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Le Case della Follia Seconda edizione – Ciao custode, benvenuta app!

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Recensione

Viviamo in un mondo sempre più digitale, si sa. Ormai sembrano lontani i tempi in cui non avevamo uno smartphone e ai concerti non c’era uno stuolo di iPad a fotografare e riprendere il tutto, ostruendo la vista a quelli delle file di dietro! Questa trasformazione coinvolge sempre più anche il mondo dei boardgames: come non citare X-COM, di cui abbiamo parlato tempo fa e che introduceva la presenza mandatoria di un’app? Oggi andremo a dare un’occhiata alle caratteristiche della seconda edizione – o edizione 2.0, in questo caso ci sta tutto – de Le Case della Follia, collaborativo investigativo ad opera della Fantasy Flight Games, edito in italia da Asterion, elemento di peso dell’universo “Arkham Horror” basato sui miti di Cthulhu di Lovecraft. Ma, a differenza della prima edizione, questa volta non c’è più il Custode!

La seconda edizione de Le Case della Follia

Ne Le Case della Follia dovremo esplorare degli ambienti (chiusi e aperti) per risolvere dei misteri che hanno coinvolto noi prodighi investigatori in cerca di mantenere intatta la sanità mentale di fronte agli orrori dei miti e degli Antichi. La struttura di gioco rimane la stessa della prima edizione – e vi invito a leggere il nostro articolo per avere un’idea più chiara – ma ci sono alcune differenze che cambiano leggermente l’esperienza di gioco. Di certo ciò che salta subito all’occhio, figlia dell’assenza del Custode, è il ridotto tempo di setup. Non sarà più necessario che il custode e gli investigatori si separino, bensì sarà l’app stessa a fornire man mano tutti gli elementi che dovremo andare a posizionare sul tavolo. Se un tempo era possibile “trovare la tavola apparecchiata”, adesso l’esperienza è più graduale ed immersiva: solo quando esploreremo una porta, tramite l’apposito segnalino, scopriremo qual è la nuova stanza e quali saranno gli elementi da investigare, in una maniera decisamente più realistica. Inoltre il manuale di gioco ci suggerisce anche come impostare il setup, dividendo le carte, in modo da velocizzare il più possibile il piazzamento dei nuovi componenti. C’è da dire che ciò che si guadagna in sorpresa lo si perde un po’ in spontaneità, in quanto sarà necessario leggere ad alta voce tutto il testo che descrive la situazione e il da farsi, quindi si spezza un po’ l’atmosfera in alcuni momenti più densi.

Il custode sostituito dall’app

L’app de Le Case della Follia ci catapulta quasi nel mondo dei punta e clicca, dato che dovremo interagire con tutti i vari segnalini presenti a schermo (e che noi avremo fisicamente piazzato sul tavolo su precisa indicazione dell’app) per decidere quali azioni compiere, quindi a volte vi capiterà di fare un giro di cliccate per rivedere la descrizione di ogni segnalino. Interessante come nell’app ci sia lo scorrimento del tempo, ai giocatori totalmente celato ma che si palesa nel momento in cui passano i turni e si adatterà alle nostre scelte. Ad esempio, il gioco ci avvisa che al di là di una porta inesplorata si sentono delle voci, anticipandoci la presenza di qualcuno; se non andremo ad investigare, può succedere che dopo poco il gioco ci dirà che da quella stanza provengono un urlo e dei rumori che fanno presagire cose poco carine in atto oltre le mura. Se invece avessimo scelto di entrare, magari avremmo potuto salvare il malcapitato di turno: insomma, il fatto che l’app e le partite si adattino alle nostre scelte è sicuramente un plus che aumenta la longevità del gioco. Certo, anche nella prima edizione si poteva fare, ma era tutto legato al Custode e a come aveva deciso di impostare la partita, mentre qui c’è un pelo di imprevedibilità in più che non guasta.

Longevità

Sul discorso longevità, al momento ci sono solo quattro scenari giocabili più un quinto nel caso in cui abbiate la prima edizione e un sesto se anche l’espansione “Il Richiamo della Foresta” è in vostro possesso. Qui mi collego al fantastico Kit di Conversione: nella scatola della seconda edizione è presente un piccolo pacchetto con le schede dei personaggi e i talloncini dei mostri presenti in tutte le uscite della prima edizione – scatola base, “Il Richiamo della Foresta” e “Alchimia Proibita“. Questo è un grande punto di forza della nuova edizione in quanto non vi ritroverete con dei giochi obsoleti – cosa che spesso capita quando ci sono dei “reboot” – ma potrete continuare a giocare con ciò che avete comprato in precedenza e con i personaggi ai quali siete più affezionati. Mi auguro solo che, in maniera costante, vengano resi disponibili nuovi scenari, così da aumentare le possibilità di scelta. Ciliegina sulla torta – che per alcuni può essere elemento fondamentale – è la disponibilità dei primi quattro scenari totalmente in italiano, mentre gli altri due – derivanti dal kit di conversione – sono attualmente solo in inglese. Buone notizie, infine, per chi non ha la prima edizione: a breve saranno disponibili due set di espansione che contengono ciò che è presente nelle precedenti uscite, quindi nessuno è escluso dalla possibilità di godere appieno delle potenzialità della nuova edizione.

Struttura di gioco

Come dicevo prima, la struttura di gioco è rimasta invariata, tranne che per il sistema dei dadi e dei danni. I dadi ora sono cinque d8, e per superare le prove dovremo ottenere un numero di successi (raffigurati da una stella) pari o superiore a quanto indicato dall’app, tirandoli in base al nostro valore dell’abilità in gioco, più eventuali modificatori. In questa edizione inoltre i segnalini indizio serviranno per girare eventuali risultati “Lente d’ingrandimento” in successi. I danni, invece, sono molto ispirati a ciò che abbiamo visto in X-Wing: non abbiamo più segnalini ma carte, che verranno di default assegnate a faccia in giù (dove avremo il disegno del cuore nel caso dei danni fisici e del cervello nel caso degli orrori); in alcuni casi però queste carte dovranno essere girate a faccia in su e lì saranno dolori, in quanto potremo innescare effetti decisamente più devastanti. Anche la perdita totale della Sanità Mentale ha subito un restyling: adesso, finendo i relativi punti, riceveremo una carta “Impazzito”, da non far vedere agli altri giocatori, che sostanzialmente cambierà la personale condizione di vittoria, di solito in maniera deleteria per gli altri investigatori, un po’ come accade col traditore di Dead of Winter. Inquietante, non c’è che dire.

Le Case della Follia senza il Custode

Elemento cardine de Le Case della Follia è sempre stato il Custode. Ho avuto la fortuna di giocare con un Custode davvero eccezionale, che si è sempre prodigato per fornire a noi giocatori un’atmosfera perfetta, tra colonna sonora studiata ad hoc e un perfetto grado di coinvolgimento, nonché equilibrando la difficoltà in maniera saggia. Uno dei limiti del gioco era quindi dato proprio dalle capacità del Custode – immaginatevi di giocare con una persona monotona o con scarsa verve, du’ palle; qui l’app ci aiuta tanto a superare la sua assenza in quanto si preoccuperà di fornirci un’adeguata colonna sonora che seguirà l’andamento della partita – tenete alto il volume! Laddove l’app non può far molto è nel far seguire le regole agli investigatori: non c’è un sistema che limita le azioni una volta effettuate né tantomeno il controllo dei lanci dei dadi, pertanto è tutto legato all’onestà intellettuale dei giocatori. Ma voi siete bravi e non barate, vero? Infine, circa il discorso materiali, nulla da eccepire – come Fantasy Flight ci ha ottimamente abituato – e non mi rimane altro da fare che invitarvi a dare un’occhiata al nostro unboxing sulla pagina Facebook.

In conclusione…

Concludendo, pollice in su per questa seconda edizione de Le Case della Follia. Se siete dei fan della prima edizione, avrete bisogno di un po’ di tempo per abituarvi al nuovo sistema basato sull’app, che però tiene bene e soprattutto funziona bene. Ovviamente senza l’app non è possibile giocare, ma questo è più che chiaro. Per fortuna è disponibile per iOS, Android, Mac OS e Windows, quindi è proprio difficile non trovare un device che possa farla girare. Consiglio però l’uso di un tablet o del computer, dato che su smartphone il testo potrebbe risultare un po’ piccolo – ma in caso di emergenza, andrà benissimo lo stesso. Il mio consiglio è di tenere entrambe le edizioni de Le Case della Follia e di utilizzarle a seconda della situazione: se avete un Custode formidabile, la prima edizione può ancora dire tanto, ma se avete voglia di qualcosa di nuovo e di più immediato, allora la seconda edizione è un must, e potrete integrarla con ciò che avete già in vostro possesso senza farvi venire il mal di testa o l’ansia da “adesso devo rivendere tutto”. E ora, tutti ad esplorare il mondo misterioso e orrorifico di Arkham.

Menzione d’onore: Dato che i dadi sono anch’essi molto simili a quelli di X-Wing, anche qui tiro sempre un sacco di blank. Applausi.

Nerdando in breve

Seconda edizione de Le Case della Follia dove faremo a meno del Custode, scalzato dall’app che ci accompagnerà egregiamente durante le investigazioni sull’occulto nel terrificante universo creato da H.P. Lovecraft.

Ringraziamo gentilmente Mario e Lorenzo di Asterion per il materiale.

Prezzo

Il prezzo di listino de Le Case della Follia è di 89,00 €.

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