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3% – Il futuro è per pochi

Trama

Siamo in futuro distopico in cui povertà e miseria sono diventate una costante e la popolazione mondiale vive in edifici fatiscenti, circondata dal degrado.

Non tutti però: il 3% più meritevole, infatti, vive separato dal resto dell’umanità, in un novello Eden chiamato Offshore. Per accedervi, ogni anno viene allestito uno speciale Processo: tutti coloro che compiono 20 anni possono prendervi parte e, nel corso di una serie di prove, dimostrare il proprio valore e scoprire se fanno parte di quel 3% che merita una vita migliore.

Un sistema del genere non può che provocare dissensi e, infatti, la Causa si oppone fieramente ad un modello di vita del genere e, nonostante la dura repressione che subisce, lavora nell’ombra per rovesciare il sistema.

Noi spettatori assistiamo alla nuova edizione del Processo ed accompagniamo i candidati nel corso delle prove che determineranno qual è il loro posto nel mondo. Ma saranno tutti sinceri? E le cose, stanno davvero come crediamo?

Recensione

3% è una serie tv brasiliana disponibile su Netflix e che ha rappresentato, per me, una sorpresa estremamente positiva. Reboot di una web series del 2011 creata da Pedro Aguilera, la serie è realizzata evidentemente con un budget non molto alto, eppure riesce a sfruttarlo al meglio e a risultare credibile e coinvolgente.

Originale e tesa quanto basta, 3% riesce a creare qualcosa di nuovo nel panorama della fantascienza distopica, riportando l’attenzione al nostro pianeta e all’umanità. Niente spazio profondo o galassie lontane lontane, stavolta, ma un viaggio nell’abisso dell’animo umano e in una evoluzione verosimile che la nostra specie potrebbe prendere.

Da amante del genere, ho apprezzato la ventata di aria fresca che la serie porta ed il fatto che si sviluppa con grande semplicità: gli 8 episodi di cui è composta la prima stagione scorrono senza annoiare, evitando tempi morti e lungaggini narrative. Si va dritto al sodo ma 3% non è affatto un prodotto banale, anzi. La serie ci pone di fronte a continui cambi di prospettiva e, fino alla fine, non riusciamo a scoprire da che parte stia la verità. I punti di vista sono molteplici e le certezze che, da spettatori, ci costruiamo durante la visione rischiano di essere inesorabilmente ribaltate dall’episodio successivo.

Un altro aspetto che ho apprezzato di 3% è il modo in cui viene valorizzata e sfruttata al massimo l’assenza di un grande budget. La scelta di costruire ambientazioni e costumi minimali permette di creare un universo credibile e di supplire ai grandi effetti speciali cui ci hanno abituati le grandi produzioni con una grande attenzione alla regia e alla recitazione.

Probabilmente Netflix Italia non puntava particolarmente su 3% (la serie, infatti, non è doppiata in italiano ma solo sottotitolata), eppure la serie brasiliana è diventata, insieme a Tredici, la rivelazione di questo periodo.

Nerdando in breve

Fantascienza distopica in salsa brasiliana: un connubio riuscitissimo. Tra misteri, svolte inaspettate e prove di merito, 3% vi trascinerà nel futuro.

Trailer

Nerdandometro: [usr 4.0]

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