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Far Harbor – DLC Fallout 4

Far Harbor
Stanchi di girare in lungo e in largo per il Massachusetts? Volete godervi un po’ di relax in una ridente località balneare dotata di tutti i comfort? Bene: Far Harbor è il posto che fa per voi! Tipica isoletta turistica del Maine, in Far Harbor verrete accolti dalla squisita ospitalità locale, per non parlare dei tipici prodotti ittici, che potrete gustare direttamente in riva al mare, davanti ad uno splendido tramonto o passeggiando per i lussureggianti boschi dell’interno. E se amate il campeggio, il visitor center saprà darvi tutte le indicazioni di cui avrete bisogno per rendere il vostro soggiorno davvero indimenticabile.

Bene, ora che avete sognato ad occhi aperti, è il momento di svegliarsi.
Far Harbor è un incubo divenuto realtà: indicibili orrori serpeggianti si annidano in agguato dietro ogni angolo, nascosti da una inquietante nebbia radioattiva che rende anche gli spostamenti più brevi una scommessa col destino. Ad ogni passo è possibile imbattersi nei Figli dell’Atomo, uomini e donne resi folli dalla corruzione di corpi e menti ad opera delle radiazioni nucleari; oppure bestie mutanti che si mimetizzano nell’acqua in attesa di viandanti sprovveduti; e ancora predoni e briganti, e quando non sono gli uomini ad attentare alla nostra vita, ci pensa la natura corrotta dal fallout, con le sue micidiali tempeste radioattive.

Chi temeva che i DLC Bethesta di Fallout dovessero ricadere nei vecchi cliché, farà bene a ricredersi in fretta: Far Harbor è un vero capolavoro di storia, location e ambientazione. Le missioni non hanno nulla da invidiare a quelle della storyline principale, così come i personaggi, che sono curati con la stessa passione di quelli che abbiamo imparato a conoscere a Diamond City o a Neighborhood.
Il tutto accompagnato da una pennellata di tinta horror che ricorda, forse, il DLC Point Lookout di Fallout 3, ma solo in parte. Qui siamo ad un livello superiore e devo ammettere che, da non grande amante dei DLC Bethesta, in questo caso sono rimasto davvero a bocca aperta. L’immersività è pazzesca: sembra di subire davvero gli spruzzi dell’acqua salata quando ci si affaccia al mare, e il vedo/non vedo della nebbia strisciante rende l’esplorazione ansiogena al massimo. C’è molto da fare e moltissimo da scoprire.

Il meccanismo è quello già visto in passato: riceviamo una chiamata di aiuto (in questo caso ben calata nella storia, perché arriva dall’agenzia di Valentine) e da lì inizia la nostra ricerca che ben presto ci porterà in un’altra area di gioco, Far Harbor, appunto. Un’isola staccata dal continente (quindi non fusa con le vecchie location come per Automatron) ma dalla quale è possibile andare e venire a piacere, anche a metà delle numerose quest che troveremo in loco.

Inoltre, nel corso delle dieci ore che ho dedicato al gioco, non mi sono ancora imbattuto nei celebri glitch che da sempre rendono i DLC Bethesta più fragili rispetto al prodotto originale. Insomma, se avevate dubbi sull’acquisto o meno di questo DLC, il mio consiglio è di non farvelo scappare, perché vale davvero la pena giocarlo. Se avete amato Fallout 4, amerete Far Harbor.

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