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Girlboss – Arricchirsi grazie ad internet nei primi anni 2000

Recensione

Di recente Netflix ci ha proposto una nuova serie tv che mi sono divorata in pochi giorni. Il titolo “Girlboss” mi ha ispirata da subito perché ho immediatamente pensato all’immagine di una donna che si è fatta da sola, forte e indipendente. Da ammirare insomma. La protagonista che mi sono trovata davanti però non è proprio così.

Girlboss è una serie tv statunitense di cui ora è disponibile solo la prima stagione composta da 13 episodi da una trentina di minuti l’uno. La storia è basata sull’autobiografia di Sophia Amoruso, la businesswoman fondatrice del sito web di abbigliamento “Nasty Gal“.

La protagonista nella serie prende il nome di Sophia Marlowe, interpretata dall’attrice Britt Robertson.

Trama

Io a Sophia un ceffone o due li avrei dati volentieri appena comparsa sullo schermo: scontrosa e maleducata, sembrava essere nata per condursi all’autodistruzione in modo del tutto consapevole. Non è affatto la tipica protagonista per cui si prova un’immediata empatia e a cui si desidera somigliare.

Sophia non è assolutamente capace di tenersi un lavoro “normale”. Più nello specifico, non sopporta che qualcuno le dica cosa fare, detesta stare alle regole. È inoltre profondamente convinta che l’età adulta uccida tutti quei sogni che si hanno da giovani e ha paura che permettendosi di crescere diventerà una persona noiosa e soccomberà a quella routine casa-lavoro che ci impone la società. Urge dunque trovare un sogno e realizzarlo, un sogno che le permetta di essere il capo di se stessa e la allontani da quell’adulta noiosa che non vuole diventare.

Così la nostra protagonista decide di sfruttare il suo amore per gli abiti vintage e apre un negozio su eBay dal nome “Nasty Gal”, in cui rivende capi d’abbigliamento da lei trovati e talvolta modificati. Voi direte: “beh ma che vuoi che sia?”. Sì, in effetti oggi è più che normale avere delle attività su internet e riuscire a trarne abbastanza soldi da sopravvivere, ma le vicende raccontate cominciano nel 2006, e anche se sono passati solo poco più di 10 anni all’epoca internet non era una realtà onnipresente come lo è adesso.

Personaggi

Attraverso le varie puntate assisteremo alla crescita di Sophia e la vedremo alle prese con i suoi problematici rapporti umani che includono principalmente: La migliore amica Annie, il batterista Shane con cui comincia una storia d’amore e il padre Jay, interpretato da Dean Norris, conosciuto in particolare per aver interpretato Hank in Breaking Bad. I rapporti con le persone vicine a Sophia sono costantemente minati dal suo comportamento egoista e supponente, ma fortunatamente vi sono tanti momenti di consapevolezza in cui lei sembra comprendere i suoi errori e prova a porvi rimedio, rivelandosi infinitamente vulnerabile anche se per poco.

Conclusione

Anche se lascia spazio ai momenti seri e un po’ sentimentali la serie è comunque caratterizzata da toni leggeri e allegri, molto colorati.

Purtroppo la narrazione non è molto chiara, mi sono accorta solo alla fine che la serie copre un periodo di due anni, guardandola avrei ipotizzato pochi mesi, ci si trova davanti un susseguirsi di episodi e aneddoti senza locazione temporale e questo crea abbastanza confusione.

Nerdando in breve

Girlboss è la storia di una ragazza dal carattere fiammeggiante che riesce a dare vita ad un business partendo da eBay e arrivando alla creazione  di un sito web, il tutto ambientato nei primi anni 2000, un passato che sembra lontanissimo, con i cellulari con i tasti e i Mac dalle forme tondeggianti.

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