4 Kidz

4 Kidz #3 – Brick Party

Brick Party

Brick Party

Alzi la mano chi non ha mai provato a fare a gara con gli amici armato di mattoncini di plastica, sfidandosi su chi faceva la costruzione più alta, più solida o più pazza.
Brick Party, distribuito in Italia da Raven (che ringraziamo per il materiale), si basa proprio su questo: una sfida all’ultimo mattoncino in cui bisogna costruire, nel minor tempo possibile, forme stralunate.

Brick Party si presenta con due modalità di gioco ben distinte di cui una interamente dedicata ai bambini.
Nel primo caso abbiamo regole e dinamiche più complesse: squadre di due giocatori dove uno descrive e l’altro crea, assemblando con i nove mattoncini a disposizione una forma estratta casualmente da un mazzo di carte. Più complessa la forma e più alti saranno i punti assegnati a chi saprà riprodurla fedelmente.
In questa versione è possibile anche inserire un briciolo di complicazione in più, con carte che alternano la modalità di costruzione come ad esempio una mano legata o gli occhi bendati.
È indubbiamente un gioco rapido, veloce ed incredibilmente divertente ma con regole troppo complesse e articolate per essere adatte ai bambini e per questo Brick Party offre una versione semplificata ed immediata per essere giocato dai più piccoli.

È a questa modalità a cui ho dedicato un’intera serata, al tavolo con mia moglie e mia figlia. Ogni giocatore scegli un colore e prende i nove mattoni, quindi aspetta l’estrazione di una carta schema (la stessa per tutti). A quel punto parte la sfida di velocità: chi prima finisce fa partire una clessidra di 30 secondi, al termine della quale tutti devono interrompere i lavori e si confrontano le costruzioni.
Chi avrà completato l’assemblaggio in modo corretto, porterà a casa i punti; il primo, in particolare, potrà prendere anche dei punti aggiuntivi (se la sua costruzione è corretta).
Abbiamo svolto diversi turni di gioco: i round sono rapidi, fulminei e scatenano faide familiari spassosissime su chi gira per primo la clessidra o per avere la carta schema girata verso di sé.
Si comincia col costruire e si finisce col lanciarsi i mattoni addosso.

Si tratta quindi di un gioco semplice, ma proprio per questo estremamente fruibile dai giovani giocatori che, con un occhio a non smarrire i pezzi, potranno divertirsi ed allenare meccanismi mentali importantissimi, come la manipolazione astratta degli oggetti, l’astrazione e la deduzione. Davvero un ottimo passatempo per chi vuole regalare ai propri figli momenti di divertimento lontani da uno schermo e che aiutano a tener sveglia e allenata la mente.

Vi lascio all’unboxing di Giando e all’album pubblicato sulla nostra pagina Facebook.

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