Videogames

The Dwarves – Quando la letteratura incontra i videogiochi

the dwarves recensione

Recensione

Quanti giochi fantasy sono stati sviluppati negli ultimi anni? Un numero enorme. E quanti fra questi sono stati dedicati interamente ai nani? Nessuno, a mia memoria. Fino a oggi almeno, perché la sempre più popolare THQ Nordic, ha pensato bene di regalarci The Dwarves, trasposizione videoludica di “Le Cinque Stirpi“, celebre opera letteraria firmata da Markus Heitz.

Un vero e proprio sogno a occhi aperti per qualsiasi appassionato di letteratura fantasy, che prende vita grazie a un rpg tattico che, per quanto oggettivamente imperfetto sotto tanti punti di vista, si è dimostrato in grado di proporre un’esperienza sorprendentemente appassionante, dall’inizio alla fine. Ma andiamo con ordine…

Trama

Raccontarvi la storia alla base di The Dwarves sarebbe senz’altro il modo migliore per far trasparire subito e con estrema chiarezza il valore e le potenzialità dell’esperienza, ma… non lo farò. Considerando che la narrazione rappresenta la vera colonna portante dell’esperienza, anticiparvi anche solo piccoli dettagli sul meraviglioso viaggio che vi attende sarebbe una vera cattiveria, perciò lasciate che vi dica solo una cosa: se vi è mai capitato di apprezzare l’ironia che ormai da decenni contraddistingue gran parte dei nani delle più celebri storie fantasy in circolazione e avete un debole per l’eterna lotta fra luce e oscurità, The Dwarves vi manderà letteralmente in estasi, offrendovi ore di grande intensità condite da parecchie risate.

Qui nulla è stato lasciato al caso e, grazie a un cast di personaggi dalla caratterizzazione letteralmente sublime, nonché da una sceneggiatura di base davvero solidissima che vanta uno stampo dichiaratamente letterario anche in questa sua apparizione videoludica, sono certo che nessuno avrà davvero da ridire lungo il corso di un’avventura il cui unico reale limite sembra essere la sua brevità.

Longevità e gameplay

A differenza di molti altri esponenti del genere ruolistico The Dwarves è infatti un titolo piuttosto breve – siamo intorno alle 10 ore – e nonostante la particolare progressione favorisca una certa rigiocabilità di fondo, è molto probabile che arriviate alla fine volendo più di quanto il titolo abbia effettivamente da offrirvi. Markus Heitz vanta tuttavia altri 9 romanzi oltre a quello a cui si ispira The Dwarves, perciò non è detto che in ottica futura non possano esserci ulteriori occasioni per immergersi nel fantastico mondo dei Nani.

Ora però veniamo alle note meno liete. Sì, perché tralasciando la sua splendida trama, i suoi eccezionali personaggi e la bontà della sua progressione, a metà fra un normale gioco di ruolo e un vero e proprio romanzo fantasy interattivo, The Dwarves nasconde diversi innegabili difetti, primo fra tutti un motore di gioco che, specie su console, non riesce davvero a sostenere le fasi più concitate dell’avventura, cedendo spesso il passo a rallentamenti piuttosto evidenti. L’ottimizzazione delle fasi di combattimento è infatti ampiamente rivedibile e nonostante le opportune patch correttive stiano effettivamente arrivando, la situazione è ben lontana dal potersi dire risolta.

E restando in tema di combattimenti non si può non fare un plauso al team di sviluppo per aver puntato su meccaniche di certo poco “popolari” ma di innegabile spessore. Ogni combattimento può essere infatti affrontato in tempo reale, alternando l’utilizzo dei vari personaggi senza interruzioni di sorta, o ricorrendo alla modalità tattica, attraverso cui è possibile impartire un’ordine a ciascun personaggio ogni qualvolta si decide di mettere in pausa lo svolgersi dell’azione. Ma per dovere di cronaca una cosa devo dirla: se intendete puntare sulla gestione dei personaggi in tempo reale, preparatevi a faticare parecchio perché la difficoltà media incoraggia – e per certi versi costringe – a ricorrere alla modalità tattica con estrema frequenza.

Ciò detto tutto funziona esattamente come da programma: i personaggi acquisiscono punti esperienza in base al proprio rendimento in battaglia e, con essi, sbloccano nuove e migliori abilità equipaggiabili in battaglia. Niente di rivoluzionario dunque, ma la sensazione è comunque che il comparto ruolistico non denoti quella profondità che sarebbe stato lecito attendersi… quasi come se il team di sviluppo avesse voluto puntare più sulla profondità della trama che del gameplay. Una scelta senz’altro opinabile ma altrettanto comprensibile – e complessivamente produttiva – visto che parliamo di un prodotto dal budget non certo faraonico.

Nerdando in breve

The Dwarves è un prodotto meravigliosamente imperfetto, che nonostante svariati evidenti limiti, riesce comunque a intrattenere e appassionare più di quanto si pensi. E badate bene: potendo scegliere la versione PC risulta sensibilmente superiore alla controparti per console.

Trailer

Contenuti

To Top