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The Walking Dead: A New Frontier, Episodio 1 – Il ritorno di Clementine

Finalmente.

Finalmente la terza stagione. La serie di Telltale Games dedicata al franchise di The Walking Dead è una di quelle che aspetto con più fermento e voglia, vuoi perché sono un assiduo lettore del fumetto, vuoi perché le vicende di Clementine e di tutti gli sventurati sopravvissuti all’apocalisse zombie immaginata da Robert Kirkman mi hanno tenuto incollato davanti al mio pc sin dal primissimo episodio, rubandomi l’anima, facendomi commuovere e scioccandomi oltre misure in due stagioni dense di colpi di scena.

E ora, finalmente, siamo tornati.

Recensione

Questo articolo lo sto scrivendo a caldo, avendo appena terminato il primo dei cinque episodi della nuova stagione, che già fa presagire cambiamenti a partire dal titolo, A New Frontier. Quindi sono impressioni di getto, influenzate sicuramente dalle emozioni appena provate. Non ci ho riflettuto una notte, insomma.

I personaggi e la trama

Il primo sconvolgimento sarà il protagonista che controlleremo: veniamo quindi introdotti a Javier e alla famiglia Garcia, nel giorno in cui tutto iniziò. Ovviamente non vi dico nulla perché la vicenda è tutta da gustare e le abilità narrative degli scrittori Telltale risaltano in tutta la loro bravura nel sorprendere, intrigare ed irretire, tenendo alta la tensione e delineando personaggi sempre interessanti, cui ci si affeziona in tempo zero. Il prologo è davvero ben fatto, forse il migliore mai scritto da Telltale.

Clementine, il fil rouge che unisce tutti gli episodi e le serie di The Walking Dead secondo Telltale l’avete vista tutti nei trailer e si sa che ci sarebbe stata. A voi scoprire come e quando incrocerà la strada del buon Javier, ma non è un mistero che questa Clementine, cresciuta rispetto alla stagione precedente, sia veramente molto badass, in modo che non mi aspettavo affatto ed è tutto perfettamente coerente alla crescita nella quale l’abbiamo accompagnata negli scorsi episodi.

Come vi dicevo, l’abilità degli scrittori di Telltale con i personaggi è anche questa.

Altra abilità viene chiaramente dimostrata nella “regia” di questo episodio, sicuramente in continuo miglioramento episodio dopo episodio, serie dopo serie. Il confine con le serie TV si fa molto, molto più labile e il ritmo e in coinvolgimento ne guadagnano.

Il gameplay

Non vi aspettate grossi sconvolgimenti dal punto di vista del gameplay perché qui non ne troverete: classici dialoghi a tempo, quick time event, interazione limitata ai pochi hot-spot. In questo primo episodio è evidente il focus dato alla narrazione, tanto che mi è sembrato che l’interattività sia stata anche minore rispetto al passato. I momenti in cui bisogna compiere scelte però mi sono sembrati più netti, e mi mettono una certa dose di curiosità nel sapere “cosa sarebbe successo se…”, forse più delle altre volte. Lo so che alla fine la trama va a parare comunque dove deve, ma qui forse le scelte sono più intriganti.

Il comparto audiovisivo

Si sa che i giochi Telltale non brillino affatto in potenza del motore grafico, e che a questo cerchino di supplire con l’art direction: la serie di The Walking Dead è sempre stata caratterizzata da un effetto cel-shading che dà sostanzialmente l’effetto graphic novel, un richiamo all’origine del franchise e un modo per giocare in un fumetto in movimento. Pur con questo effetto, alcune magagne erano ben visibili ed erano una delle maggiori critiche mosse agli sviluppatori. Per questa terza stagione si è scelto di adottare un nuovo motore grafico e devo proprio dire di esserne soddisfatto; l’effetto cel-shading è sempre presente, ma già soltanto andando a guardare il menù delle opzioni grafiche ci rendiamo conto di come qualcosa sia cambiato: personaggi meglio definiti e meglio animati, effetti migliori, e così via.

Il doppiaggio in italiano, come sempre, potete anche scordarvelo, così come i sottotitoli nell’idioma di Dante: Telltale prosegue la sua politica di ignorare i videogiocatori italiani meno avvezzi all’inglese (che utilizza idiomi e slang e quindi non è proprio base), che tanto quanto prima arriverà la traduzione amatoriale di gente che lo fa gratis. Non correttissimo, ma ormai sono passati anni e quindi ci si deve accontentare.

Longevità

Qui tocchiamo una nota dolente: ho terminato il primo episodio in un’oretta, e pur essendo già disponibile il secondo episodio, fatto inedito, il tempo mi è letteralmente volato. Ora, mi ricordo che gli episodi della stagione due non è che fossero lunghissimi, ma un’ora, per quanto ben fatta, tesa e piena di momenti WOW non è un po’ risicata?

Spero sinceramente che già dal secondo episodio si riesca ad avere qualcosa di più sostanzioso, senza per questo stiracchiare gli avvenimenti in punti non necessari, come successo in passato.

In conclusione

La terza stagione di The Walking Dead parte alla grande, con una storia dal ritmo incalzante che introduce un ottimo nuovo cast brillantemente presentato da un prologo da incorniciare. Inoltre, Clementine torna in versione badass, e ci sono già due episodi disponibili. Non speravo in un esordio così, sinceramente!


Nerdando in breve

Clementine e i morti viventi di Telltale sono tornati per la terza volta e l’esordio è davvero oltre le attese. Ora non resta che attendere i nuovi episodi!

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