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#NerdandoConsiglia: Doom

Doom

Un marine spaziale viene inviato dalla corporazione UAC ad indagare sui satelliti di Marte Phobos e Deimos, sconvolti da un terribile incidente avvenuto durante un esperimento militare di teletrasporto tra le due lune. I portali così creati si sono in realtà rivelati un collegamento con l’inferno, dai cui sono usciti demoni di ogni sorta che hanno spazzato via la vita nelle colonie. Al giocatore non rimane quindi che farsi strada tra tutti i livelli che compongono i tre episodi di Doom, uccidendo orde di demoni con armi di ogni genere, che vanno dalla motosega al potentissimo BFG-9000, per raggiungere il portale che lo porterà indietro sulla Terra.

“La trama in un videogioco è come la trama in un film porno, ti aspetti che ci sia ma non è così importante.”

Questa era la filosofia di John Carmack e John Romero, fondatori della id Software e padri spirituali Doom, una filosofia che ben si sposava con l’epopea degli fps e dei giochi d’azione dei primi anni ’90, che vedevano venire alla luce anche altri capolavori come Wolfenstein 3D e Duke Nukem. Doom è una iniezione di adrenalina pura, una dose di sangue e violenza ininterrotta dall’inizio alla fine di ogni livello, mi è capitato molto raramente di incontrare giochi che avessero un ritmo così folle e serrato. I corridoi stretti, gli ambienti illuminati da luci evanescenti ed intermittenti, l’aspetto malato e deformato dei demoni, ogni piccolo elemento trasmette angoscia e terrore; fermarsi a riposare, cercare le munizioni o i kit di primo soccorso, persino esplorare una stanza che all’apparenza sembra vuota viene fatto con timore e circospezione perché la morte è sempre dietro l’angolo. È quindi facile intuire come un gioco di questo calibro sia diventato il capostipite di un intero genere ed abbia fatto breccia nei cuori e nell’immaginario di tutti quei giocatori che, come me, poco dopo aver compiuto i dieci anni si sedevano a giocare in una stanza buia, con le cuffiette, pronti a saltare sulla sedia ed urlare di paura in qualsiasi istante.
Se ho stimolato la vostra curiosità e volete sapere qualcosa in più su Doom ed i suoi aneddoti, vi consiglio di leggere la puntata del Non è un gioco per vecchi ad esso dedicata.

 

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