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Watch Dogs 2 – Come conquistare il mondo con smartphone e yo-yo

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Watch Dogs 2 – Il capolavoro che aspettavamo o…?

Watch Dogs 2… quanto l’ho aspettato io che, a differenza di molti, mi sono divertito, e pure tanto, con il suo predecessore. Un gioco controverso quello che ha visto protagonista Aiden Pierce, forse fin troppo criticato nonostante il suo scandaloso downgrade, capace tuttavia di vendere abbastanza per giustificare l’arrivo di un sequel, questo chiacchieratissimo Watch Dogs 2 che, sin dalla sua primissima apparizione pubblica, ha affascinato e convinto.

Ma perché? Sono ormai mesi che mi chiedo come mai Watch Dogs 2 abbia catalizzato così tanto interesse e ora che ho avuto modo di provarlo, non riesco a smettere di interrogarmi sul perché Ubisoft abbia voluto virare così tanto da quella che, con il primo Watch Dogs, sembrava una rotta ben definita. Non mi sento ancora di esprimere giudizi definitivi sul prodotto – mai come in questo caso sono necessarie tante ore per rendersi conto di tutto ciò che Ubisoft Montreal ha preparato per noi – ma dopo un primo impatto, non propriamente positivo, qualcosa devo dirla.

Pregi e difetti

Tralasciando un cast di personaggi degno della peggiore serie tv argentina per adolescenti e il modo, a tratti abbastanza fastidioso, di approcciare ogni tematica con uno stile forzatamente giovane e “cool” – suscitando in me le stesse sensazioni che di solito provo nel vedere un 80enne andare in giro con pantaloncini, scarpe da ginnastica e cappellino – Watch Dogs 2 sembra un gioco ricco di potenziale. Le dinamiche di hacking che nel primo capitolo della saga avevano piacevolmente sorpreso sono state riproposte in blocco e, per la gioia di tutti, ampliate e semplificate, così da risultare ancor più accessibili e soprattutto immediate.

La mobilità del personaggio principale è stata anch’essa ottimizzata avvicinandosi, per certi versi, a quanto abbiamo già visto in Assassin’s Creed e i combattimenti, seppur chiaramente focalizzati sull’uso dello smartphone per interagire costantemente con l’ambiente (e sfruttarlo così a proprio vantaggio), risultano ora più immediati e frenetici. Peccato per lo yo-yo. Sì, come molti di voi già sapranno l’arma “bianca” del nostro rivoluzionario hacker è un dannatissimo yo-yo. Non che abbia nulla contro questo simpatico passatempo o contro chi ne fa uso ma… il vedere un coraggioso rivoluzionario farsi strada tra gruppi di nemici armati brandendo uno yo-yo è semplicemente quanto di più trash abbia mai visto nella mia vita. E di b-movie, credetemi, ne ho visti parecchi.

Prime impressioni

Detto ciò le sensazioni, caratterizzazione dei personaggi a parte, sono assolutamente buone. L’ambientazione è viva e vibrante, tecnicamente siamo su buonissimi livelli – sebbene neanche questo sequel sembra in grado di reggere il confronto con la “storica” build del primo Watch Dogs presentata all’E3 di qualche anno fa – e la colonna sonora contribuisce a rendere l’atmosfera davvero coinvolgente. C’è chiaramente ancora tanto da vedere, in primis il multiplayer, ma per il momento diciamo che… poteva andare peggio. A breve, comunque, avremo modo di parlarne meglio.

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