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Injection #1 – La magia che passa dalla fantascienza

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“Warren Ellis.”

Per molti, l’articolo potrebbe già finire qui, le porte delle fumetterie si aprirebbero e i portafogli si svuoterebbero.
Ma purtroppo manca ancora qualche giorno al 14 ottobre, data di uscita di Injection, e per ingannare l’attesa perché non conoscere meglio questo fumetto?

Dopo il successo di TreesSaldapress porta nelle nostre terre una nuova intrigante storia con i disegni di Declan Shalvey e i colori di Jordie Bellaire. Avrete capito, suppongo, chi sia a scriverla.
Sarò sincero: all’impatto con Injection, la mia sciocca diffidenza mi ha fatto pensare di trovarmi davanti al classico “spiegone” per introdurre in fretta il lettore al racconto. Quando le primissime pagine sono volate, mi sono ricreduto; chiedendo scusa a Mr. Ellis mi sono reso conto che sì veniamo portati per mano in questo mondo, ma con uno stratagemma utilizzato più che altro per presentarci la prima dei cinque protagonisti: Maria. Pragmatica scienziata e vero genio, la incontriamo rinchiusa in un istituto psichiatrico, dove viene reclutata da un ente del governo britannico per risolvere un mistero sovrannaturale.

Il mistero coinvolge anche gli altri personaggi che ci vengono man mano presentati: Robin, che, per quanto lo voglia negare, ha una conoscenza decisamente approfondita dell’occulto, dell’esoterismo e del folclore locali. Abbiamo poi Brigid, l’abilissima e un po’ cinica hacker irlandese, che è riuscita a far passare il test di Turing alla sua intelligenza artificiale. C’è Simeon, un provetto James Bond, analista strategico e meno freddo di quanto possa sembrare a prima vista. Infine Vivek, un intelligentissimo investigatore che crede (e probabilmente non ha tutti i torti) di essere il nuovo Sherlock Holmes.

Cosa fanno insieme questi cinque soggetti rappresentanti la massima espressione del talento e dell’ingegno umano? Qualche tempo prima degli eventi raccontati nel primo volume di Injection, vengono tutti convocati dal governo per esaminare un grave problema, ovvero il progresso scientifico e tecnologico sembra essersi fermato: l’uomo non riesce più a progredire al ritmo di un tempo.
Il punto di partenza per capire come andare avanti è, secondo il gruppo, quello di farsi aiutare nell’analisi da qualcosa di diverso. Ed è così che decidono, sfruttando le abilità di ognuno di loro, di installare, inoculare, un’entità paranormale in un’infrastruttura informatica e di creare un’intelligenza capace di pensare fuori dagli schemi del cervello umano.

Peccato che, come potete immaginare, le cose sfuggiranno di mano e il mondo si troverà a fronteggiare una minaccia insidiata fra i cavi di Internet e le pietre di Stonehenge. L’entità chiamata Inoculazione, Injection per gli anglofoni, ha iniziato a richiamare nel mondo reale mostri e creature della mitologia, e quando alcuni eventi (fra cui il mistero che Maria viene chiamata a risolvere), faranno supporre l’arrivo di qualcosa di grosso, i cinque del gruppo che l’hanno evocata si troveranno a fare i conti con i loro errori e il loro passato e dovranno cercare di riparare alle conseguenze delle loro azioni.

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A questo punto, credo di aver detto abbastanza della trama, e, nonostante abbia descritto approssimativamente ciò che succede in una manciata di pagine, non voglio addentrarmi oltre. Injection è un’opera che va scoperta.
Questo anche perché lo storytelling non lineare è estremamente soddisfacente, più che mai quando si tratta di andare sempre più a fondo in una storia che viene rivelata progressivamente e su più livelli. La narrazione ha un’impronta cinematografica: le scene si sovrappongono come in un film e le vignette trasportano il lettore da una situazione all’altra in modo molto fluido, senza distrarre.

I flashback si mischiano in modo chiaro agli eventi del presente che li scatenano, non c’è alcuna confusione nel capire la successione degli eventi. La differenza temporale è ben definita, grazie alla tecnica di disegnare le tavole ambientate nel passato con solo certi elementi delineati: gli sfondi e i dettagli non pertinenti al ricordo sono come sfocati, una rappresentazione delle memorie davvero efficace.

A supportare la già solida tecnica narrativa c’è una caratterizzazione mai banale, ma comunque allusiva a certi archetipi. Allusioni a volte dichiarate, a volte più sottili, ci suggeriscono una lettura dei personaggi ad un livello più astratto, quasi a farci riflettere sulle caratteristiche umane che i protagonisti rappresentano. Ognuno di loro parla in modo naturale, come una persona reale. Una resa molto convincente, dato che troppo spesso si punta a discorsi ad effetto o eccessivamente pregni di significati, tralasciando la connessione con il lettore. Più Maria e Robin, o Brigid e Simeon parlano fra loro, più ci rendiamo conto che quelle che vediamo su carta potrebbero benissimo essere persone reali.

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Chapeau alla traduzione, fatta con criterio, che ha lasciato intatti significati propri della lingua originale e ha reso una lingua arcaica in un modo che mi è risultato davvero accattivante. Spero di ritrovarla nei prossimi volumi.

Declan Shalvey, che già ha duettato con Ellis sulle pagine di Moon Knight, realizza scene perfette per l’atmosfera: urbana e magicamente celtica allo stesso tempo. I personaggi sono dinamici ed espressivi, altro elemento che dà l’impressione di avere a che fare con un fumetto “vivo”.
Unica, piccola, solitaria nota stonata: la Maria del presente è disegnata in modo cupo, è visibilmente stanca e affaticata, quasi malata, e viene posto molto l’accento su questo suo aspetto. A volte funziona, altre volte no, e il viso della donna risulta talvolta esageratamente deformato, almeno da certe angolazioni. Forse un eccesso di caratterizzazione della sua condizione, che però non influisce sulla qualità visiva di Injection, che resta altissima.

Trovo poi particolarmente evocative le tavole ambientate all’aperto, dove quasi sembra di sentire il vento freddo e umido delle boscaglie inglesi. Altre volte il disegnatore riesce a farvi immaginare perfettamente una lampadina che si accende, un ricordo che riaffiora, un filmato che scorre. Insomma, le 120 pagine del primo volume corrono il forte rischio di scorrere troppo velocemente, ma Injection va degustato.

Adesso mi fermo. Temo che per l’entusiasmo di raccontare questa storia, che mi ha toccato molte corde, io possa rubare delle sorprese ai lettori. Forse sono eccessivo, forse l’accuratezza scientifica unita al folclore celtico entrano in risonanza con i miei gusti in modo particolare, evocando immagini sovrannaturali, ma c’è qualcosa di bello e nuovo in questo fumetto che me ne ha fatto subito innamorare. Non vedo l’ora di tornare fra le sue pagine.


Nerdando in breve

Fresco e originale, Injection, con il carisma dei suoi cinque protagonisti, ci trasporta in un nuovo universo nel quale la magia si mescola alla tecnologia, il folclore allo spionaggio e dove gli hacker lavorano con gli stregoni.

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