Giochi da tavolo

Confrontation: Evolution parte 2 – Intervista agli Sviluppatori

Confrontation

Ho illustrato, nel precedente articolo, come si è evoluto Confrontation in Italia dopo che la casa madre lo ha lasciato al suo destino. Ma cosa ha da offrire oggi un gioco come questo e quali sono i possibili sviluppi futuri sia del gioco che della comunità?

Ho avuto il piacere di parlarne con Tomaso “The King of Squid” Fiumara e Flavio “Felian” Damasco, due dei creatori originali del progetto C5 e CEvo, e con Marco “Squera” Patrignani, che si è unito successivamente ed è a capo del settore di traduzioni.

Come detto nella prima parte, Confrontation è una mia grande passione da anni, per tante ragioni che vanno oltre il gioco in sé. Ma perché altri appassionati di vecchia data dovrebbero riavvicinarvisi o perché altre persone dovrebbero iniziare?

“Nel panorama dei giochi di miniature c’è una palese tendenza verso la semplificazione” spiega Tomaso “The King of Squid” “inoltre ci sono sempre più giochi da tavola basati sulle miniature. Noi abbiamo voluto mantenere in vita un gioco classico, cioè il gioco di miniature articolato, in cui devi avere idea di tutto quello che vuoi fare al tavolo.”
Questo fattore di complessità è personalmente uno degli elementi che più mi attrae di Confrontation, ma può anche essere un grosso limite: per esperienza personale so bene quanto possa essere difficile convincere altre persone ad iniziare, considerando la difficoltà nell’apprendere le regole generali e quelle specifiche della propria armata.

Proprio per questo a breve uscirà la versione demo di CEvo, che ha lo scopo di consentire ai neofiti di approcciarsi al gioco senza il timore di doversi leggere 200 pagine di regole e magari invece apre la possibilità di provare partite in questa versione anche a fiere ed eventi.

CEvo però rimane un gioco senza nuove uscite previste, qualcosa che secondo Marco “Squera” non è un problema: “Non ho mai capito il discorso secondo il quale un gioco abbia bisogno di nuove uscite. Ci sono già un sacco di miniature e grazie alle missioni c’è tutta la varietà possibile”.
Su questo personalmente un po’ di rammarico mi rimane, viste le grandi potenzialità del background, ma d’altro canto è innegabile che, anche solo con il materiale esistente attualmente, la rigiocabilità è enorme.

Altro aspetto importante per questo progetto è l’internazionalizzazione: “Mi ero reso conto che all’estero c’era tanto interesse [per Confrontation], ma nessuna soluzione in inglese” racconta Flavio “Felian”.
Questo interesse si è concretizzato rapidamente e dall’uscita della versione inglese ad oggi si sono già formati varie comunità che hanno adottato il regolamento di CEvo: in Austria, in Germania, in Svizzera, in Polonia ed in varie località degli Stati Uniti; non solo, in Spagna ed in Francia i giocatori locali hanno deciso di tradurre nelle rispettive lingue il materiale, così da poter diffondere più facilmente il gioco.
Il caso francese è particolarmente rilevante, visto che la comunità d’oltralpe è tuttora la più popolosa e che aveva già un proprio sistema di regole autoctono sviluppato dopo l’addio della Rackham.

Il successo dello sviluppo delle comunità internazionali dovrebbe essere anche la linea guida per l’evolversi della situazione in Italia: l’obiettivo è quello di far sì che le comunità locali di giocatori possano organizzarsi per tornei ed eventi autonomamente, appoggiandosi sulle pagine e sul forum ufficiali, in maniera simile a quanto avveniva ai tempi delle Confederazioni del Drago Rosso, visto che per la crescita del gioco è necessario andare oltre quelle che sono le limitate disponibilità di tempo dei creatori.

L’esperimento di Confrontation Evolution è senza dubbio interessante, anche per quelli che non hanno mai avuto modo di approcciare il gioco in passato, ed è l’esempio di come la voglia di fare possa portare molto lontano un progetto anche senza nessuna casa di produzione dietro.

Grazie quindi all’impegno di tutte le persone dietro a CEvo quello splendido gioco che è Confrontation sta ritrovando una dimensione ed una rilevanza all’interno del panorama italiano (ma anche estero) che merita indubbiamente e grazie a questo, si spera, tante altre persone potranno scoprire il fantastico mondo creato dalla Rackham.

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