Indie

Northgard (preview) – Vichinghi alla conquista!

Anteprima

Northgard? Per la barba di Odino! Altri vichinghi!

In effetti ultimamente mi sento parecchio vichingocentrico: a parte che sto recuperando la serie Vikings che mi gasa oltremodo, l’annuncio di questo Northgard è arrivato poco dopo la prova di un altro titolo dall’ambientazione simile, The Great Whale Road.

Io non mi tiro affatto indietro perché questo tipo di ambientazione mi fa impazzire e perché si tratta di uno strategico, quindi sembra fatto apposta per il sottoscritto.

Un minimo di introduzione è doverosa: gli sviluppatori di Northgard sono i francesi di Shiro Games, conosciuti maggiormente per il gdr sperimentale Evoland (ed il suo seguito)un interessante titolo in cui alla progressione del gioco è legata l’evoluzione tecnica del videogioco stesso, un omaggio in pratica alla storia dei videogiochi di ruolo. Ora cambiano genere e virano sulla strategia, promettendo di rinfrescare il genere con delle belle idee: ne esce fuori un titolo che giusto il 23 è stato pubblicato su Steam nella versione ad accesso anticipato.

Quindi pian piano nel corso dei prossimi mesi vedremo aggiornamenti, aggiunte e correzioni, ma intanto ci preme farvi sapere se il buongiorno si vede dal mattino.

Piccolo spoiler: Northgard in due giorni e in questa veste preliminare e provvisoria, è in testa alle classifiche di vendita di Steam. Qualcosa vorrà pur dire, no?

Meccaniche e ispirazione

In questo articolo partiamo a bomba, subito gameplay? Niente sproloqui interminabili?

Si, dai, mettiamone uno piccolo piccolo. Un minimo.

Prima vi ho citato The Great Whale Road: ebbene, seppur questi due titoli condividano in qualche modo la tematica, si tratta di due titoli profondamente diversi.

Northgard è infatti molto più affine ai vari Age of Empires e The Settlers, riprendendo anche talune meccaniche da alcuni dei titoli più innovativi degli ultimi anni, come Banished o persino Company of Heroes. Se non ci state capendo nulla, tranquilli che vi spiego.

Ah, come scrivevo l’altra volta nella news dell’annuncio, la macrotrama riguarda gruppi di vichinghi giunti in un continente nuovo e misterioso, terra di magie e misteri da esplorare ed espropriare. Alla vichinga maniera, insomma.

Finita qui la intro.

Gameplay

L’unica modalità al momento disponibile con l’early access è la classica Skirmish (o schermaglia, che dir si voglia) in solo single player, che ci permette di provare il “cuore” del gioco tramite le sue caratteristiche principali; la campagna sarà rilasciata più avanti, con il progredire dello sviluppo.

Le opzioni di configurazione da scegliere sono ridotte al lumicino per adesso e la scelta più importante è quella del clan: ne abbiamo a disposizione 3 differenti (nella versione finale saranno 5) e ciascuna è caratterizzata da abilità differenti, in modo simile alle civiltà di Civilization. Tali abilità avranno ovviamente un forte impatto sullo stile della nostra partita, sul come impostare la strategia e sul tipo di vittoria che potremo conseguire. Le abilità sono divise tra quelle iniziali, che otterremo subito, e quelle legate ai nostri successi e al nostro prestigio durante la partita.

Tutto qui, si parte.

Le mappe sono generate in modo procedurale, come moda comanda, e sono divise in settori: all’inizio ne controlleremo soltanto uno ma dovremo rapidamente colonizzarne altri per poterci espandere. Qui comincia il bello infatti: i nuovi settori sono tutti nascosti e vanno esplorati con gli scout; ogni settore ha la possibilità di ospitare un certo numero limitato di edifici e inoltre può ospitare una data risorsa, che potrà essere raccolta solo colonizzando quello specifico settore.

Se nei primi cinque minuti penserete di trovarvi di fronte ad un clone di Age of Empires, ne basteranno altri cinque per capire che avete preso una bella cantonata.

I cittadini nascono da soli in base alla felicità del villaggio e bisogna affidargli una professione; gli edifici vanno costruiti dove ci sono le risorse che producono, ma attenzione perché lo spazio è risicato e quindi c’è necessità di nuove terre dove costruire; i guerrieri sono pochissimi e vanno preservati ma anche utilizzati per attaccare quei settori della mappa dove sono presenti i nemici (che a volte sconfineranno per venire a turbare la quiete del vostro meraviglioso villaggio). Esiste un ciclare delle stagioni, e l’inverno è infame come quello di Banished. Se poi arrivano pure terremoti, tempeste e ratti siamo a posto. Ah e anche gli avversari, non lo dimentichiamo.

Quindi più che mai bisogna trovare il giusto equilibrio, nonché il giusto ritmo, tra espansione, progressione e crescita, il tutto in un contesto di strategia in tempo reale che aggiunge la necessità della velocità di pensiero e di azione. Il focus non è sull’aspetto militare, ma ben distribuito su tutte le attività principali.

Si capisce che mi sono innamorato del sistema di gioco? Secondo me è pensato davvero bene ed è incredibilmente adattabile sia per il single player che per il multi che non vedo sinceramente l’ora di provare non appena lo pubblicheranno.

Io non posso qui descrivervi per filo e per segno ogni singolo elemento di gameplay, ma voglio restituirvi l’impressione di una meccanica che è fluida, interessante, incalzante ma allo stesso tempo non frenetica. Non oso pensare a quando lo equilibreranno per bene e aggiungeranno tutte le caratteristiche finali,

A questo ben di dio aggiungeteci cinque differenti condizioni di vittoria, un albero delle tecnologie da sbloccare e l’avanzamento nel rango nobiliare in base ai successi sul campo.

Vi starete chiedendo forse della difficoltà, dato che per ora è disponibile solo il gioco in singolo. Ebbene, il livello normale è tosto, soprattutto se si è alle prime partite. Il livello facile impegna il giusto. E va bene così, siamo vichinghi, non educande! A noi i calci sulle gengive piacciono perché noi ve li tiriamo più forti.

Stile

Lo stile grafico è cartoonesco, ma molto molto ispirato: il paesaggio disegnato sulla mappa è gradevolissimo da osservare e trovo che tutto nello scenario sia parecchio chiaro. Dominano il verde dei prati, e il grigio blu delle scogliere, dei mari e dei laghi: tanto basta per evocare le saghe nordiche anche se i nostri omini sono più sullo stile di Settler che emuli di Ragnar Lothbrok. A trasportarci in un mondo vegliato dagli Æsir contribuiscono tanto anche le musiche epiche ed evocative.

L’interfaccia è ricca, ma sorprendentemente funzionale, soprattutto nella gestione dei cittadini. Forse un pò invasiva ma su questo devo ancora pensarci.

Conclusioni

Northgard è uscito da pochissimo, è una versione ad accesso anticipato cui mancano ancora tantissimi pezzi: ma ciò nonostante è balzato istantaneamente in cima alle classifiche di vendita e se cercate in giro se ne parla un gran bene. Ma non è certo per questo motivo che mi sento di consigliarvelo: se lo faccio è perché trovo che questo titolo sia genuinamente bello e divertente già in questa versione preliminare e che probabilmente varrà i soldi che richiede una volta completo. Shiro Games non ci deludete: è un ottimo antipasto, ora aspettiamo un pranzo da Valhalla!


Nerdando in breve

Northgard è in accesso anticipato e in versione preliminare, ma già da ora mostra di essere un titolo divertente, ben congeniato e originale, pur essendo ispirato a grandi saghe del passato. Per ora, consigliato!

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