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#NerdandoConsiglia: Kung Fury

kung fury

Vi sarà capitato molte volte, sfogliando l’elenco Netflix in cerca di qualcosa da vedere, di imbattervi in questo titolo.

Kung Fury, mediometraggio del 2015, ha una durata di appena 30 minuti, ma, grazie alla propria dirompenza ed alla grande originalità, ha davvero tanto da dire.

Diretta ed interpretata da David Sandberg e prodotto in Svezia, la pellicola è una di quelle perle che sono riuscite ad emergere dalla grande incognita dei crowdfunding su Kickstarter.
Il suo creatore, dopo aver pubblicato un trailer nel 2013 ed aver lanciato il progetto sulla nota piattaforma di finanziamento, è riuscito a raccogliere la bellezza di 200.000 dollari in appena 24 ore e, dopo una realizzazione di ben due anni, è riuscito a diffondere in rete la propria creatura.

Ma, essenzialmente, di cosa parla Kung Fury?

La storia è ambientata a Miami nel 1985.
Il nostro eroe, che prende appunto il nome di Kung Fury, è un poliziotto che, in seguito alla morte del proprio partner durante un inseguimento, viene colpito da un fulmine e morso da un cobra, ottenendo così grandissime abilità nel campo delle arti marziali.
Spetterà proprio al protagonista, tra viaggi nel tempo e improbabili incontri, fermare il cattivo di turno: Adolf Hitler (alias Kung Fuhrer).

Già dalle prima battute si intuiscono le grandi qualità comiche, totalmente dissacranti, dell’opera di Sandberg, che con la sua commedia/splatter/film d’azione riesce a lasciare lo spettatore costantemente con la bocca aperta (per il ridere o per la semplice incredulità).

Al di là della trama, estremamente brillante, è la stessa realizzazione tecnica ad impressionare.
Per un progetto di questo calibro, la resa a schermo è strepitosa, con un lavoro certosino che si può notare in ogni aspetto. Lo stile, che si rifà volutamente alle atmosfere anni ’80 di videogame, film e cultura di massa in generale, viene reso alla perfezione in ogni aspetto.
I vestiti ed i look, la tecnologia, il modo di parlare dei personaggi (che rievoca facilmente i dialoghi dei videogames più datati) immergono perfettamente nelle atmosfere ricercate dal realizzatore e, se persino una star del calibro di David Hasselhoff, vera icona del periodo in oggetto, ha deciso di pregiare il lavoro svolto con una partecipazione, si capisce che ci troviamo davanti ad una piccola gemma.

(ndr. ecco la canzone realizzata proprio da Hasselhoff appositamente per il mediometraggio! )

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