Indie

Renowned Explorers: International Society – Nei panni di Indiana Jones

Recensione

Ho sempre reputato di fascino inequiparabile l’età delle grandi scoperte geografiche, in cui uomini e donne spinti dalla curiosità, dall’ambizione e perché no, anche dal semplice desiderio di divenire ricchi sfondati, sfidavano l’ignoto e lo sconosciuto per portare o riportare alla luce angoli di mondo inesplorati o sconosciuti.

L’era delle scoperte geografiche cominciò più o meno nella seconda metà del XV secolo, ma non conobbe declino per secoli: arriviamo quindi al 1800, epoca in cui la fascinazione per le nuove scoperte e per l’esotismo arrivò ad un apice incredibile.

Complice la maggior diffusione di libri e giornali (basti pensare ai classici dell’avventura che furono scritti proprio in quel periodo: vi dicono nulla i nomi di Jules Verne Robert Louis Stevenson?), l’interesse per i luoghi misteriosi del nostro pianeta aumentò a dismisura e molte furono le società di esploratori e scienziati che sorsero in giro per il mondo, due su tutte la britannica Royal Geographic Society (citata anche nella bella serie Adam Wild della Bonelli) e l’americana National Geographic Society che immagino conosciate tutti grazie alla famosissima rivista dal bordo giallo.

Ma non eravamo qui per parlare di un videogioco? Certo che sì, ma il cappello culturale mi piace proprio scriverlo e non posso farne a meno, quindi portate un po’ di pazienza, perché sto per introdurvi un titolo molto interessante che ci riporta in modo scanzonato a quei giorni in cui mistero, esotismo, avventura e sprezzo del pericolo facevano sognare generazioni di persone: signore e signori, oggi parliamo di Renowned Explorers: International Society e della sua espansione More to Explore, grazie ai ragazzi di Abbey Games.

Gameplay

Renowned Explorers: International Society è un mix molto curioso ed intrigante di generi, ciascuno dei quali ben integrato con gli altri in fasi ben definite.

Innanzitutto bisogna specificare che prenderemo il controllo di un party formato da tre personaggi, selezionabili da un insieme abbastanza vasto e ciascuno con le sue caratteristiche ed abilità, proprio come in un qualsiasi gioco di ruolo. Ci sono tantissimi ruoli tra i quali scegliere, e ciò impatta sensibilmente sulla longevità del gioco, dato che sarà possibile, creando team diversi, affrontare l’avventura secondo approcci completamente differenti.

Subito una scelta: possiamo scegliere se affrontare il titolo per come è stato pensato, ovvero come un roguelike con un unico salvataggio, oppure in modalità con salvataggi a piacimento, molto più semplice.

Nella schermata di selezione del party notiamo che, tra le altre opzioni, ci viene segnalata l’attitudine del gruppo che stiamo mettendo insieme: Aggressiva, di sotterfugio o Amichevole.

E cosa mai significherà? Si tratta di una peculiarità specifica del sistema di combattimento su cui gli sviluppatori hanno puntato molto per diversificare e far risaltare il loro titolo, che ci permetterà di affrontare gli scontri anche in modo non convenzionale. Ma questo ve lo spiegherò a tempo debito.

Scelto il party, siamo pronti per partire per la nostra prima spedizione, che ci introduce immediatamente all’intrigante sistema dell’esplorazione.

Il luogo che andremo ad esplorare, infatti, sarà rappresentato su una mappa contenente diverse tappe tra le quali potremo spostarci, che pian piano ci porteranno a destinazione, in modo simile alle caselle di un gioco dell’oca ramificato.

Le tappe saranno inizialmente coperte da nebbia, e passandoci sopra scopriremo a cosa potremo andare incontro e a quanto ci costerà in termini di “provviste” (una risorsa importantissima, poiché più provviste avremo, più punti della mappa potremo visitare).

Cosa potrebbe mai accadere a degli avventurieri in missione, lungo il percorso per la gloria? Di tutto, ovviamente: si potranno scoprire tesori nascosti, si potranno incontrare personaggi più o meno amichevoli, bestie pericolose o situazioni da risolvere utilizzando le abilità specifiche di ciascun personaggio del party.

Nel momento in cui le cose si metteranno male, beh, di solito parlano le armi, ma in Renowned Explorers: International Society per certi versi le parole sapranno fare anche meglio.

Infatti grazie al sistema di cui vi parlavo poc’anzi, potremo affrontare i nemici usando la nostra favella! Semplicemente, il gruppo che incontreremo avrà una attitudine tra le tre elencate sopra: noi potremo agire su questa insultando, elogiando o aggredendo in base ad un meccanismo sasso-carta-forbice molto semplice al posto degli attacchi convenzionali.

In base al modo in cui affronteremo gli incontri e li risolveremo, avremo diversi bonus e tesori come guadagno dalla nostra avventura.

Dimenticavo: tutta la fase di combattimento si svolge su una mappa ad esagoni generata proceduralmente, come in uno wargame.

Ogni mappa della spedizione, infine, avrà un punto in cui dovremo arrivare per affrontare la situazione finale, che solitamente sarà un boss o un incontro particolarmente tosto, che ci permetterà di ottenere il tesoro finale.

Una volta completata la missione, torneremo “alla base” e avremo modo di fare tutto ciò che fanno gli avventurieri quando non sono occupati a schivare massi giganti o ad evadere da tombe egizie piene di serpenti, in una schermata che ci mostra la mappa del mondo, su una scrivania in stile inglese, come fossimo nel nostro ufficio.

Quello che avremo guadagnato in missione, rappresentato da punti di diverso genere o da artefatti unici e preziosi, potrà essere speso ad esempio per migliorare le nostre conoscenze, fare conferenze in giro per il mondo in modo da aumentare la nostra notorietà, o ancora comprare equipaggiamento in appositi mercati o reclutare persone di differenti personalità per il nostro entourage.

Mi rendo conto di non avervi ancora spiegato qual è lo scopo del gioco in effetti: ebbene, durante la nostra prima missione faremo la (pessima) conoscenza di XXX, un archeologo arrogante e borioso, nonché il più famoso al mondo: costui sarà il nostro “nemico”, colui che dovremo scalzare dalla vetta della classifica della celebrità tra gli esploratori per diventare noi quelli di maggior fama.

Ciò ovviamente vuol dire accumulare più fama possibile in tutti i modi possibili, in primis attraverso le spedizioni di successo.

Una volta terminata la fase gestionale, molto ben fatta, sarà il momento di scegliere una nuova meta, la cui difficoltà è segnalata da un numero variabile di stellette, e partire di nuovo alla scoperta dei misteri del nostro mondo.

Grafica

L’aspetto del gioco è molto gradevole e colorato ed è ispirato ad uno stile cartoon che riflette molto bene lo spirito scanzonato e divertente con il quale affronteremo le nostre avventure.

More to Explore!

L’espansione More to Explore comprende due nuove avventure, ambientate sulle Ande e su un’isola perduta, nuovi tesori e soprattutto la meccanica dell’accampamento: durante le nostre scorribande, potremo metterci a riposare una ed una sola volta per spedizione e raccontarci storie che permetteranno di ottenere bonus o abilità. Una meccanica molto carina, gestita con una specie di gioco di carte.

Qualche giorno fa è uscita una nuova espansione, chiamata The Emperor’s Challenge, che aggiunge alcune location asiatiche: purtroppo tale DLC non era compreso nella nostra prova, essendo uscito dopo che lo sviluppatore ci aveva fornito la chiave.

Conclusioni

Renowned Explorers: International Society è stata indubbiamente una piacevole scoperta, poiché si tratta di un gioco molto divertente, dal tono leggero ma niente affatto banale, poiché la profondità strategica non manca in nessuna delle fasi principali di gioco, tattica, strategica o gestionale.

Devo dire che mi ci sono proprio divertito.

Renowned Explorers: International Society è stato sviluppato da Abbey Games, che ringraziamo per l’opportunità, ed è disponibile per Windows, Linux, MacOS e lo trovate sia sul solito Steam che su GOG.com.


Nerdando in breve

Renowned Explorers: International Society è un indie molto valido, divertente, scanzonato ma da non sottovalutare in quanto a profondità strategica. Se avete sempre sognato le spedizioni fanta archeologiche alla Indiana Jones, dategli un’occhiata!

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