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Player One: pronti a giocare di nuovo?

Player One

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Oggi faccio un piccolo salto indietro nel tempo, per parlarvi di un libro che è diventato, rapidamente, una pietra miliare della letteratura nerd e geek di tutto il mondo: “Player One” (in originale “Ready Player One”), opera prima dell’autore statunitense Ernest Cline. Uscito nel 2010, il libro ha saputo, fin dal primo momento, conquistare il cuore dei lettori e ritagliarsi la sua fetta di affezionati, raggiungendo anche il ventunesimo posto nella lista di Amazon che raccoglie i 100 migliori libri dell’anno 2011.

Come mai, allora, torniamo a parlarne oggi, a ben quattro anni di distanza dalla data in cui ha raggiunto per la prima volta gli scaffali delle librerie di tutto il mondo? Semplice, presto diventerà un film. E la pellicola si preannuncia già particolarmente succulenta, non fosse altro che per i nomi che circolano intorno la sua realizzazione. I diritti per lo sfruttamento cinematografico dell’opera letteraria, infatti, sono stati acquisiti dalla Warner Bros. già dal lontano 2010, ma solo in quest’ultimo anno il progetto di adattamento ha subito un’accelerazione e si è iniziato a concretizzare la trasposizione su grande schermo. La sceneggiatura è stata affidata a Zak Penn, che ha all’attivo un certo numero di successi (solo per citarne alcuni, “Last Action Hero”, “X-men: Conflitto Finale” e “The Avengers” insieme a Joss Whedon) e può essere considerato, di conseguenza, all’altezza del progetto. Ma la vera bomba è stata riservata per la regia, con nomi che fanno girare la testa: al momento sono stati contattati registi del calibro di Christopher Nolan, Robert Zemeckis, Edgar Wright e Peter Jackson. Non sappiamo ancora chi, tra loro, sarà il prescelto finale ma possiamo già immaginare cosa può venire fuori dalla storia immaginata da Cline nelle mani di uno qualunque di questi mostri sacri della cinematografia. In ogni caso, ciascuno degli artisti presi in considerazione presenta uno stile registico estremamente connotato e spiccatamente riconoscibile: è lecito immaginare, quindi, che chi la spunterà saprà infondere un tocco personale alla pellicola.

Ma di cosa parla “Player One”? Il libro è un omaggio all’immaginario pop degli anni ’80 ed al mondo videoludico di quell’epoca. Siamo nell’anno 2045 e la Terra è ormai divenuta un mondo distopico non dissimile da quello immaginato già da molti altri autori di fantascienza.  La crescente sovrappopolazione e l’inquinamento eccessivo hanno reso il pianeta un vero inferno, nel quale la maggior parte delle persone vive al di sotto della soglia di povertà e le risorse energetiche si sono quasi completamente esaurite. L’unico modo rimasto per riuscire a tirare avanti è rifugiarsi nella realtà virtuale. E’ così che il mondo è divenuto praticamente dipendente da OASIS, una realtà virtuale dall’accesso gratuito e dal valore multimiliardario, creata dal programmatore James Halliday. Un giorno, però, Halliday muore senza lasciare eredi: il suo testamento stabilisce che OASIS diverrà di chiunque riesca a risolvere tutti gli indovenelli disseminati all’interno dell’universo virtuale.  Una caccia al tesoro, in pratica, costellata di indizi anni ’80 e rimandi ai cult dell’epoca (Blade Runner e Space Invaders, ma anche i Muppet e i Duran Duran, per citarne alcuni). A partecipare a questa battuta di caccia globale, non solo gli utenti dell’interfaccia ma anche una minacciosa multinazionale, la IOI. A questo punto, entra in gioco il nostro protagonista: Wade Owen Watts, tipico nerd grassoccio, appassionato di videogames e giochi di ruolo e con una enciclopedica conoscenza degli anni ’80 . Inaspettatamente, Wade si ritroverà ad essere l’unica speranza dell’umanità contro la temibile IOI, che minaccia di trasformare OASIS in un universo omologato e privatizzato.

Come avrete potuto notare già da questo breve riassunto, “Player One” si presenta come un’opera puramente nerd e, a mio parere, può rendere davvero bene sul grande schermo, soprattutto avendo in cabina di regia uno dei talenti che abbiamo nominato prima. Il libro, comunque, senza dubbio funziona grazie al suo autore: Ernest Cline non inventa troppo, lui è un nerd di quelli veri. Nato ad Ashland nel 1972 e oggi scrittore e sceneggiatore, Cline ha lavorato inizialmente nel settore informatico, accettando di essere sottopagato pur di avere una buona fetta di tempo da dedicare alle sue reali passioni: internet e la cultura pop. Un personaggio sicuramente interessante, con la faccia simpatica ed i tipici occhiali da geek. Per inquadrare il tipo, basta dire questo di lui: con i suoi primi guadagni seri si è comprato una DeLorean DMC-12, l’ha fatta modificare come quella del film “Ritorno al futuro” e l’ha immatricolata con il numero di targa “Ecto88” (sì, gli piacciono anche i “Ghostbusters”). Se non è cultura (e follia) nerd questa! Come se non bastasse, il protagonista di “Player One” guida un’automobile molto molto simile a quella di Cline.

Se vi ho incuriositi, in attesa di conoscere qualche novità sulla trasposizione cinematografica, vi consiglio di recuperare il libro e leggerlo: aspetterete il film con ancora più l’acquolina in bocca.

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