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The Culling – Una storia già vista

Quando frequentavo l’università, per merito di un mio collega di corso (il buon Francesco, che saluto calorosamente), ho avuto modo di imbattermi in parecchie pellicole orientali: tra queste ci fu Battle Royale, un film che ha segnato particolarmente i miei gusti di quegli anni lontani.
La storia è molto semplice ma controversa: ogni anno, in Giappone, un gruppo di studenti di una scuola superiore viene estratto a sorte per partecipare al Br act; gli alunni vengono portati su un’isola e dovranno massacrarsi a vicenda e solo uno potrà tornare a casa – ovviamente dopo aver ucciso tutti i suoi compagni. Questa trama è stata poi ripresa da Contenders – Serie 7 e dal più recente Hunger Games.
All’epoca mi chiesi come sarebbe stato bello un gioco ispirato a questo genere cinematografico ed oggi, grazie ai ragazzi di Xaviant Games (che ringrazio per la copia omaggio), posso provare le stesse sensazioni dei protagonisti dei film appena citati.

Ho provato The Culling (in accesso anticipato), tramite il quale ho potuto sfidare 15 avversari per la sopravvivenza, uccidendo per non essere ucciso nel corso di un match della durata di 20 minuti.
Sono partito molto prevenuto, durante la fase di test, poiché il titolo mi ha ricordato molto da vicino H1Z1 – King of the Kill, dato che la meccanica è praticamente la stessa ma, fortunatamente, togliendo questa sensazione di déjà vu, ci sono molti elementi positivi.
I personaggi, le armi e le ambientazioni risultano essere ben definiti e piacevoli alla vista, mentre la giocabilità è buona; i comandi sono semplici da apprendere grazie all’ottimo tutorial, e la possibilità di affrontare i nemici con armi da corpo a corpo (oltre ai soliti archi, pistole e fucili) con un sistema di spinta/parata/risposta risulta vincente. Notevole la possibilità di creare trabocchetti e di potersi costruire la propria arma con i materiali trovati nel corso della partita.
Ogni uccisione porta del denaro chiamato F.U.N.C., che è necessario sia per craftare che per aprire le casse di oggetti disseminate sull’isola, farsi lanciare scorte aeree e ricaricare la salute nelle apposite stazioni.

Adesso le note dolenti: la mappa è sempre uguale ed il punto di inizio – generato casualmente – è importante per condurre un buon match, ci sono alcuni edifici con molte risorse, quindi capitare da subito nei loro pressi fornisce un grandissimo vantaggio; non mi è piaciuta né la possibilità di aprire dei contenitori contenenti un gas che uccide a poco a poco ogni persona che lo respira (situazione troppo simile al già citato H1Z1), né che ogni incontro terminerà quasi sempre all’interno dell’arena posta al centro dell’isola. Infine, lasciatemi spendere un momento per parlare dei tempi di attesa tra una partita e l’altra: sono troppo lunghi e tediosi, spesso mi hanno costretto a desistere ed accantonare l’idea di giocare.

Il titolo è ancora in accesso anticipato, quindi c’è molto tempo per migliorare.


Nerdando in breve

The Culling merita una possibilità, ma conviene aspettare una release stabile del gioco.

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