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Guardiani della Galassia vol. 2 – Guasconerie e fuochi d’artificio

Recensione

Disclaimer: Questa è una recensione cooperativa. Perciò avrete un doppio parere su ciascuno degli aspetti principali che abbiamo scelto di analizzare.

jedi.lord

So che bramate di sapere se alla fine questo Guardiani della Galassia vol. 2 è degno di quel filmone che è stato il primo tre anni fa, perché quando si parla di sequel il tarlo del dubbio è sempre lì dietro l’angolo.

Giovedi scorso ci siamo recati all’anteprima stampa a Milano e seduti nel cinema, io ed il buon Ogariad, ci siamo posti la stessa domanda e condiviso lo stesso timore, mentre la musica dei Queen intratteneva tutti gli spettatori in fervente attesa, predisponendone l’animo alla visione.

Ad un certo punto le luci si sono spente, il logo della Marvel è comparso e ci siamo dimenticati di qualsiasi dubbio.

Ogariad

L: “Oh Fra, vuoi andare a vedere l’anteprima dei Guardiani all’Orfeo?”

Io: “Grazie Luigi.Oggi hai reso felice un uomo.”

Luigi non sapeva, ma io aspetto questo film da quando sono finiti i titoli di coda del precedente capitolo.
L’hype era tanto, le aspettative altrettanto alte ed un eventuale fallimento mi avrebbe segnato nel profondo.

Così non è stato.

“Guardiani della Galassia vol. 2” è una BOMBA.

Non ci sono altri termini per descriverlo. È semplicemente favoloso.

Sì, forse sono corrotto dall’amore per questo franchise ma è inevitabile: è per distacco il miglior prodotto Marvel Cinematic Universe sul mercato.

Come mai ne sono così entusiasta mi chiederete?

Perché ha esattamente tutte le caratteristiche che cerco in un film di supereroi:

RESA VISIVA SPETTACOLARE, PERSONAGGI BEN CARATTERIZZATI, UNA BELLA STORIA (non obbligatoriamente complessa), EMOZIONI FORTI (positive e negative che siano).

Ora, però, ordine: analizziamole una per una.

Trama

jedi.lord

Ci sono film che in una sola, unica scena riescono a spiegarti benissimo il loro spirito.

Guardiani della Galassia vol. 2 è proprio uno di questi.

Il lungo piano sequenza nel quale la squadra dei Guardiani torna in azione è assolutamente emblematico in tal senso, una scena d’azione furiosa e divertente in cui il combattimento… è lasciato sullo sfondo.

Non ve la spoilero perché secondo me va gustata sul momento, ma posso dirvi che lì ho trovato esattamente la descrizione di cosa avrei visto durante le successive due ore, una specie di manifesto delle intenzioni, che rappresentano a mio avviso proprio la forza di questo franchise.

La prima pellicola, uscita nel 2014, aveva rappresentato secondo me una ventata d’aria fresca nel genere supereroistico, portando sugli schermi un mix di scelte azzeccate, quali personaggi estremamente carismatici e guasconi, un look spaziale coloratissimo, tanta azione girata meravigliosamente e una colonna sonora semplicemente spettacolare, che riusciva a ribaltare completamente la mia percezione delle scene.

Cosa aspettarsi da un sequel è presto detto: siamo in un’epoca in cui quest’ultimi, insieme ai remake e i reboot si susseguono incalzanti, quindi anche il ritrovare un more of the same di un qualcosa che ci ha divertito uno o due anni prima è perfettamente lecito e accontenta tuttora molti.

Guardiani della Galassia vol. 2 è proprio un perfetto capitolo “di mezzo” in una ideale trilogia (in effetti già si sa che i Guardiani torneranno, e lo stesso James Gunn ha da poco confermato che sarà lui stesso a scrivere e dirigere il sequel) perché non si sforza tanto ad evolvere la macrotrama, ma quanto a porre le basi per il futuro, chiudendo innanzitutto alcune questioni rimaste in sospeso dal film precedente, consolidando la nostra conoscenza dei personaggi tramite il dovuto approfondimento e gettando alcune basi per il futuro prossimo.

Un film, insomma, che è ben consapevole nella sua costruzione di partire da un ottimo primo capitolo e che sfrutta in modo molto intelligente tutti quelli che ne erano i punti di forza e batte esattamente su quegli aspetti.

Azione frenetica e fracassona: l’abbiamo.

Guasconeria e spacconeria: le abbiamo.

Momenti comici: li abbiamo.

Sense of wonder legato a fighissime avventure spaziali: l’abbiamo.

Citazioni anni ’80: le abbiamo.

Colonna sonora da urlo: l’abbiamo.

Questi sono gli ingredienti principali e il resto è allo stesso, ottimo livello. Purtroppo non posso raccontarvi nulla perché voglio lasciarvi il gusto di ogni battuta, ogni scazzottata, ogni battaglia e ogni canzone. Mi ringrazierete.

Un appunto in realtà mi sento di farlo ed è il doppio taglio dell’arma dell’essere il film di mezzo: la trama è essenzialmente abbastanza esile. Principalmente incentrata sul grande “mistero” che ci trasciniamo dal primo episodio sulla discendenza di Star Lord, ad un certo punto si biforca e la scena si divide a metà con una sottotrama che però culminerà in un finale decisamente più toccante e adatto alla coloritura “familiare” ed “introspettiva” che si è voluta dare al volume 2. Notare le virgolette, eh, che sono importanti.

L’analisi di questa scena voglio lasciarla ad Ogariad, che l’ho visto particolarmente toccato. Mentre leggete questa frase, premete play e fate pure partire Father and son, prego.

Può essere considerato l’essere esile della trama un difetto? Dipende. Io il film l’ho trovato gradevolissimo così, senza troppi arzigogoli ed inutili complicazioni o voli pindarici (ehm ehm, Civil War ti fischiano le orecchie?), perché qui è altro che conta.

Come ultimo stuzzichino, vi getto un amo per stimolarvi la curiosità: le citazioni di cui vi parlavo mi hanno fatto morire. Anche in un contesto che sembra non c’entri nulla, ci stanno da dio. Vedrete.

Ogariad

LE STORIE NELLA STORIA.

Il film è diviso in tante microstorie tutte a tema famigliare che riescono a risolversi in un epilogo spettacolare.

Il rapporto padre-figlio tra Peter e il ritrovato padre Ego in primis.

Il complicato rapporto tra Rocket e gli altri membri della ciurma (un po’ alla “Red & Toby: Nemici Amici”).

La combattuta relazione tra Gamora e sua sorella.

Le storie di pirateria di Yondu e i suoi vecchi amici Ravagers.

Il tutto non risulta pasticciato ma molto lineare nella sua struttura.

EMOZIONI FORTI.

Qui si arriva al piatto forte.

Il film è un turbinio di emozioni: felicità, onore, amore, rivalsa, redenzione (scusa ma dovevo metterla in grassetto, ndr). C’è tutto.

La bravura degli attori riesce a valorizzare ancora di più questa componente rendendola ancora più forte agli occhi (e al cuore) dello spettatore.

Non nascondo che, in un paio di scene, qualche lacrimone è sceso lungo le mie barbute guance. La tipica lacrima del guerriero che rimane impassibile anche se nel suo cuore impazza una tempesta.

Il tono di tutta la pellicola rimane quello scanzonato che ha reso famoso il primo capitolo non risultando mai forzato o eccessivo.

Personaggi

jedi.lord

I Guardiani ora sono una squadra, una famiglia che tanto mi ricorda quell’equipaggio della Firefly che mai dimenticherò. E questa non può che essere un’ottima cosa secondo me: una squadra eterogenea, personaggi che sono interessanti sia da soli che insieme e che in questo seguito confermano la bontà del team scelto, compresi i nuovi inserimenti.

E poi diciamocelo: questi sono i supereroi che possono fare tutto quello che gli altri seriosissimi supereroi della Marvel impegnati a discutere di questioni del governo o a litigare tra loro non possono fare.

Questi sono guasconi, sono gli sbruffoni che ti fanno ridere anche con una battuta sulla cacca, sono quelli che ti citano roba anni ’80 andando in giro su di un’astronave per combattere mostri cosmici ma fanno sembrare tutto perfettamente naturale.

Sono quelli che ti piazzano la battuta stupida in un momento altamente drammatico, sono quelli che per combattere hanno bisogno di ascoltare la musica.

Sono, in parole povere, fieri di essere cazzari e a noi piacciono esattamente così.

La palma di migliore in questo film mi sento di darla a Drax questa volta, perché ha una presenza scenica fantastica e mi fa semplicemente morire dal ridere con la sua inopportunità ed insensibilità, soprattutto nelle scene in cui duetta con Mantis, che sono veramente spassose.

Ottima coppia anche quella formata Yondu e Rocket Racoon, protagonisti di una delle scene cinematograficamente più belle del film. Anche questa non posso dirvela, ma ancora una volta l’accoppiata musica-regia trascina come non mai e risulta la marcia in più di Gunn.

Molto chiacchierato è stato il ruolo (che non vi svelo) di Kurt Russell, che compare immediatamente nella prima scena con un sorrisone che è tutto un programma e sembra che sia perfettamente a suo agio tra mercenari stellari e pianeti lussureggianti. Che uomo fantastico.

E secondo voi non parlavo del piccolo Groot? Ma certo che sì. Perché lui è Groot. Cioè, in realtà è baby-Groot, tenero, irascibile e come ci si poteva attendere, protagonista di scene memorabili, compresa una di quelle post-titoli di coda. Groot è una vera superstar.

Ogariad

LA FAMIGLIA DEI GUARDIANI SI ALLARGA.

I personaggi sono perfetti dal primo all’ultimo non limitandosi alle loro caratteristiche più evidenti ma esplorando alcune sfaccettature fino al quel momento tenute celate.

Un Drax super burlone (nettamente il personaggio più spassoso del film), un Rocket molto più sensibile ed “umano” ed una Gamora innamorata fanno parte delle sorprese di questo film ma non voglio svelarvi altro.

I nuovi personaggi come Mantis ed Ego (Kurt Russel sembra nato per fare questo ruolo) sono funzionali allo sviluppo della storia e allo stesso tempo risultano ben caratterizzati riuscendo ad integrarsi perfettamente con gli altri protagonisti.

Nebula e Yondu, che vince il mio personalissimo premio come miglior personaggio del film, vengono maggiormente approfonditi rispetto al precedente film aggiungendo ulteriore pepe ad un gruppo già molto valido.

Stile

jedi.lord

Ho dovuto aggiungere un paragrafo sullo stile, perché questo è un film stilosissimo. A partire dagli attori, passando per le battute e arrivando, anzi culminando, con la musica, tutto concorre a strapparci un sorriso da ebeti, un “quanteffigo” e contribuisce a farci alzare dalla sedia soddisfatti al termine della visione.

Guardiani della Galassia vol. 2 è coloratissimo, quasi quanto un cartone animato: dalle facce, ai vestiti, agli scenari. Ho letto che un giornalista americano ha scritto che c’è troppa CGI e forse ha ragione. Ce n’è tanta, ma non è quello il punto: piuttosto, è forse fastidiosa? No, perché è il tono della pellicola essere caciarone, e quindi va bene anche che lo sia con i colori.

Esplosione di colori ma soprattutto di suoni: non poteva essere altrimenti dopo il primo capitolo, dato che la colonna sonora (“Awesome mix vol. 2″, la seconda cassetta del walkman Sony di Star Lord) era tra gli aspetti più attesi di questa pellicola.

E non delude, proprio no, anzi: protagonista intima e preponderante delle scene del film, diviene protagonista anche in alcuni dialoghi importanti, roba da mandare in brodo di giuggiole chiunque ami la buona musica.

In un momento che proprio meglio non si poteva parte My Sweet Lord di George Harrison, e tutto si ammanta di Eden, di Paradiso e la CGI diventa luce messianica.

Qualche minuto dopo, Kurt Russell e Chris Pratt cominciano a parlare e ne esce fuori un dialogo molto importante per il film. Ebbene, ciò che si dicono parte da qui. Questa è Brandy, dei Looking Glass:

“What a good wife you would be” (such a fine girl)
“But my life, my lover, my lady is the sea”

Magistrale.

Sono assolutamente convinto che con una colonna sonora diversa Guardiani della Galassia vol. 2 (e il suo predecessore) non avrebbero ottenuto lo stesso successo. Di certo, l’impatto sarebbe stato enormemente differente. Alcune scene d’azione sono perfette proprio perché c’è la canzone giusta a sottolinearle, o a smorzare completamente la gravità della situazione. Vi ricordate di quando vi parlavo della scena che è il manifesto di questo film? Ecco, senza la musica varrebbe zero.

Gunn sa benissimo quanto questa colonna sonora sia importante e per questo si permette anche di giocare a tal proposito con lo spettatore in una delle scene finali, una di quelle epicissime in cui la telecamera gira intorno al gruppo di eroi e parte l’orchestra. Non vi dico di più, ma notatelo.

Io ve lo dico: sono giorni che ascolto solo Awesome Mix vol. 1 e 2. E lo sto facendo anche ora mentre scrivo. E un po’ ballo sulla sedia, sì. Lo farete anche voi, ci scommetto quello che volete.

Poteva mancare la scena post titoli di coda dedicata ad una protagonista così importante? Ma certo che no.

Ogariad

UN’ESPLOSIONE DI COLORI.

A livello visivo il film è strepitoso. Gli straordinari effetti speciali riescono a coinvolgere e trascinare lo spettatore in un mondo vivo e pieno di colori. La battaglia ad inizio film e le scene descrittive del pianeta di Ego sono strabilianti e valgono, solo esse, il prezzo del biglietto.

Scene post-titoli

jedi.lord

O dovremmo dire piuttosto inter-titoli, perché sono inframezzate con i titoli di coda, come da tradizione. Solo che questa volta sono più del solito e lo sanno anche i muri.

Avete forse paura che ve le spoileri? Non lo farò mai.

Mi limito a dirvi che n’è per tutti i gusti e sì, sono cinque: c’è  quella importante e che fomenta il Marvel-fan, quelle che fanno ridere, quella cameo.

Rimanete lì seduti, eh.

Conclusione

jedi.lord

Guardiani della Galassia vol. 2 ha fugato qualsiasi dubbio potessi avere in merito qualche secondo dopo l’inizio: un film esplosivo, divertentissimo, epico a suo modo e coloratissimo. Sinceramente è questo il seguito che speravo, ed è questo il film di supereroi che Guardiani della Galassia deve essere. Applausi ai Marvel Studios.

Ogariad

Guardiani della Galassia vol. 2, per quanto mi riguarda, è un prodotto straordinario.

Alza l’asticella, rispetto al suo predecessore, aggiungendo tematiche più mature pur mantenendo la sua consueta freschezza.

La favolosa colonna sonora e alcune geniali citazioni fanno da contorno a quello che è il miglior film Marvel fino a questo momento.


Nerdando in breve

Filmone. I Guardiani sono tornati. Se il primo film vi è piaciuto, correte immediatamente al cinema.

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