanti di un prodotto, la cui bontà può far apprezzare anche un titolo mediocre, mentre se trascurato può affossare la migliore delle produzioni.

Considerazioni finali

Perception è un gioco poco difficile, ci si impratichisce in pochi minuti e gli enigmi sono piuttosto facili da risolvere. Andando a caccia di collezionabili il titolo si può completare entro le cinque ore, mentre rushandolo in un paio d’ore si può risolvere tranquillamente la pratica. Ovvio che sia una scelta sconsigliata: un titolo come questo merita di essere gustato lentamente e assaporato poco per volta.

Perception è disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo di 22,99 Euro.

Nerdando in breve

Perception è un bel titolo sperimentale basato su narrazione ed esplorazione; tinte horror e un comparto audio eccezionale ne fanno un gioco che merita di essere comprato.

Nerdandometro: [usr 3.5]

Trailer

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