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Battlefield 1 – La nuova frontiera degli FPS

battlefield 1

Pochi giochi negli ultimi anni hanno saputo catalizzare un interesse pari a quello di Battlefield 1 e questo, considerando che parliamo di un prodotto ambientato in un contesto ormai ben noto a tutti, giovani e meno giovani, la dice lunga sulla bontà del progetto. Un progetto che Electronic Arts e DICE hanno curato sin dalle fasi embrionali dello sviluppo, con una cura quasi maniacale, il tutto con un solo, semplice obiettivo: infliggere un duro colpo a quel Call of Duty che negli ultimi anni sembra aver perso più terreno di quanto Activision non voglia effettivamente ammettere.

E i frutti di questo mastodontico lavoro si vedono sin dai primissimi secondi dell’esperienza. Battlefield 1 è, senza alcun dubbio, uno degli fps a sfondo bellico più ricchi e completi che si siano mai visti. Forse il migliore in assoluto. Siamo infatti di fronte a quello che potremmo definire il primo, vero sparatutto di nuova generazione e questo non solo sotto il profilo puramente tecnico, ma soprattutto in termini di coinvolgimento.

Sotto il profilo grafico le qualità di Battlefield 1 sono innegabili ma al tempo stesso anche piuttosto scontate – tutti ci aspettavano un titolo in grado di lasciarci a bocca aperta e così è stato – ma ciò che stupisce realmente è l’intensità di un’atmosfera davvero pazzesca che si poggia principalmente su un comparto audio di altissimo livello in grado di garantire un grado di realismo davvero insperato. Battlefield 1 è uno di quei giochi che riescono a farti sentire davvero nel vivo dell’azione e in questo senso, oltre al solito, ottimo multiplayer, a stupire è la campagna singleplayer.

Questa volta gli sviluppatori hanno infatti deciso di fare le cose in grande, proponendo una modalità che in termini qualitativi si dimostra perfettamente in linea con il solito, mastodontico comparto online. Non la classica modalità singleplayer buttata lì “tanto per” ma una vera e propria esperienza bellica volta a mostrarci tutto l’orrore della Prima Guerra Mondiale da prospettive differenti. Storie molto diverse fra loro per tematiche e ritmo ma ugualmente d’impatto.

In termini di longevità, ahimé, siamo sempre nell’ordine delle 6-8 ore, ma ciò non toglie che la qualità dell’esperienza proposta sia infinitamente superiore a quella dei precedenti capitoli della saga e, in generale, a quella di qualsiasi altro fps contemporaneo. Per farla breve, finalmente una campagna degna di essere giocata e rigiocata. E finita quella, ovviamente, ad aspettarci troviamo un comparto multiplayer mai così ricco e completo, che mostra il suo vero potenziale nelle Operazioni, sfide suddivise in più fasi aperte a un massimo di 64 giocatori.

La sensazione è che a differenza dei suoi predecessori – e della concorrenza – Battlefield 1 sia un prodotto adatto davvero a tutti, a prescindere da gusti, preferenze e stili di gioco, e questo è una qualità che ben pochi prodotti possono vantare. Il mio consiglio dunque è quello di dargli senz’altro un’occhiata a prescindere dal vostro grado di interesse nei confronti di questo tipo di prodotti perché il valore, l’intensità e soprattutto il realismo dell’esperienza potrebbero sorprendere anche eventuali detrattori della categoria. Ora la palla passa ad Activision e il suo Call of Duty in un Natale che si prospetta più esplosivo che mai.


Nerdando in breve

Il mondo si aspettava un capolavoro e DICE non ha deluso minimamente le aspettative. Battlefield 1 è un gioco da avere o, quantomeno, da provare a tutti i costi.

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