Altre nerdate

Suicide Squad – Il pasticcino che sa di segatura

Sapete cosa mi è capitato una volta?
Passeggiando per Milano, mi sono fermato a guardare la vetrina di una pasticceria, osservando quei dolci meravigliosi, tutti colorati e ricoperti di glassa.
Un giorno ne ho voluto assaggiare uno e, probabilmente per sfiga, faceva cagare. Sapeva di segatura.
La sensazione che ho provato uscendo ieri sera dal cinema, dopo l’anteprima stampa di Suicide Squad, è stata la medesima: sembrava fighissimo (questa è la potenza dei trailer) ma in realtà di bello aveva solo la glassa.

Sì, perché Suicide Squad è disastroso per alcuni semplici e basilari motivi:

  • Non ha né trama né filo logico.
  • Non ha un vero antagonista.
  • È pieno di fillerini per allungare il brodo.

L’intero film risulta, infatti, una serie di numerose gag (ben recitate dai protagonisti, in primis Deadshot e Harley Quinn) messe in fila senza una logica. Agli occhi dello spettatore, la pellicola si rivela come una serie di trailer musicati alla perfezione (la colonna sonora è davvero azzeccata) tutti slegati tra loro. Sembra, quasi, che la sceneggiatura sia stata scritta dopo aver girato il film.
Purtroppo su questo non posso chiudere un occhio. Un film senza trama, soprattutto se parliamo di cinecomic, non può essere un successo.
Considerate che non è nemmeno chiaro il motivo per cui la squadra venga formata in quel preciso momento.
A quanto dicono servirebbe a salvare l’umanità nel caso arrivasse un super cattivo che al momento, però, non c’è da alcuna parte.

Ovviamente, dopo svariati minuti di presentazione dei personaggi (ognuna come se fosse un singolo trailer come dicevo sopra), durante l’assemblamento del team, il cattivo si materializza ed (indovinate?) è un coglionazzo.
Sì, perché i malvagissimi nemici (in realtà sono due legati tra loro) non fanno assolutamente niente per tutto il film.
Sì, ok, vengono distrutti un paio di veicoli e palazzi ma poi? Ditemi voi, come faccio ad avere timore di un antagonista che millanta poteri sovraumani ma nella pratica poi non conclude niente?
È così inutile che quando viene sconfitto non riesci ad esserne felice.

Gli sceneggiatori hanno dato molto più risalto a quello che dovrebbe essere il vero antagonista, ovvero Amanda Waller (Viola Davis): il potere della politica e dei servizi segreti riesce a far sembrare la Suicide Squad una banda di bulli di periferia.
Nonostante questo la miscela non funziona. Il motore non si accende.

Tralasciando tutto questo, il film è ben farcito di flashback, camei (“Ciao ragazzi, ci hanno inserito nel film perché altrimenti chi va a vederlo Justice League?“) e gag finalizzate ad allungare la pellicola e a cercare di spiegare i background dei personaggi, generando però solo una grande confusione.
La migliore tra queste gag è sicuramente l’introduzione di un protagonista, con correlata spiegazione dei suoi talenti e poteri, e la sua immediata morte nel corso della scena successiva.
La conseguenza di tutto questo è un ritmo molto frenetico che, però, risulta caotico non aiutando né divertendo in alcun modo lo spettatore.

Il film però non è totalmente da buttare.
Alcuni personaggi, infatti, funzionano, in particolare Deadshot e Harley Quinn (rispettivamente interpretati da Will Smith e Margot Robbie) perché delineati da un background chiaro e da un’interpretazione di qualità che riesce a caratterizzarli nel modo giusto (follia e amore alla base di tutto).
Il Joker (Jared Leto) risulta molto credibile nella sua nuova identità di gangster folle, dando una rinfrescata ad un personaggio ancora troppo legato al mito Heath Ledger (da cui, per alcune gestualità, Leto prende spunto); peccato però che lo spazio a lui dedicato all’interno della pellicola sia veramente poco, contrariamente a come si poteva evincere dai trailer.
Piccolo elogio anche per Jai Courtney ed il suo Captain Boomerang, protagonista di battute e sketch molto divertenti.
Interessante anche il personaggio di El Diablo (Jay Hernandez), gangster latino mosso dalla voglia di REDENZIONE dopo una vita di scelleratezze e crimini.

Suicide Squad non riesce ad innalzare il livello delle pellicole DC, anzi, non fa altro che confermare un accenno di rincorsa nei confronti di Marvel che però risulta molto goffo; la direzione non è molto chiara e questo cercare di replicare gli acerrimi rivali non sembra funzionare.
Se nella tua indole ci sono oscurità e cupezza non devi soffocarle e cercare di essere diverso ma valorizzarle e focalizzarti su di esse.
È per questo che sono nati i Cure, i Pearl Jam e i Nirvana.
Se vuoi invece forzare la mano, risulterai agli occhi di tutti come il Gobbo di Notre Dame che cerca di inseguire Usain Bolt.

Ecco i miei pareri a caldo, dopo l’uscita dalla sala


Nerdando in breve

Un buon cast e dei buoni personaggi non salvano un prodotto che, alla fine, non risulta convincente.

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